UNIONE MEDIANTE IDENTIFICAZIONE CON IL TUTTO
Carlo Setzu
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Tutti gli insiemi operano per la pace, per migliorare l’esistenza, per cooperare e per migliorarsi, però nessuno può fissare i limiti dell’evoluzione, seguendo questa linea di pensiero il lavoratore diventa un creatore e allora l’idea di perfezione si tramuta in gioia; se nulla ci fosse da raggiungere non ci sarebbe sentiero. Ciò che è indispensabile è l’altruismo e il lavoro fatto insieme, se si vuole dedicare la propria abilità al lavoro comune. In una parola, cooperazione, perché il lavoro inaridisce se non lo “bagna” la reciprocità.
Noi, compagni di via, ci stancheremo se ci urtassimo l’un l’altro. Bello è il significato quando s’introduce il grande concetto d’amicizia, poiché una comunità può sussistere solo fra amici. La via della vita è di mutuo soccorso, quindi, non trascuriamo niente e nessuno per pigrizia, senza dimenticare che il compito comune e il Bene generale.
La cooperazione deve reggersi con norme sane, ordine e ritmo e i lavoratori abituarsi a un lavoro continuo poiché, è la fatica che misura il merito. A tutto ciò segue un assioma: il lavoro, la cooperazione e la comunità deve essere volontario, ma senza che diventi una schiavitù.
Una volta conosciuta la base degli insegnamenti gerarchici, è necessario fornire prova di essere discepoli, dimostrando l’efficacia delle istruzioni del Maestro, creando un perfetto paragone e immutabilità ed emulando la comunità nel lavoro armonioso. Occorre assimilare per sempre la dignità e il valore del lavoro; senza tradire i propri principi è possibile escogitare degne soluzioni.
La Guerra della luce è appena agli inizi, milioni di uomini vi prendono parte senza saperne l’esito finale, ma i discepoli la conoscano e ciò deve farci mettere le ali nel nome del vero. Il primo Raggio richiede che nulla si faccia che ne ostacoli la luce.
La via del vero è indicata dal pensiero puro pieno di bellezza. I divieti e le rinunce prescritte da vari insegnamenti tenevano conto di una coscienza limitata, ma quella dilatata solleva da molti gravami e afferma il progresso. Non è del tutto esatto dire che la bellezza salverà il mondo; è più giusto dire che lo trarrà in salvo la comprensione del bello.
È d’indescrivibile bellezza l’idea di cooperare con i mondi lontani. Tale attività, coscientemente intrapresa, attirerà nuovi mondi nell’orbita della comunicazione. Sarà una cooperativa celeste di possibilità infinite. Queste si manifesteranno mediante il canale dello spirito. Sarà il suono, il primo a pervenire. L’udito dello spirito recherà le prime notizie per la vita che forgia l’evoluzione. È bene ricordare i mondi lontani prima di dormire e al risveglio. Gradualmente perverranno parole sconosciute, il che non deve fare meraviglia perché è già avvenuto in tempi passati. La Terra non può vivere senza comunità, l’esistenza senza l’espansione delle vie celesti è pressoché nulla, perché il Nuovo mondo ha bisogno di nuove frontiere.
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