ATTIVITA’ DI GRUPPO NELLA NUOVA ERA Carlo Setzu
Parte uno di due
I gruppi della Nuova Era sono tenuti insieme dal proposito, dalle idee e dal servizio in comune e procedono come una costellazione di stelle verso la stessa meta. Perciò sono indispensabili l’integrazione e la dedizione agli scopi prefissati e un orientamento interiore unanime. Il gruppo è un’entità vivente come, per esempio, lo è una nazione che manifesta qualità e forza.
Il processo di unione avviene con lo scambio di esperienze di ciascun membro che portano a una nuova combinazione, dalla quale prende forma il tipo di vita del gruppo.
Questo genere di gruppo ha uno spirito che è il suo proposito integrante, un’anima o aspetto qualitativo kama/manasico e una manifestazione fisica nella sua attività. Questo costituisce una “personalità di gruppo”.
Un gruppo acquariano integrato esprime l’energia di secondo raggio col centro del cuore, la comprensione amorevole e l’amore di gruppo (i tre petali dell'amore).
L’amore buddhico è il principio unificante dei gruppi.
Quando il gruppo esprime nella sua attività, l’energia di primo raggio (acquariana e Capricorniana) usa il quarto petalo del loto con la cooperazione, il settimo con la partecipazione al piano e l’ottavo con la volontà unificata di tutti i discepoli.
Le attività del gruppo possono essere esprese brevemente in questi termini: invocazione, impressione ricettiva (atteggiamento interiore di ascolto costante), meditazione creativa, radiazione, attività di servizio orizzontale, dispersione dell’annebbiamento, lavoro nel periodo del plenilunio e uso del metodo di gruppo in rapporto ai raggi. Ciò deve portare a soddisfare i bisogni essenziali dell’umanità e a diffondere le idee e gli ideali perseguendo il bene dei più, creando un’opinione pubblica ed elevando il tutto. Il gruppo in concreto deve:
1. Vigilare, in modo speciale, sui mutui pensieri, per non appesantire o interrompere lo spirito di gruppo.
2. Acquisire nel lavoro la giusta mentalità sociale, per ottenere un ottimo risultato.
3. Essere consapevole della responsabilità assunta nei riguardi dei Maestri che si servono dei gruppi per attuare il Piano divino.
4. Raggiungere il controllo, l’armonia e la gioia nel lavoro comune pur nelle avversità.
5. Eliminare totalmente la critica (antitesi dell’innucuità), la separatività (antitesi dell’unione), i rancori, i diverbi, l’orgoglio e la permalosità (antitesi dell’amore).
6. Praticare la conoscenza acquisita e i messaggi d’amore dei Grandi Maestri.
7. Divulgare gratuitamente le conoscenze acquisite quali operatori di bene.
8. Instaurare giusti rapporti per creare una società migliore lavorando con disinteresse e altruismo per il bene altrui.
9. Pensare sempre in modo positivo e inclusivo quali operatori di luce nel mondo.
10. Ricevere in meditazione le energie divine lungo puri canali ed emanarle nel mondo quali collaboratori all’attuazione del Piano, spendendo la vita quale gesto d’amore per l’evoluzione dell’umanità.
11. Espandere amore verso tutti, compresi i nemici, seguendo l’insegnamento del Cristo: “… perché lo avete fatto al minimo dei miei fratelli, lo avete fatto a Me”. “Se molto riceviamo, molto ci sarà chiesto”.
Le nuove energie in arrivo ci costringono a un adattamento per capire come usare i metodi e i mezzi, che in passato erano idonei e che ora non sono più efficaci, per raggiungere lo scopo acquariano.
Un gruppo è uno stato di coscienza, un’attività vivente, un ashram e un punto focale di energia da dove sgorga la sua attività; esso segue il principio di unanimità (un’anima sola), dando importanza all’equivalenza, ciascuno con funzioni diverse ma costituiti in unità organica per raggiungere lo stesso ideale. I Maestri ci chiedono:
- Sensibilità ai bisogni del mondo.
- Conseguimento di un più alto senso dei valori.
- Fluidità di mente e di atteggiamenti.
- Sforzo individuale come azione di gruppo.
- Integrazione, fusione e comprensione.
- Consapevolezza di aree di contatto sempre maggiori e sempre pronti a riconoscerle.
- Sollecitudine nel reagire alle necessità altrui e nell’”osservare” simultaneamente tutti e tre i mondi.
Il Maestro ci dice di: “…lavorare come fa un ashram, utilizzando il potere del pensiero, creando delle pressioni, dirigendo delle correnti di pensiero che stabiliranno contatti precisi con altri mondi che porteranno cambiamenti definiti nella coscienza dell’umanità”.
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