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Che il gruppo riveli l’esistenza della gerarchia planetaria.
Carlo Setzu
Seconda parte di due 

            È molto importante circondarsi come gruppo di persone congeniali, si da imporre un certo ordine armonico, non soltanto a livello sensitivo ma anche come struttura efficiente. Allora i Maestri si assumono la responsabilità di difenderlo e di proteggerlo.

            Ci è stato detto di non sprofondare nel vecchio mondo, ma attirare i giovani alla gioia del nuovo, della nuova conoscenza che ci avvicina al Maestro. Riconoscere la Gerarchia è una cooperazione cosciente. Quando si capisce di far parte di una serie infinita di coscienze si acquista la prerogativa di avanzare. Ci assumiamo il compito della conoscenza per trasmetterla agli altri come missione verso il compito del grande Signore. 

            Il perno dello sforzo riposa sul principio gerarchico, che agisce attirando al centro del potere costituito e raduna energie armoniche. Questo spirito, che impregna tutte le espressioni cosmiche sul pianeta, è saldamente stabilito dalla Ragione Suprema; quindi, l’uomo, come parte del Cosmo, non può separarsi da quel principio; poiché la creatività cosmica è imbevuta di Ragione; nell’infinito ogni manifestazione è affermata dal medesimo principio. 

            Non si deve mai costringere, e nemmeno persuadere, si può solo infondere, unendo con un sentimento ardente. 

            Con quanta cura devono i discepoli determinare la qualità dei loro pensieri? Si è annidato il verme dell’egoismo in qualche parte, o l’orgoglio, o l’amore di sé? Bisogna avere la capacità di ammetterlo sinceramente. Solo così si compie la propria missione nel Piano gerarchico. Il pensiero creativo finirà per rigenerare il genere umano e creare l’evoluzione, ecco perché il pensiero sensibile ha un grande valore. Ogni pensiero cristallino e di forte impegno incita lo spirito a una conquista e unisce alla Catena della gerarchia.  

            La ferma volontà è un distintivo del discepolo, quando invece il libero arbitrio potrebbe promuovere numerose contraddizioni con la licenza, l’irresponsabilità, o col folle orgoglio, perciò non sarebbe possibile, essere discepoli, senza una volontà responsabile anche perché senza di quella non si entra nell’ashram

            La Gerarchia è il più potente dei principi che favorisce l’espandersi della coscienza, che governa il manifestarsi di qualsiasi spostamento e dove l’occhio e il cuore si volgono; le mani delle Guide spirituali offrono e stabiliscono la direzione del destino e indicano le occasioni da cogliere.  Un principio è potentissimo quando ha in sé la potenza del fuoco puro dello spirito del Maestro. 

            L’allievo non deve lasciarsi ossessionare quando pensa al Maestro, sapendo che Egli non opprime mai nessuno; però, è richiesto di sapersi comportare in armonia con l’Ashram e conciliare il libero arbitrio con l’accettazione della Guida e seguirne i consigli, come concezione pratica, che portano alla conoscenza, alla capacità di creare e a espandersi verso l’infinito. 

            Il cuore ci dice di imitare il Cristo; questo è un atto di coraggio creativo, innato nello spirito cosciente, che accetta la piena responsabilità nell’avvicinarsi di proposito al Maestro per imitarLo. Con un minimo di purezza di cuore si causerebbe la volontà/di/bene nell’umanità; oggi è veramente importante affermare l’importanza del cuore. 

            Ci insegnano a governare i desideri o a trascenderli, ma il desiderio è un congegno creativo del Mondo sottile, è un potere che esige la stessa chiarezza di qual Mondo; quando ci guidano sulla via della Gerarchia, ci preparano a questa sovranità: la chiarezza del desiderio. 

            Il cuore ardente del discepolo, capace di incenerire tutte le scorie, guida sempre verso la gerarchia. Quando il cuore è in fiamme, si ode la musica delle sfere, ma poi, per mezzo del cuore, egli entra in risonanza con quell’armonia. Il dolcissimo colloquio del cuore con il Maestro non deve essere reciso, si può accordare ogni compassione ma mai recidere quel filo composto di una fusione di numerose qualità e virtù: Il cuore, come gli antichi saggi, impari a comunicare col Signore, sì che nulla di meschino interferisca nel colloquio fra il cuore e L’Altissimo.  

            “Bevi da un calice solo, ma indossa i costumi di tutti i popoli”. La tolleranza è una qualità degna di un leader. 

            Nel compiere qualsiasi gesto o azione dobbiamo essere consapevoli, agire coscientemente o no possono essere paragonati al nuoto di un esperto o di un principiante; quindi, in ogni cosa occorre osservare come agirebbe la Guida (la Gerarchia), che pervade la coscienza, visibilmente o no. Sarebbe ben triste se la coscienza fosse qualcosa di astratto e sovrannaturale. Ogni battito del    cuore rende consapevoli ed esistenti, e trasmette autentica comprensione dell’Essere. Il pensiero nebuloso ha per unica causa la mancanza di rispetto per la coscienza. 

            Vedere con gli occhi del cuore; udire con le orecchie del cuore il fragore del mondo; penetrare il futuro con la comprensione del cuore; ricordare gli accumuli del passato mediante il cuore; così bisogna avanzare, con impeto, sulla via dell’ascesa. La capacità creativa ha in sé una potenzialità ignea, ed è intrisa del sacro fuoco del cuore. Pertanto sulla via della Gerarchia, del grande Servizio e della Comunione, la sintesi è la via luminosa del cuore. Come irradiare raggi manifesti se la fiamma non è accesa nel cuore? È precisamente la qualità magnetica che è inerente al cuore. La creatività suprema è pervasa da questa grande legge; quindi, ogni vittoria, tutte le fusioni, ogni grande unificazione cosmica si conseguono tramite la fiamma del cuore. Con quale mezzo si pongono le basi delle grandi imprese? In verità, solo con il cuore. Così gli archi di coscienza sono fusi insieme dalla sua fiamma. Ricorderemo dunque la mirabile attrazione magnetica del cuore, che connette tutti i fenomeni. Invero, quel filo d’argento che unisce il Maestro al discepolo è il grande magnete del cuore. La loro unione afferma l’essenza di tutte le evoluzioni. Agni Yoga (Cuore)

 

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