EVOLUZIONE: Prospettive teosofiche Carlo Setzu Seconda parte di due
Le tre energie della personalità sono il corpo eterico, veicolo dell’energia vitale, il corpo astrale, veicolo dell’energia sensibile o forza senziente, il corpo mentale, veicolo dell’energia intelligente della volontà, destinato a essere l’aspetto creativo dominante. Il Sé Superiore (il secondo aspetto) è una combinazione di energie, quelle dell’amore e della volontà o proposito, che è la qualità del filo della coscienza e della vita. Quando dominano la terza energia della mente, esse producono l’uomo perfetto e illustrano i problemi dell’uomo; ne indicano la meta; giustificano e spiegano l’energia dell’illusione, e infine additano la via dello sviluppo psicologico che porta l’uomo (dal triangolo della triplicità e della differenziazione) all’unità, Attraverso il dualismo. “Il compito dei teosofi è di esprimere la dualità d’amore e volontà, mediante la personalità”. “Scopo dell’iniziato è di esprimere la Volontà di Dio, mediante l’amore già sviluppato e con l’uso saggio dell’intelligenza”.
L’evoluzione (quale da noi intesa e come deve essere studiata dall’intelletto umano) è la storia dell’evoluzione della coscienza e non della forma.
Quando l’impulso a sacrificare per redenzione, per vincere, conquistare o salvare ciò che si ritiene desiderabile sarà capito, si potrà spiegare lo sviluppo dell’uomo. Questa tendenza o impulso è diversa dal desiderio, come oggi inteso e studiato. Ciò che comporta in realtà è l’affiorare di ciò che è divino nell’uomo. È un aspetto del desiderio ma né è il lato attivo e dinamico e non il sentimentale. È la caratteristica predominante della Divinità.
Il primo effetto dell’afflusso di forza del Sé Superiore, che è il fattore principale che determina il servizio, è l’integrarsi della personalità e l’unirsi dei tre aspetti inferiori in un solo complesso che serve. È uno stadio preliminare e difficile per il neofito. Egli acquista consapevolezza della propria capacità per esprimere la forza che incalza; Temporaneamente egli costituisce un serio problema per gli associati, perché non scorge altra visione che la propria; l’aura critica dell’ambiante e il premere della forza assertiva in lui fa inciampare i “piccoli”, per cui i teosofi più anziani ed esperti devono continuamente riparare gli errori – per suo conto.
Temporaneamente egli è vittima della propria aspirazione a servire e della forza che scorre in lui. Questo stadio in certi casi brucia i semi latenti dell’ambizione. Essa è il desiderio personale di perfezione e, a tempo e luogo, è una dote divina, ma si deve sradicare quando la personalità diventa strumento dell’anima.
In altri casi il teosofo ha una visione più ampia e amorevole, distoglie gli occhi dalle proprie realizzazioni, e lavora in silenzio concorde con tutti i gruppi di veri servitori. Sommerge le tendenze personali, le sue idee e ambizioni nel bene maggiore del tutto, e perde di vista il non/sé Forse non c’è suggerimento migliore, per chi vuole comportarsi da vero servitore, dell’invito a ripetere giornalmente, con tutta la forza del cuore e della mente la consacrazione che conclude il Catechismo Esoterico: “Assolvo il mio compito con ferma risoluzione; con sincera aspirazione; non sogno né riposo; lavoro; servo; prego; sono la Croce; sono la Via; passo oltre il lavoro compiuto; calpesto il sé ucciso; abbatto il desiderio, e lotto, immemore della ricompensa”. “Rinuncio alla pace; perdo il riposo, e nella tensione del dolore, perdo me stesso, trovo Me stesso ed entro nella pace”. “A tutto ciò solennemente m’impegno, e invoco il Sé superiore”. È interessante presentare la Sapienza Antica dal punto di vista dell’energia e dalla struttura essenziale dell’esoterismo:
LA PERSONALITÀ.
- L’energia della mente. È la forza di manas, il riflesso della volontà e del proposito divini. La motivazione è l’impulso a formulare piani, secondo la Legge di Sintesi.
- L’energia del sentire. La capacità di rispondere. Il sentimento emotivo, l’energia astrale. Il riflesso dell’amore. La forza del desiderio. L’impulso ad aspirare. Lo stimolo evolutivo divino. È la tendenza ad attrarre e a essere magnetico, secondo la Legge d'Aattrazione.
- L’energia della vita. È la capacità d’integrare, di coordinare la forza del corpo eterico o vitale. Il riflesso dell’attività intelligente o moto divino. È l’impulso ad agire, a essere dinamico, secondo la Legge d'Economia.
- L’energia della materia densa. L’attività esteriorizzata. Le reazioni automatiche dell’involucro esterno. Il più denso punto d’unità. L’aspetto più basso della sintesi.
IL SÈ SUPERIORE.
- L’energia di buddhi. La forza dell’amore divino raziocinante. L’intuizione. È parte del fiore d’energia attrattiva, e si focalizza nei “petali d’amore del loto egoico o corpo causale”. Si riflette nella coscienza senziente, astrale, emotiva della personalità.
- L’energia di Atma. La forza della volontà divina. L’incarnazione del proposito divino. Si focalizza nei “petali” del sacrificio del loto egoico o corpo causale. Il suo riflesso si trova nella natura mentale della personalità.
LO SPIRITO O SÈ DIVINO.
- L’energia della vita stessa.
Queste energie costituiscono l’essere umano, un’unità d’energia. Esse ne fanno essenzialmente un essere attivo dotato d’intelligenza, amore e vitalità. Si sviluppano poi nel tempo e nello spazio e, per effetto del grande esperimento evolutivo, lo portano infine al pieno fiorire della sua natura, e alla completa espressione delle sette energie che lo condizionano. Gli stadi dell’evoluzione dell’uomo sono:
- Stadi d’individualizzazione
- Tutti i centri del corpo si risvegliano e iniziano a funzionare debolmente.
- Soprattutto i centri sotto il diaframma sono sottoposti all’impatto e all’effetto della vita che fluisce.
- In tutti i centri, tre dei petali sono “risvegliati” e manifestano attività, qualità e luce.
2. Stadio d’intendimento, in cui l’uomo è un essere autocosciente che si dirige da sé: · Tutti i petali di tutti i centri sono svegli, ma è quiescente il punto focale. Esso riluce debolmente, ma senza attività vera e propria. · I centri sopra il diaframma, esclusi quelli dell’ajna e della testa, sono ricettivi all’impatto e all’afflusso della vita.
3. Stadio del discepolato, quando individualità e personalità cominciano a fondersi. · I due centri della testa diventano sempre più attivi. · I petali sono tutti vibranti, e la vita dinamica dell’Ego comincia a trascinare in attività il centro del loto. · La luce dei petali dei centri sotto il diaframma impallidisce mentre quello del loto si fa sempre più brillante e vivo.
Sono tutti processi lenti e perdurano lungo i Sentiero della Purificazione e del Discepolato.
4. Stadio dell’iniziazione, quando si attua l’unificazione completa. · I quattro centri sopra il diaframma prevalgono. · Il centro alla base della spina dorsale si desta e i tre fuochi degli aspetti materia, anima e spirito (fuochi per attrito, solare ed elettrico) si uniscono e fondono. · Tutti i centri dell’iniziato possono essere intensificati elettricamente a volontà e usati tanto insieme che uno per volta, secondo la richiesta o la necessità che gli si presenta.
Teniamo sempre presente che ciò che ci interessa è l’anima quale centro di coscienza e i veicoli quali centri d’esperienza. Eliminiamo dalla mente le connotazioni più materialistiche su cui si è insistito in passato. Annie Besant nel suo Saggio sulla Coscienza tentò di evitare l’errore del materialismo e di esprimere una visione reale della verità, ma le parole sono fattori di limitazione, che spesso velano e nascondono la verità.
L’origine e la meta dell’uomo, sono tuttora poco considerate, e si studia dal punto di vista di una breve esistenza, e delle sue doti attuali. Fino a quando non sarà integrato nel tempo quanto nell’ambiente, e la Legge della Rinascita non sarà ammessa come l’ipotesi più probabile, il processo evolutivo, i rapporti fra individui e lo sviluppo dei vari organismi non potranno essere realmente compresi non vi sarà vera saggezza. La conoscenza è il risultato dell’integrarsi dell’individuo nell’ambiente e la saggezza è l’effetto del suo coordinarsi nel tempo.
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