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IL SERVIZIO COME STRUMENTO DELL’UNITA’ DELLA VITA
CARLO SETZU

 PARTE SECONDA DI DUE 

    La meditazione quindi mira a sviluppare pensatori e uomini di chiara visione, capaci di ragionare con logica, per farlo s’insegna a essi a sviluppare se stessi, a pensare da sé, a ragionare sui propri problemi, a costruire il carattere per meglio servire l’umanità. Tale è il sentiero.

       Il servizio è un processo scientifico che richiede tutti i poteri dell’anima in piena espressione sul piano fisico, perciò si farà necessariamente appello a tutte le risorse di forza spirituale, di luce, di tutta la saggezza e al potere direttivo della propria anima, perché il compito da svolgere è sempre troppo grande per la personalità. Il servizio soggettivo si svolge in meditazione e riguarda: 

  1. L’atteggiamento della personalità verso l’anima. Questo è il dominio di .
  2. L’atteggiamento dell’uomo integrato verso l’umanità. Questo è servizio.
  3. L’atteggiamento del discepolo verso la Gerarchia. Questa è sensibilità intuitiva.
  4. L’atteggiamento del discepolo servitore del Piano divino. Questa è la selezione di un’attività.

       È ovvio che non si possa entrare in contatto con la Gerarchia, se prima non si è costruito l’Antahkarana.

       Per selezionare un’attività, il discepolo si deve rendere conto della necessità di uno schema di servizio mondiale congiunto e organizzato nell’ambito del Piano gerarchico e che bisogna inserirsi nello specifico dell’umanità.

       Ciò che rende efficace il lavoro dei servitori del mondo è l’impiego unito e sintetico delle tre espressioni di energia della Triade spirituale (atma/buddhi/manas), ossia usare la volontà con l’amore e saggezza nell’attività intelligente.

       Quando gli occhi del discepolo si allontanano da se stesso nel suo operare nei tre mondi, diviene governato spiritualmente, allora egli ha l’opportunità di diventare un essere veramente mentale, dove è soggetto al governo dell’anima.

       Esso diviene allora a sua volta l’agente direttivo sul piano fisico. La mente inferiore diviene un potente fattore nel dirigere le attività di servizio. Quest’attività diventa il potere principale che motiva la sua vita ed è la conseguenza della crescente fusione dell’anima con la personalità, che sviluppa e rivela così il senso d’inclusività che è la cooperazione delle coscienze.

      Il servizio non è un sentimento o un ideale, bensì un effetto e al tempo stesso una procedura scientifica che porta il gruppo dei servitori e l’umanità nel suo insieme nel mondo del vero significato e dei valori reali. È l’effetto spontaneo del contatto con l’anima, che permette alla Sua vita di fluire nello strumento, che è costretto a usare sul piano fisico, la personalità, o il modo in cui la natura dell’anima può manifestarsi nel mondo delle vicende umane.

            Il servizio non è una qualità o un’azione; non è un’attività per cui si debba lottare veramente, o un sistema per salvare il mondo. Il servizio è una manifestazione di vita; è un impulso dell’anima, come l’istinto di conservazione e di riproduzione e una manifestazione dell’anima animale; è un istinto dell’anima innato e peculiare del Suo sviluppo; è una caratteristica principale, come il “desiderio” lo è della natura inferiore; è desiderio di gruppo, perciò non si può insegnare o imporre a una persona come dimostrazione auspicabile di aspirazione, operante all’esterno e basata su una teoria del servizio; è semplicemente il primo vero effetto, sul piano fisico, dell’incipiente espressione esteriore dell’anima.

       Oggi si assiste a una corsa verso il servizio e a un impulso alla filantropia; ma tutte queste attività sono profondamente tinte di personale e sono spesso dannose, poiché si cerca di imporre le proprie idee di servizio o tecniche personali su altri aspiranti.

       Si deve imparare a insistere sul contatto con l’anima, e su un’attiva dimestichezza con la vita egoica, e non sulla forma di servizio. L’attività formale mette in risalto l’ambizione della personalità velandola con l’illusione di servire. Quando invece con il contatto col Sé Superiore, il servizio prestato fiorirà spontaneamente secondo giuste direttive, darà molteplici frutti. Perciò il servizio deve essere impersonale e inserito nell’ampio flusso di vita spirituale.

       Quando l’impulso naturale dell’uomo incarnato sia espressione del Sé, e il ritmo sia una naturale manifestazione giornaliera, allora egli incomincia a “stare nell’essere spirituale” e la vita che scorre in lui, ordinata e naturale, può influire sull’ambiente e su chi lo circonda. Questa può essere chiamata “vita di servizio”.

       Quando il Sé superiore è subordinato ai ritmi superiori e osserva la legge del servizio, la Sua vita fluisce attraverso l’uomo e raggiunge gli altri; questo ha per effetto la dimostrazione della vera comprensione e utilità in tutti gli ambienti umani fino a raggiungere una più ampia sfera di contatti, e ad assumere un carattere nazionale e mondiale.

       Allora il Servizio sarà un flusso vivente, un donare spontaneo, e una dimostrazione di potere e d’amore, emananti dai livelli dell’anima; avrà una potente attrazione sulle unità di gruppo con cui il discepolo verrà in contatto nei tre mondi. Nulla può arrestare la potenza di questa vita di servizio amorevole, salvo che la personalità interferisca in un “darsi da fare “, che si trasformerà in ambizione nello sforzo di far sì che gli altri servano secondo le sue idee, impedendogli di esprimere l’amore per i propri simili.  

       Lasciamo che le “Forze della luce” fluiscano e le schiere dei servitori saranno presto colmate. Che lo “ Spirito di Pace” usi la natura inferiore come uno strumento, e la pace e l’armonia regnino nel campo di servizio. Che lo “Spirito di Buona Volontà” domini le menti e così non vi sarà posto per lo Spirito critico e il diffondersi della discussione distruttiva.

            Negli stadi finali del Sentiero della prova, l’uomo comincia a servire coscientemente l’umanità mediante la propria personalità integrata e in tal modo la coscienza dell’insieme maggiore sostituisce gradatamente quella individuale e separativa; egli sa di essere solo una parte al servizio dell’umanità che in seguito diverrà servizio del piano gerarchico.

       Il Servizio non è semplicemente un’attività di qualche persona o gruppo, che fa qualcosa a favore di un'altra persona o gruppo. Esso è per se stesso il preciso risultato di uno straordinario evento interiore che quando sia conseguito si riscontrerà che ha dato origine a numerose cause creative e secondarie. Sono soprattutto: 

  1. Un cambiamento nella coscienza.
  2. Un tendere a distogliersi dalle cose personali a favore delle più vaste mire di gruppo.
  3. Un ri/orientarsi effettivo ed espressivo.
  4. Una capacità di mutare le condizioni mediante l’attività creativa, manifestando qualcosa di dinamicamente nuovo.

       Servire, è in un certo senso alla moda; da un senso di potenza; procura degli amici; è un’attività collettiva e spesso avvantaggia maggiormente (il senso mondano) chi serve e chi è servito. Nonostante ciò si pratica pur sempre una certa forma di servizio, l’umanità così si avvia a comprendere e a rispondere a questa nuova legge e impara a reagire alla volontà della Grande Anima.

       La legge del Servizio esprime l’energia di una grande vita che, in cooperazione con “Colui in Cui viviamo, ci moviamo, e siamo” (Logos Planetario) sta assoggettando il genere umano a influenze e correnti di energia destinata a produrre tre effetti: 

  1. Risvegliare il Centro del Cuore, in tutti gli aspiranti e i discepoli.
  2. Mettere in grado chi è polarizzato in senso emotivo di focalizzarsi con intelligenza nella mente.
  3. Trasferire nel Cuore l’energia del plesso solare.

       Il servizio è il metodo per eccellenza per risvegliare il Centro del Cuore; se l’impulso a soddisfare il desiderio è fondamentale per la forma umana, quello a servire è altrettanto fondamentale per l’anima.

 

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