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Che il gruppo riveli l’esistenza della Gerarchia planetaria.
Carlo Setzu
Prima parte di due
 

            La Gerarchia tratta del potere sovrano e la usa per il progresso del Cosmo. Essa crea mediante la tensione del cuore e della ragione. Ogni membro della Gerarchia è l’anello di una catena e l’esecutore della volontà di un Superiore, infatti, quando lo spirito si assume un diritto affermato, può esercitarlo solo se adempie e osserva il Comando superiore. 

            I “Figli della ragione e della luce” sono quelli che seguono i dettami della Gerarchia che alimenta gli spiriti sulla via dell’ascesa fino alla vittoria finale; possono manifestare il potere delle leggi superiori, della ragione e del cuore obbedendo alla Gerarchia. La legge di fuoco o dello spirito si rivela con la Volontà gerarchica che traccia il giusto sentiero al discepolo che deve eseguire un compito affidatogli dall’Alto, rispettando scrupolosamente i suoi voleri.  

            Se si vuole vincere, nel bel mezzo della confusione, dobbiamo radunarci intorno alla Luce  stessa come forza potente attorno al nucleo e aderire intimamente allo scudo protettivo della Gerarchia. Aderire agli insegnamenti del Maestro vuol dire non tornare più indietro, perché la via si apre solo in avanti e, alla fine, facilmente o fra mille ostacoli, si perviene al Maestro che non è mai stato lontano, e solo chi è assalito da ogni lato e che solo nella disperazione impara il linguaggio del cuore, riesce ad afferrare il filo che lo lega a Lui. Allora la parola caduta dall’alto sarà custodita come un tesoro. 

            Bisogna aver cura premurosa per la salute, perché l’organismo sensibile alla ricettività superiore dell’Agni yogi, in contatto con le oscillazioni, terrene e cosmiche, si ripercuote nei centri; però, dobbiamo eliminare dalla nostra vita la parola: comodità. Gli ostacoli sono benedetti e bisogna lottare per vincere, rassegnarsi e abituarsi alla battaglia, per temprare lo spirito. La capacità di superare gli ostacoli è necessaria. 

            Per offrire la propria anima bisogna prima coltivarla, espanderla e perfezionarla per essere consacrata alla salvezza altrui. Chi accetta la responsabilità con leggerezza o per proprio tornaconto si sottomette a un karma terribile. La responsabilità si addice a uno spirito temprato e richiede tutta la sollecitudine del cuore. 

            Solo una guida illuminata, può dirigere lo spirito, solo la realtà della Gerarchia darà il progresso e condurrà al successo. Cogliamo l’occasione di riunirci, rigettando il passato e dirigendoci verso il futuro, entriamo nel campo di battaglia, ricordando che è un grande onore misurarsi contro i giganti del male, invocando l’aiuto della gerarchia ogni qualvolta le espressioni della luce sono minacciate. 

            Quando la coscienza del discepolo è protesa verso quella della Gerarchia, il cuore del maestro è collegato a quello del discepolo tramite il filo magnetico, alimentando così la Luce dello spirito. Senza questo legame non si può né creare, né costruire e non arrivano messaggi. Solo aderendo alla Gerarchia ed eseguendone la Volontà manifesta, si può ottenere un autentico successo e si raggiungono tutte le mete proposte. 

            È indispensabile non disunire il cuore e la mente; la sostanza mentale funge da legame con altre sostanze superiori, raggiungibili solo dai pensieri più sottili, mentre l’unificazione della coscienza ci dà la forza di controllare energie superiori. Solo una coscienza unificata con la Gerarchia può eseguire la Volontà superiore che si trasmette allo spirito più prossimo. Tutto ciò che è trasmesso dalla coscienza unificata, deve essere accolto e messo in pratica. 

            Chi si prefigge una meta da segno di cooperazione con i Maestri e si avvicina sempre più alla fonte, a una comprensione migliore, perché la mano che guida è anche quella che eleva e quella che indica rivela la via della legge superiore. È utile conoscere la direzione senza predire scadenze per non intralciare l’opera costruttiva dei superiori. Dobbiamo ricordare che il Maestro è l’anello di una catena, l’esecutore della volontà di un Superiore. Solo in questo modo si svolgono gli incarichi trasmessi dall’alto. Solo così si merita fiducia e si accresce il fuoco centrale del quadruplice Calice. 

            Non c’è moto senza tensione, quindi, perché un insegnamento sia fattore di progresso, occorrono sia il Maestro sia gli avversari. Occorre apprezzare sia l’importanza del Maestro sia la necessità dell’oppositore. L’intera forza del male dovrà manifestarsi perché si possa uscire rigenerati dalle fiamme. Non c’è modo di evitare i nodi del sentiero, però, non esiste tensione senza compenso. 

            Conoscere le leggi superiori, costruire la vita su quelle leggi e discriminare su quali forze sono ammissibili, perché costruttive, e sono possibili solo aderendo alla Coscienza suprema. 

            Il pensiero ha un grande potenziale e trascende sia il tempo sia le distanze; esso si ammassa nello spazio. Ci si può immaginare un coro poderoso di pensieri armonici che disturbano i mondi superiori, quindi siamo responsabili della qualità dei nostri pensieri, perché essi creano il futuro. Non c’è maniera di evadere le nostre responsabilità, poiché il minimo pensiero, sosta nello spazio e se è negativo causa quella fumosa atmosfera che circonda la terra. Esso può purificare, ma è altrettanto capace di attirare elementali violenti; quindi può oscurare o rischiarare lo spazio. 

            È tramite il servizio che c’è offerta una via di salvezza, realizzandolo si capiscono la bellezza dello spirito e la potenza della Gerarchia, che possiamo raggiungere comprendendo alla perfezione il Piano o quella parte del piano che ci spetta realizzare; la creatività ci apre tutte le vie che conducono al grande Ashram. L’esortazione è che tutti i discepoli facciano del loro meglio per tenere il ritmo degli eventi, e la loro coscienza vibri all’unisono nonostante tutto ciò che accade: accendere il cuore e creare per amore. 

            Impariamo a non contare i giorni e a non badare agli anni, perché non fanno differenza se siamo nella vasta distesa del Servizio. Impariamo a superare le banalità usuali e aderire in ispirito al mondo della bellezza manifesta. Andiamo insieme là dove non esistono limiti né fine, dove si può trasformare ogni barlume di bene in un arcobaleno radioso e benedire i mondi.  

            Si deve sapere, dove si è diretti, e aver fiducia nella Guida, che sa come dirigerci, rispettarla non solo a parole ma nel cuore e la Guida crescerà assieme a noi. 

            Nello stato di estasi si diventa abili, audaci, instancabili, s’imparano cose che prima c’erano inaccessibili e ci appare evidente il mondo invisibile, ma quando si ritorna, non bisogna dimenticare la propria essenza superiore. Occorre un ponte per non smarrire quella coscienza e acquisire le ricchezze del Mondo superiore.

 ... continua nella seconda parte.

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