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LA VITA ESOTERICA

Carlo Setzu

Parte sesta di sei

 

 

 

Risultati della vita esoterica

 

                   Per una buona formazione esoterica bisogna definire chiaramente gli obiettivi, i moventi e le intenzioni di ciò che si vuoi fare, considerando gli obiettivi come effetti spirituali che testimoniano le verità occulte ottenute con la percezione interiore e con l’uso esperto della mente, che devono portare all’identificazione con il tutto maggiore.

Per raggiungere questo stato di consapevolezza, l’evoluzione dev’essere autodiretta, considerando la conoscenza come mezzo per comprendere e riconoscere la vita tanto relativa che reale, per poter trascendere la dualità, la personalità e il senso dell’io.

I moventi e le intenzioni devono essere centrati sulla certezza, la sincerità e la fiducia nell’intenzioni e nell’opinione personale.

Il lavoro esoterico dev’essere perseguito senza egoismi, pregiudizi e preferenze personali di qualsiasi genere, anche politiche e religiose, e senza distorsioni della mente concreta, ma bensì con semplicità e chiarezza in tutte le azioni.

È con il movente e il punto in cui si opera che distingue chi lavora sia per la mano destera che per la sinistra. Quando l’amore è inattivo anche i moventi sono errati e gli obiet­tivi egoistici. Questo vale sia per l’individuo che per i gruppi. Si deve lavorare dai livelli mentali, tenendo presento che cono­scenza e amore devono agire all’ unisono e in armonia con il Piano divino.

Bisogna chiedersi se si comprende bene l’azione intrapresa, se si è agito, parlato o scritto in nodo semplice, retto, saggio, quieto, con giusto movente, chiara visione e che cosa ha indotto a fare quella determinata azione. L’intenzione presuppone un proposito che porta all’azione, e che nessun ostacolo o impedimento può più arrestare.

 

L’uso occulto della parola e del silenzio.

 

            Molte parole sono pronunciate senza scopo o fondate esclusivamente sulla personalità. L’aspirante deve saper tacere o parlare con discriminazione, poiché, dato il suo stadio di evoluzione, egli può rafforzare le sue parole in modo tale che resterebbe stupito se potesse vedere sul piano mentale. La forma pensiero che costruisce è vitalizzata fortemente e compie la funzione per la quale è inviata dal suono o dalla parola con maggior precisione.

Ogni parola pronunciata e la forma pensiero costruita tendono a formare una barriera di materia mentale tra l’individuo e il suo obiettivo. Questa materia o muro di separazione dev’essere dissipata prima di poter progredire ulteriormente.

Il    parlare è in grandissima parte un modo di comunicare sui livelli fisici e perde di valore quando si comunica sui livelli più sottili con i compagni di lavoro. La percezione intuitiva e la reciproca azione telepatica distingueranno i rapporti tra aspiranti e discepoli. Una delle cause più frequenti di difficoltà nel lavoro di gruppo e del conseguente arresto temporaneo dell’afflusso di forza dal Maestro, deriva dal cattivo uso della parola. Produce una temporanea ostruzione del canale sul piano mentale.

Chi riesce a comprendere l’importanza della parola, impara come parlare; e se impara che cosa si ottiene con la parola e che cosa succede quando parla, è sulla giusta via per raggiungere la meta.

Nella manifestazione sul piano fisico siamo conosciuti per le nostre parole, siamo conosciuti per le nostre reticenze, per le cose che diciamo e per quelle che lasciamo inespresse e siamo giudicati dalla qualità della nostra conversazione. Pensiamo alle persone in termini di ciò che dicono, perchè le loro parole rivelano il tipo di materia mentale in cui lavorano e la qualità dell’energia o vita che infondono alle parole.

Mediante la parola il pensiero è evocato e diviene presente, viene tratto fuori dall’astrazione e dalla condizione nebulosa, è materializzato sul piano fisico, producendo qualcosa di ben preciso sui livelli eterici. Si produce la manifestazione fisica, poichè le cose sono ciò che la parola le fa col nominarle”.

La parola è letteralmente una grande forza magica. Il mago, con la conoscenza delle forze e del potere del silenzio e della parola, può produrre degli effetti sul piano fisico; infatti utilizzando questa conoscenza in forma di Parole di Potere, di mantram o di formule che mettono in moto le energie nascoste della natura e chiamano al lavoro i deva, egli realizza il suo intento.

La parola dà la possibilità di scoprire le entità con cui si entra in contatto “dall’altra parte del velo”, ma solo chi. ha imparato a tacere ed è giunto alla conoscenza dei momenti opportuni per parlare, può attraversare questo velo o stabilire certi contatti esoterici. L’aspirante deve dissipare l’uso precedente delle parole ed astenersi dai metodi ordinari di parlare: solo allora le espressioni, le parole, i mantram e le formule gli saranno affidati.

            Il silenzio esoterico include il completo acquietamento delle emozioni, dei desideri, dei sentimenti e l’assoluta calma della mente, allo scopo di portare l’intera personalità nella magica atmosfera del silenzio interiore che potrà consentirci di udire, dapprima debolmente, poi sempre più chiara, la voce dell’anima. Più siamo responsivi ai principi dell’amore divino, più il silenzio interiore entra nel nostro automatismo, come un abito di vita, facilitando l’accostamento al Regno dello Spirito.

            Il saper parlare è un pregio, ma il saper tacere è una grande virtù che è indice di disciplina ed obbedienza, a cui l’individualità ha saputo sottomettere la personalità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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