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DISCEPOLATO E VITA QUOTIDIANA

 

Carlo Setzu

 

 

Il compito o il servizio del discepolo, nella vita quotidiana, consiste nel collaborare con efficienza alla realizzazione del Piano divino sia come individuo che come componente di un gruppo.

 

Ci sono tre ordini di collaboratori:

 

1.    I lavoratori esterni, per libera scelta, che stabiliscono contatti umani e servono l'umanità.

2.    I discepoli che agiscono da intermediari della Gerarchia, con la loro saggezza ed esperienza, accrescendo l'attrazione magnetica nei gruppi dove scorre la forza spirituale.

3.    I Maestri e gli Iniziati che operano dall'interno, dal piano mentale e buddhico, guidando ed ispirando i discepoli attivi nel mondo.

 

I discepoli però non dovranno usare la forza di volontà diretta, ma cercheranno d'impressionare le menti ricettive con schemi e suggerimenti concernenti il Piano e l'unità, meta del futuro immediato.

 

Quando il discepolo accetta la realtà della Gerarchia, la verità che le anime sono una sola e il Piano, quale indicato dai Maestri, può servire, dedicando tutto se stesso all'umanità, coltivare l'intuizione e rispondere prontamente all'immediato bisogno del momento.

 

I discepoli devono essere consci dell'urgenza e perciò dirigere lo sforzo per conseguire dei risultati pratici, tramite tre fasi: il senso di responsabilità, del sacrificio e di fratellanza.

 Il Piano si prefigge la rivelazione dell'amore  (secondo aspetto divino), l'illuminazione delle menti (terzo aspetto divino), l'evocazione della Volontà (primo aspetto divino) e l'espansione del servizio verso il mondo.

 

 Il Piano è un aspetto del Proposito planetario ciclico, che a livello umano chiamiamo Civiltà e a livello più elevato trasmissione di energia, necessarie per "informare" i gruppi di servizio, massimi agenti creativi nei tre mondi.

 

Il Piano è una forma-pensiero creata dalla meditazione ashramica congiunta, stimolata dal Proposito fondamentale del Logos planetario e trasmessa ai suoi agenti, che la imprimono nelle menti dei membri più anziani della Gerarchia, che a loro volta la formulano con la massima attenzione e la presentano all'umanità in sette fasi, secondo il lavoro di ogni singolo ashram, dove trovano il proprio posto gli iniziati e i discepoli di qualsiasi grado, conforme alla propria attività di servizio.

 

 Per collaborare al meglio col proprio gruppo, che è un preciso dovere di ogni discepolo, occorre sviluppare, come dicevamo, l'intuizione che coglie la realtà con chiarezza e dà accesso alla comprensione del Piano, per mezzo delle idee che sgorgano direttamente dalla Mente divina.

 

Lo scopo del Piano è soprattutto la fratellanza: la realizzazione della comunione di tutti gli esseri, con una ispirata e precisa attività costruttiva. Per questo dobbiamo vederci come appartenenti a un grande "esercito" che opera con distacco, che non vuol dire separatività, ma lavoro di gruppo e coesione di gruppo impersonale.

 

In pratica il discepolo deve percepire il Piano soggettivo in costante sviluppo e presentarlo con chiarezza e in termini appropriati, impressionando certe menti con suggerimenti, in modo che gli uomini che sanno pensare mutino le vecchie tendenze mentali, illuminando così il genere umano.

 

Un grande Maestro ci esorta a "coltivare la sensibilità superiore, renderci così puri e altruisti, che la mente rimanga indisturbata dagli avvenimenti nei tre mondi, di cercare quel senso spirituale di attenzione che ci metterà in grado di essere impressionati e di interpretare poi correttamente le impressioni ricevute".

 

Il segreto per riuscire a svolgere bene il nostro servizio è quello di comprendere la parte del Piano che il discepolo deve disimpegnare, quale servitore individuale ma inserito in un gruppo. Il servizio fecondo si ottiene con il distacco dal sé inferiore (persino dal proprio sviluppo) con la gioia che arricchisce la vita e con l'abbandono dei "giocatoli infranti".

 

Il Piano non si occupa dell'individuo, ma degli insiemi, dei cicli di tempo, della storia delle nazioni, delle razze, delle religioni mondiali, delle grandi ideologie politiche e delle organizzazioni sociali, che possono produrre grandi e permanenti cambiamenti in aree planetarie e manifestazioni cicliche.

 

La comprensione del Piano divino per l'umanità, si ottiene in profonda meditazione: allineamento, consacrazione, pensiero diretto a cogliere le ispirazioni con intensa concentrazione egoica. La meditazione, oltre che governare la registrazione del Piano o quanto meno una parte di esso, promuove anche il processo di sviluppo evolutivo, la comprensione spirituale, la focalizzazione su qualsiasi livello di coscienza, l'instaurazione di contatti superiori e l'accesso alla "nuvola carica di cose conoscibili" (come dice Patanjali) al fine di formulare il Piano nel cervello fisico.

 

Il Piano dev'essere sempre adattato ai tempi, alla futura civiltà e cultura; perciò dobbiamo impadronirci "dell'arte del compromesso spirituale" e applicarla con comprensione intelligente e senza fanatismi, trasformando l'idea fondamentale in un ideale accettabile. Ricordiamoci che l'ideale si colora sempre con le qualità del discepolo, rendendolo attrattivo alle persone per le quali lavora. L'idea divina, quando diviene un ideale, dev'essere sviluppata e manifestata concretamente nei tre mondi, partecipando così consapevolmente alla sua realizzazione, purchè sia motivata dall'amore e attuata con intelligenza. Egli deve saper riflettere sui problemi dell'umanità, assumere un atteggiamento cosciente, focalizzarsi sulle circostanze della vita e registrare automaticamente gli avvenimenti che condizionano il genere umano.

 

La Volontà del Logos o Proposito è l'energia dinamica proveniente dal piano atmico che si riversa nella mente, rivelando pian piano la Volontà-di-bene che il discepolo usa per promuovere il Piano, lavorando come fattore di illuminazione nel mondo degli uomini. Egli entra nel mondo del significato, potendo così interpretare gli eventi, proprio come la Gerarchia opera nel mondo della mediazione, applicando il Piano che il mondo del significato ha rivelato, così l'iniziato superiore opera coscientemente nel mondo del Proposito che il Piano attua. Il mondo del significato interpreta e il mondo degli eventi esprime in sequenza ordinata e secondo la Legge di Evoluzione. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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