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“Lo sforzo sostenuto sia il seme della sintesi, la forza che riavvicina ciò che è stato separato”.

 

Prima parte di due

 

Carlo Setzu.

 

       La contraddizione è così profondamente insita nella vita che non può venire sradicata, se non quando la vita stessa è considerata da un punto di vista più elevato, allora il regno privo di forma cessa di essere un mistero e si capisce che è sovrapposto al mondo fisico in perfetta fusione.

 

       La voce deve lanciare grida di speranza e non di dolore, perché l'umanità sicuramente si adopera per risolvere i problemi e fare progressi su tutti i fronti, perciò noi dobbiamo rincuorare e ampliare le prospettive in senso più vasto e inclusivo e agire di conseguenza sulla situazione mondiale.

           

       Per molti l’unione è un concetto anacronistico, giacché presumono che proprio la disunione salvaguardi l’individuo – tal è la logica di chi brancola nelle tenebre, ma talvolta accade che un uomo, in mezzo a grandi difficoltà, semplicemente ricordando certi semplici espedienti unificanti, riesca a salvarsi, perché i mezzi dell’unione sono semplici e riescono ad abbattere le tenebre.

 

        Il discepolo, vivendo da privilegiato nel mondo, in un periodo interessante di transizione, avendo molti meriti, purificato dalla comprensione, dotato d’intuizione, protetto dall’ashram, deve seminare. Egli è come la terra che sostenta tutti gli esseri, come l’acqua che monda tutte le impurità delle passioni, come il vento che soffia dappertutto, come il sole che illumina ogni cosa, come un occhio che percepisce dove la strada è piana e dove non lo è, come un’ampia strada che conduce alla conoscenza, come una maestosa dimora che è un asilo dove è praticata la meditazione e confortevole riparo per chiunque lo voglia. Come un fiore di loto immacolato che niente può contaminare, come un buon amico che scioglie tutti dalla schiavitù dei tre mondi. Tutte queste metafore per dire che il discepolo che si prepara per l’iniziazione di gruppo, deve racchiudere i segreti della vita spirituale basati su di un ardente amore nel confronto di tutti gli esseri e non di un freddo intelletto che cerca di svelare i segreti dell’esistenza per mezzo della logica.

 

            I centri dell’uomo sono identici a quelli del cosmo, perciò, egli ha in potenza tutte le manifestazioni dell’universo, che rispecchiandole in sé può a mano a mano esternarle, inoltre, quando possiede la conoscenza sintetica, è in grado di rigenerare la coscienza, può anche utilizzare la sintesi cuore-cosmo, consentendo l’instaurarsi del principio creativo mediante il cuore che tutto contiene.

 

            Omogeneo e consustanziale sono sinonimi. Il mondo è stato creato come un solo Cuore, che batte per l’unica pulsazione, quindi il principio di omogeneità fa parte dell’intelligenza creatrice che favorisce l’evoluzione universale. L’evoluzione sarà più evidente solo quando l’uomo fornirà prova di conformarsi allo sviluppo universale, o avanzerà, dimostrando con molta chiarezza di immergersi nella corrente evolutiva e di seguirla, migliorando se stesso per salire a livelli di tensione maggiore nel cosmo, o il suo regno dovrà essere distrutto. Il suo impegno dovrà essere consono con l’universo per migliorare e per unire, teso al bene comune.

 

            La tensione del cuore e l’insieme globale degli sforzi costruiscono il futuro e uniscono anche tutto ciò che esiste, il cuore unificato raccoglie gli spiriti unitari in aderenza all’intelligenza cosmica. Chi marcia con il cuore unificato vincerà sicuramente.

 

            Fusione cosmica. L’attività creativa riceve le energie quando si realizza l’attrazione dell’energia magnetica cosmica (dal Sole). L’attrazione le fonde insieme, ma il risultato è connesso all’impegno che è insito, come corollario, all’attrazione stessa. La fusione delle energie richiama flussi continui che circolano nello spazio e che assicurano una catena continua che unisce e comprende tutte le manifestazioni della vita. Così tutto, nell’Universo, si raccoglie attorno al proprio seme, e tutto ciò che è vitale, è attirato da questo che vive al centro di un cerchio illimitato. Il seme dello spirito è parte della potenza magnetica dei raggi solari, esso porta in sé tutti gli impulsi in Lui presenti. L’energia si combina con la forza propulsiva magnetica e induce un processo di fusione, pertanto, quando la creatività dei raggi satura lo spazio circostante, l’energia di questo cerchio, proteso verso la vita, ne attira altre. La fusione dell’Illuminare (il Sole) con l’impulso vitale rinvigorisce il seme dello spirito. È una legge che attira i semi alla vita.

 

            Fusione degli elementi. Durante la fusione degli elementi, così chiamati, reattivi all’attrazione esercitata dall’energia magnetica cosmica, è importante che sia mantenuta la condizione d’assoluta identità o d’armonia. Durante la raccolta di una nuova razza umana, lo stesso principio assume grande rilievo. Quando, infatti, si allestisce una razza, la raccolta si fa in base ai principi migliori. L’energia magnetica eccita il seme, e attorno a questo si sviluppa una Monade poderosa. Ogni seme ha un suo ciclo, che procede secondo un principio generale. Se l’elemento primario è igneo, il principio di quella nuova razza sarà basato sul Fuoco.    

La trasmutazione è una legge inevitabile che opera in tutti i fenomeni del Cosmo, quando la fusione degli elementi crea le proprie formule, la tensione della trasmutazione è potentissima. Nei suoi aspetti spirituali e fisici la vita è molto intensiva, sia scegliendo le energie vitali sia inalando le esaurite. Le energie indotte dalla trasmutazione concedono vita agli elementi. L’essenza di quel processo si sviluppa in rapporto alle varie energie dell’Universo. Gli atti della trasmutazione testimoniano il potere evolutivo, dovuto al Fuoco dello Spazio. La sostanza dell’impulso vitale è trasmutazione del Fuoco.

 

Il legame fra i mondi visibili e invisibili è stabilito dal rapporto con il magnetismo, ciò esiste per l’intero universo. Qualsiasi energia e qualunque elemento forgiano un rapporto con ciò che gli è identico, così niente e nessuno é isolato, in tal modo l’invisibile si connette al visibile, e l’energia sottile penetra nel cerchio disegnato dall’attrazione.

 

            L’uomo, nel ciclo acquariano, dopo averne riconosciuto la forza, deve adattarsi e saper comporre tutte le varianti in una gran sintesi, in pratica, comporta di trasmutare o fondere i sensi fisici nelle loro estensioni sottili e adeguarli alle necessità della comunicazione per il lavoro da compiere, questo però è possibile solo se si è costruito l’antahkarana.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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