LA VOLONTÀ SPIRITUALE
Carlo Setzu
Prima parte di due
La volontà è l’espressione del proposito divino che si realizza attraverso il Suo Piano. È Il processo cosciente che porta a prendere una decisione, o potere di scegliere secondo certi principi o ideali.
Le qualità della volontà, evidenti nei grandi volitivi, esistono in una certa misura, per quanto piccola, in ognuno di noi; se necessario, possiamo risvegliarle dallo stato latente fino a manifestarle. Esse sono: energia, dinamismo, intensità, dominio, controllo, disciplina, concentrazione, convergenza, attenzione, focalizzazione, determinazione, decisione, risolutezza, prontezza, perseveranza, sopportazione, pazienza, iniziativa, coraggio, audacia, organizzazione, integrazione, sintesi.
La volontà è una funzione psicologica, la più vicina all’Io, la sua diretta espressione. Sorgente di tutte le scelte, le decisioni, gli impegni. Attraverso la sua scoperta dentro di noi, percepiamo di essere un soggetto vivente dotato del potere di operare cambiamenti nella nostra personalità, negli altri, nelle circostanze. Ha funzione direttiva e regolatrice simile a quella del timoniere di una nave. Si devono usare delle specifiche tecniche per suscitarla, svilupparla, rafforzarla e dirigerla in modo giusto.
La buona volontà del discepolo che affronta il compito di disciplinarsi e scegliere mete coerenti come il benessere degli altri e il bene dell’umanità. Non va confusa con i desideri, le velleità, le aspirazioni idealistiche di tante brave persone: è un proposito fermo, è potenza e ardore, unione di forza e di bontà, che vuole essere buona.
La volontà di bene può essere espressa soltanto dopo la terza iniziazione (trasfigurazione della personalità). L’irradiazione e l'energia espressa diventano sempre più monadiche. Ciò avviene nello stadio in cui l'energia monadica pura scorre attraverso l'iniziato, focalizzando la volontà - di bene così come registrata dalla Gerarchia; è il senso dell'universalità (non una frase vaga, ma una potenza specifica) sul piano fisico.
La volontà forte è, in un certo senso, l’aspetto più fondamentale e più famigliare della volontà. Nella forza della volontà è il suo potere, l’impeto e l’energia. Sviluppando la forza della volontà ci assicuriamo che un atto di volontà abbia intensità, abbastanza “fuoco” per realizzare il suo proposito. Può essere sviluppata e accresciuta con l’allenamento e con l’esercizio.
La volontà sapiente è l’abilità di sviluppare la strategia più efficace e che richiede il minor sforzo. Essa svolge il suo ruolo più efficace e soddisfacente non come fonte di forza o di poteri diretti, ma attraverso la conoscenza degli elementi fondamentali del mondo psichico, le forze attive e le leggi che regolano l’atto di volontà.
La volontà transpersonale è l’espressione del Sé, opera dai livelli superconsci della psiche. È la sua azione che l’io sente come un’attrazione o chiamata. Questa a volte dà inizio ad un dialogo; in altri casi il richiamo dall’alto assume la forma di una richiesta imperiosa: il Sé impone di trascendere i limiti della vita e della coscienza normale, ma l’io cosciente è spesso ribelle.
La volontà universale proviene dal Sé universale. Si manifesta attraverso il nostro Sé, che partecipa dell’individualità e dell’universalità ed è in contatto con la realtà trascendente. Aderirvi significa essenzialmente essere in sintonia con i ritmi della vita universale e prendervi parte volontariamente. Tale esperienza è l’aspirazione profonda e l’esigenza più alta, anche se spesso non riconosciuta dall’umanità.
I mondi sottili sono per noi una realtà, dobbiamo affrettarci a scoprire la via che vi conduce, affinché lo spirito riesca a fondare la via della gioia. È la volontà di sapere che sospinge l’uomo a comprendere il cambiamento delle vite, acquisendo così il diritto alla gioia nell’esistenza abituale, dove moltiplica le ricchezze della vita e distingue e paragona fra molti eventi quotidiani. Cos’è la verità se non la comprensione delle leggi cosmiche per esperienza diretta? Iniziazioni, meditazione e concentrazione sono concetti superati se non esprimono quest’esperienza nelle azioni tese al bene dell’umanità.
Dobbiamo comprendere lo stadio di coscienza necessario per imprimere alla volontà la piena potenza dell’azione. Per attraversare le tenebre occorre la luce, per accendere lo spirito, dopo aver scoperto la sorgente del fuoco, sapendo che l’energia rinvenuta non è per se stessi, ma per l’umanità, deve raggiungerne la Fonte. Concentrare anche tutta la volontà non basta ad evocarlo. Le manifestazioni di quell’elemento non avvengono per comando, ma per espansione di coscienza, dove crescono i frutti del nostro lavoro. Ogni fenomeno del fuoco esige non solo certe condizioni fisiche, ma dipende principalmente dallo stato della coscienza.
Il potere della Gerarchia è il più essenziale, perché si può costruire solo per suo tramite, l’energia impregnata dalla legge della Gerarchia sta alla base d’ogni grande inizio, si può edificare solo con le leggi dell’armonia più rigorosa, solo sul principio della Gerarchia si può stabilire una possibilità superiore. La Volontà Creatrice proclama che la coscienza unificata decide secondo concordanza, quando occorre molta potenza non è fornita soltanto dal comando della volontà, ma anche dall’unificazione di tutte le energie.
L’azione di gruppo moltiplica le forze, se unito in modo sistematico può controllare persino eventi cosmici. Un gruppo numeroso però può distruggere la ragione della sua struttura è auspicabile perciò costruire piccoli gruppi. Un gruppo ben unito deve essere libero da promesse reciproche, perciò evitiamo con cura di fare promesse.
La musica delle sfere non consiste in melodie, ma di ritmi, quando lo spirito evoluto la riconosce, comprende il potere del ritmo, perciò in ogni circostanza hanno importanza il volere e il ritmo, non le parole con le quali gli si affida la missione; Ciò che conta è l’alternarsi degli strati, la sincerità della trasmissione diretta e il ritmo, che può corrispondere ai cicli. La coscienza evoluta sa improvvisare parole in accordo con il flusso dell’energia, e non ha bisogno di formule già pronte.
La Gerarchia del servizio è il compiersi della Volontà Superiore, perciò ci chiediamo cosa trasforma lo spirito? L’impulso creativo; cosa lo fa salire? La creatività dell’impegno. Dapprima sembra che lo spirito sia lontanissimo, ma è così solo in apparenza, al contrario lo spirito chiama con forza. È importante agire direttamente, per afferrare tale conoscenza; si deve agire come si desidera ma cominciando da piccole dosi.
La Legge di Sintesi è usata specificatamente dall'iniziato, quando usa la Legge dei Sette Supplementari, allora attinge l'energia unita della volontà che il gruppo esprime con "ritmo unificato".
La sensibilità all'impressione superiore e all'ispirazione interiore è possibile, quando i discepoli pensano e si esprimono simultaneamente in termini di sintesi di gruppo. "La fratellanza è un'espressione della relazione fra il Logos planetario (sul piano mentale cosmico) e la Sua personalità che si esprime sul piano fisico cosmico (i nostri sette piani o principi), mediante il Pianeta con tutte le sue forme di vita; questo rapporto è focalizzato attraverso Sanat Kumara, che è la Mente individualizzata di quella Grande Vita".
Il Piano è la risposta della Gerarchia all'affluente volontà risoluta del Signore del Mondo. É evidente che molti di noi non sono capaci di comprendere molte implicazioni della sintesi, se pensiamo che dal Monte dell'Ascensione potremo vedere "l'attività unita Di atma – buddhi - manas e dove è effettivamente dimostrata la teoria dell'esistenza di un piano e la fede nei tre Aspetti divini.
Molti affermano che i pensieri di pace e amore possono risolvere la situazione del mondo e porre fine alle guerre. Ciò è vero a patto che si sostienga un’attività fattiva, spinta da un impulso motivante da parte del Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo, dietro al quale c’è sempre un’attività di Volontà-di-Bene, che produce appunto una netta intensificazione ed un aumento della Buona Volontà. L’afflusso d’amore proviene dal cuore del Logos che, attraverso il Cristo, permette alla Gerarchia d’esternare il Suo Proposito mediante il collegamento diretto di Shamballa col Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo, attraverso gli Ashram che operano lungo la linea della volontà dinamica.
La Volontà – di - bene è necessaria anche per controbilanciare il primo aspetto della volontà sotto la guida dei discepoli mondiali che, appartenendo anch’essi al Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo, devono sempre tenere presente l’idea del servizio. Il compito consiste nel collegare la Gerarchia alle masse, fungendo così da intermediari ed insegnando loro l’orientamento verso un modo di vivere i giusti valori. Solo allora la Gerarchia si accosterà alla Terra anche perché moltissimi uomini saranno evoluti e ricettivi ai Suoi pensieri ed idee.
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