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CRISI UNANA E GERARCHICA

 

Carlo Setzu

 

 

I Pessimisti. Sento spesso dire in giro: “mi sembra che il mondo e l’umanità vadano peggiorando ogni giorno che passa”. Io penso invece che l’umanità stia cercando di trovare la sua strada e la sua giusta sistemazione su questo pianeta e sono convintissimo che, con l’impegno costante di tutti gli uomini di buona volontà, ce la farà. Se per assurdo perdessimo proprio noi, servitori ardenti, la speranza, allora certamente non ce ne sarà più.

            I pessimisti non credono nella vita. Tutto quello che cercano è di tirarti giù per tranquillizzare i loro sentimenti di timore. La felicità e non la crescita economica dev’essere il principale obiettivo degli educatori, dei leader, delle istituzioni e dei governi.  Il benessere materiale è solo un aspetto dell’esistenza

            Gli uomini sono portati dai mass media a dimenticare facilmente come è realmente bella la vita. Le condizioni sul pianeta Terra sono ben lontane dall’essere perfette, ma è indiscutibile che vi siano stati enormi progressi dalla fine della guerra 14 – 45 ad oggi. Se avremo la necessaria fiducia ed atteggiamento mentale, l’umanità ce la farà – e credo abbastanza presto – ad assicurarsi una pace permanente e maggiore giustizia, ordine e felicità sulla terra. Ottimismo, dedizione, amore, lavoro duro e fiducia nei più alti destini dell’umanità, questi sono i doveri che devono supportarci nel servire il genere umano.

            La più recente aspirazione verso una qualità della vita segna un considerevole progresso ma non è sufficiente. Moralità, amorevolezza, gioia e spiritualità devono parimenti essere reintrodotti nello schema dell’esistenza umana. Noi in modo particolare dobbiamo essere idealisti, riformatori sociali, persone capaci di pensiero politico per elaborare con coraggio sistemi universali, risposte e schemi per l’intera razza umana.

            È importante orientare la nostra opera nella cornice del nuovo concetto di globalità per contribuire allo sviluppo di più alti livelli di vita nella nostra biosfera. Le interrelazioni stanno sviluppandosi come conseguenza del concetto globale della razza umana che sta emergendo attualmente sempre più chiaramente.

            La filosofia Hindu, il Corano, il Talmud, la Bibbia, il rispetto dei Rossi indiani per la natura, il commovente amore per i poveri di Madre Teresa, il Buddhismo agnostico, ecc. hanno tutti e sempre il medesimo significato: il ripetersi di manifestazioni dell’eterna ricerca dell’uomo di un ordine morale e spirituale su questo pianeta, per il raggiungimento di più alte concezioni di vita, per la maggiore e più piena consapevolezza della sua essenza.  L’umanità ha bisogno di elevarsi a più alti livelli morali e spirituali e di aprirsi alla comprensione, alla fratellanza, all’amore, al ritegno e alla moralità. L’umanità deve porsi delle domande: a che scopo siamo sulla Terra? Qual è il significato della vita? Quali sono le vere, profonde relazioni con il mondo circostante e con l’universo? Le risposte sono ciò che ancora manca nel grandioso affresco delle fantastica ascesa dell’umanità.

            Quando si parla di moralità s’intende l’espressione, il riconoscimento dei preminenti interessi della collettività, formata ora dall’intero consorzio umano nella nostra limitata biosfera. Spiritualità è la perenne ricerca di una conoscenza globale della nostra posizione ed unione che supera ed abbraccia l’uomo, con la suprema realtà, con le estreme spiagge dell’universo.

            La vita è per amare, per fare, per imparare, per pensare, per immaginare, per parlare, per dare, per ricevere, per sentire, per comprendere, per unirsi, per dare vita, per abbracciare nel proprio cuore e nel proprio cervello tutto il creato. Ogni istante di vita è creazione; nella vita di ogni essere umano tutto può essere raggiunto: l’amore per ogni cosa, la gratitudine per ogni suo istante, l’aprire il proprio cuore ed il cervello all’eternità e alla totalità.

            L’uomo deve cercare di migliorare la vita fisica, mentale, morale e spirituale, aprire se stesso agli altri e con altri migliorarsi, ascoltare le grandi voci della natura e dell’universo, sentire l’ignoto, vivere in unità e amore con tutto quello che esiste in terra ed in cielo, meditare, imparare a conoscere il proprio interno mondo, partecipare col proprio cuore e col pensiero all’infinito cuore e pensiero dell’umanità, vivere pienamente la propria vita, partecipando col mondo e con la gente alle sue grandi e meravigliose correnti, fare parte della vita coscientemente, intensamente e profondamente 

       La Gerarchia ha la Sua propria vita, le Sue mete, i Suoi obiettivi, il Suo ritmo evolutivo e la propria espansione spirituale, nella quale sono compresi tutti i Regni. Quando la Gerarchia si esteriorizzerà maggiormente, tutti saranno consapevoli della Sua esistenza, del Suo rapporto con Shamballa e della natura spirituale di tutti coloro che rispondono al Signore del Mondo. Egli si manifesta tramite il Pianeta con sette grandi Centri, ma solo tre sono comprensibili agli occultisti: Shamballa, il centro della testa; la Gerarchia, il centro del cuore; l’Umanità, il centro della gola.

       È giunto il tempo per un collegamento più stretto fra questi tre Centri planetari; questo permetterà l’esteriorizzazione degli Ashram, così il Centro dove l’amore di Dio è conosciuto, il Proposito di Sanat Kumara (sotto forma di Piano) e l’Umanità si incontreranno sul piano fisico. Quando la Gerarchia e l’Umanità collaboreranno in pieno, allora Shamballa dal piano eterico cosmico (buddhico, atmico, mondadico e logoico) prenderà forma sul piano fisico.

            La Gerarchia vive secondo la legge del Fuoco, gioisce dal propagarsi della fiamma evolutiva e cresce quando i discepoli completano i loro doveri terreni, collaborando con gli Ashram. Il Signore di Shamballa è l’ardente Promotore di Vita, vive e respira nel Cuore del Sole. È l’Invocante e l’Evocato. Respira la verità e l’afferma. È invincibile, poiché volge la distruzione in opera costruttiva. È la garanzia delle aspirazioni umane.

            Le opportunità, per chi ha vissuto esperienze di coscienza spirituale e ha sviluppato un senso di profonda fratellanza e amore per i suoi simili e per ogni creatura vivente, un amore che non nasce dalla morale o dalla religione ma dall’aver “toccato con mano”, sono talmente numerose da avere l’imbarazzo della scelta.

 

            Possiamo:

·         Impegnarci a risvegliare nell’umanità la consapevolezza addormentata, ch’è l’essenza dell’insegnamento di ogni Maestro o discepolo spirituale.

·         Far prendere coscienza della natura divina di ogni uomo e manifestarla nelle opere, per la realizzazione della potenzialità umana.

·         Spiritualizzare il mondo materiale, portando “quaggiù” le stesse leggi e le stesse condizioni di armonia che esistono nella Gerarchia, manifestandole nel mondo in cui viviamo, nelle relazioni che abbiamo con gli altri esseri viventi, col pianeta che ci ospita, e  con i nostri simili.

·         Migliorare il mondo qui e ora, riconoscendo l’interdipendenza e la comunione profonda di tutto ciò che esiste.

·         Armonizzare e integrare la materia con lo spirito, imparando a manifestare questo nuovo stato dell’essere nella vita quotidiana e nelle relazioni che abbiamo con gli altri essere viventi, col pianeta che ci ospita e con i nostri simili.

·         Coltivare e irradiare negli altri la risata e l’umorismo che sono aspetti essenziali per vivere una vita consapevole e realizzante. Prendersi troppo sul serio e considerare la vita come un triste e pesante fardello porta infatti a congelare e irrigidire la nostra energia vitale, restringendo la consapevolezza. Ecc.

 

            L’umanità è in crisi a causa del caotico momento di transizione da un’epoca ad un’altra. Sul nostro pianeta si stanno scontrando due grandi tendenze. Da un lato la vecchia cultura patriarcale che ha dominato il pianeta per migliaia di anni, basata sul potere dell’uomo sull’uomo, sul possesso dei figli e della terra, sul nazionalismo e sull’identificazione con il proprio gruppo, razza e religione. Questa cultura dualista basata sulla divisione dell’esistenza in sacro e profano, in bene e male, in materia e coscienza, ha diviso il pianeta in stati, religioni, classi e partiti, ha separato l’uomo in psiche e soma, ha diviso la scienza, l’arte e la religiosità, allontanando la conoscenza scientifica dalla conoscenza spirituale. Cultura rigida, settoriale, prepotente e fanatica, che tende al condizionamento totale della società sulle direttive di una certa ideologia, fede o principio divino, e che lo impone agli altri popoli.

            Dall’altro la giovane cultura olistica che sta nascendo da una nuova consapevolezza, da un’esperienza unitaria di se stessi e da una presa di coscienza globale del pianeta. Nuova cultura umana, transculturale, rispettosa della natura e delle minoranze, colorata, trasgressiva, basata sulla bellezza, sui diritti, sull’unità tra corpo, mente e anima, sulla sacralità della vita in ogni suo aspetto: una cultura flessibile. Da queste due profonde correnti di tendenza che si stanno variamente intrecciando e scontrandosi si sviluppano cambiamenti sociali, culturali, individuali e di gruppo di enorme portata.

            I tempi stanno cambiando, e concetti come “evoluzione”, “crescita personale”, “sviluppo del potenziale umano” stanno circolando sempre più diffusamente, stimolando e risvegliando tutte quelle persone che non si sono del tutto addormentate e conformate ai modelli dominanti, e hanno mantenuto, nel profondo del loro essere, uno spiraglio di luce e di idealismo, e fiducia nella possibilità di realizzare un mondo migliore e un uomo migliore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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