INIZIAZIONE
Carlo Setzu
Terza parte di quattro
”L’iniziazione indica sempre attività, comprensione intelligente, atteggiamento focalizzato, movimento deliberato, nuovi rapporti determinanti ed il raggiungimento di un “anello invalicabile” di coscienza nuovo e più grande” (DNE, vol. 2, p. 419, v.o.)
L’iniziazione e la rivelazione alle quali il discepolo accettato deve interessarsi è la terza della trasfigurazione, le prime due della soglia, a ben guardare, sono in fondo un tipo di illusione, anche se molto elevato.
Il discepolo deve prepararsi responsabilmente perché riguarda l’aspetto coscienza sua e del gruppo, se vuole che il Cristo lo presenti al cospetto del Grande Iniziatore. Questa coscienza deve essere condizionata dalla Volontà divina (aspetto Vita), dal Proposito e dalla percezione del Piano, che deve divenire un’espressione effettiva sul piano fisico. Egli deve lavorare con quelle sostanze ed energie che permeano i quattro piani superiori del nostro Piano Fisico cosmico (buddhico, atmico, monadico e logoico).
L’intuizione rivela le nuove idee, che ricevono forma e sostanza nel mondo astratto e il cervello col pensiero le concretizza mettendole a disposizione dell’umanità. Con questo sistema l’iniziato entra pian piano sotto l’influenza del Signore del Mondo (Sanat Kumara), solo allora la Sua Volontà gli sarà rivelata.
I cinque vertici della Stella a cinque punte sono piramidi, i centri delle quali, per quanto riguardano la rivelazione e le rispettive iniziazioni, sono:
1. Il Centro Ajna. 2. Il Centro del Cuore. 3. Il Centro della testa. 4. Il Centro della Gola. 5. Il Centro Alta Mayor. Essi sono i punti attraverso i quali l’energia del Centro planetario viene diretta al servizio dell’umanità.
È degno di considerazione il fatto che tutti gli eventi sul nostro pianeta sono preparatori di altri eventi ed opportunità maggiori. Ad ogni iniziazione si esprime in modo inconscio la totalità dei conseguimenti precedenti.
Il Tibetano ci dice che l’iniziazione è lo “stare nella luce ed in quella luce vedere la luce maggiore; in quella luce maggiore egli (l’iniziato) conosce e vede, afferra e assorbe ciò che finora è stato scuro, segreto e ignoto.
L’iniziazione o la rivelazione o la nuova visione è un processo di riconoscimento e utilizzazione della luce ai fini di entrare in una luce sempre più chiara.
La preparazione per conseguire la terza iniziazione, coinvolge il discepolo nella sua totalità, compresa la personalità integrata e fusa in modo che possa reagire alla luce e registrare nel cervello fisico il processo. Egli si sottopone all’influsso della Legge superiore, anche se continua ad obbedire alle leggi umane quantunque la coscienza non ne sia condizionata; deve comprendere questa legge per essere pronto a subire l’espansione di coscienza; vedere il Tutto in espansione ed inclusività; trascendere la legge quando la parte diviene il Tutto.
Le prime due iniziazioni della soglia permettono all’iniziato di vivere nel mondo dell’anima, per poi passare alla comprensione del mondo del significato, ricordando che ogni significato vela un significato più profondo ed esotericamente vitale.
Per ”vedere” il Tutto in espansione bisogna riconoscere i risultati del passato, la capacità di vedere ciò che finora gli era sconosciuto e la visione di un nuovo orizzonte da conquistare col servizio, nonché il limite della nuova espansione di coscienza che porterà ad un’altra ancora e così via, tutte operanti nel Tutto inclusivo.
La “Crisi d’iniziazione” è causata dall’implicazione simultanea di tutti e tre Centri planetari (Shamballa, Gerarchia e Umanità). Questo perché i gruppi vengono ammessi all’iniziazione a causa della relazione esistente fra iniziati e discepoli di inclinazione spirituale che avanzano in gruppo, penetrando insieme in nuove sfere di coscienza divina e in rapporto sempre più stretto con la Mente del Grande Iniziatore. Ciò crea l’unione dei tre Centri planetari, una Gerarchia sempre più vincolata all’umanità, (facilitando il Proposito, il Piano e la sua precipitazione) e un’umanità propensa ad instaurare giusti rapporti.
È importante evidenziare il fatto che la fusione del gruppo è consensuale e totalmente libera, poiché il momento giusto è determinato spontaneamente e senza interferenze interne o esterne.
La comprensione delle formule è in rapporto con l’iniziazione alla quale in discepolo viene preparato, ed è la chiave che apre l’ingresso. L’iniziazione è possibile perché è stata meritata con l’attività del servizio creativo e la giusta utilizzazione delle formule, che velano cinque Idee divine, che controllano l’una o l’altra delle cinque iniziazioni. Ricordiamo però che le formule non sono state presentate nell’ordine giusto. Ribadiamo che l’iniziazione è un evento di gruppo, perché è l’anima l’iniziato e la sua coscienza è di gruppo.
Iniziazione significa che l’anima, dentro la personalità, diviene consapevole dei poteri, dei rapporti e degli scopi animici, quindi di se stessa. Così anche la personalità diviene cosciente del gruppo e di una serie di espansioni e riconoscimenti inclusivi. Questa inclusività è una serie di rinunce progressive che annettono l’aspirante fra i membri della Gerarchia.
Le iniziazioni del singolo discepolo, dal punto di vista della Gerarchia e del Suo sforzo a favore del progresso umano, hanno poca importanza; sono invece importanti i gruppi che hanno afferrato la visione, accertato l’esistenza della Gerarchia e riconosciuto l’occasione presentata per la preparazione e la realizzazione. Quelli pronti per la prima, la seconda e la terza iniziazione sono stati scelti perché dediti a servire il prossimo e perché personalità infuse d'anima.
L’iniziazione è un esperimento che implica l’uso dell’energia ed è vissuta coscientemente nel mondo della stessa. L’aspirante riconosce di essere egli stesso composto di unità d’energia tenute insieme dall’integrazione, sapendo così di poter usare un certo tipo di energia in modo selettivo.
In termini di luce l’iniziazione è una continua e progressiva fusione di luci, che permette di vederne sempre più delle altre in modo più profondo ed inclusivo. Ci è stato detto che “la croce del servizio è formata dalla luce che entra verticalmente e che viene diffusa o irradiata orizzontalmente”.
Dopo una serie di disillusioni, si raggiunge una certa libertà o luce maggiore, quale risultato dovuto al distacco, all’assenza di passione, alla discriminazione e al duro lavoro realizzato. L’esperienza dell’iniziato è legata a quella dell’intera umanità che lotta per conseguire la stessa libertà e che otterrà quando un numero consistente di discepoli l’avranno raggiunta.
L’avvicinamento ad ogni iniziazione richiede uno spirito di sperimentazione con l’energia, con metodo scientifico culminante in un conseguimento da ponderare in un certo periodo nel quale sopravviene l’esperienza e l’uso pratico fra un’iniziazione e l’altra.
Il processo iniziatico è una sintesi dinamica delle energie dell’anima, della personalità, del veicolo mentale, della natura emozionale e del corpo fisico. Questa energia integrata nel discepolo è chiamata “personalità infusa d’anima”.
Ci sono poi delle integrazioni successive accompagnate da espansioni di coscienza: fusione della personalità infusa d’anima con la triplice energia della Triade spirituale, fusione con la Monade e fusione con la coscienza mondiale del Logos. La fusione con la Gerarchia avviene mediante l’attività della ragione pura.
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