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LA COMPASSIONE E IL CUORE

Carlo Setzu

Seconda parte di tre

 

“Non si muore, ma si cambia”, quindi prepariamoci a conoscere il “linguaggio” del mondo sottile, e a penetrarvi in piena coscienza facendoci condurre dal cuore, che è un principio guida e compie un'autentica trasformazione. L’educazione del cuore e della coscienza deve essere adattata con saggezza e pazienza, in modo che nella tensione il cuore non debba a soffrirne. La coscienza si forgia nella gioia e nel dolore e il suo esercizio è lo yoga del cuore, che si può perseguire sia nella vita terrena che nel mondo sottile.

 

“Solo la nuova coscienza afferma il futuro”. Solo con il cuore si possono conoscere le cose”. Comunichiamo con tutto ciò che è raffinato e con le persone che non cercano le cose materiali, poiché l’accendersi dei fuochi dipende dalla finezza della coscienza, ed è la via di accesso immediato al regno del cuore! Le leggi del mondo sottile si assimilano col cuore, pertanto per comprenderle ci vogliono sottigliezza e flessibilità di coscienza, ricordando che le misure fisiche non hanno alcuna validità in quel mondo, anche se esistono scadenze cosmiche astrologicamente stabilite.

 

La sola pazienza non basta, occorre la lieta pazienza. Le illuminazioni istantanee non sono applicabili, per educare il cuore, ciò che serve è un’opera instancabile. L’amore è lo stimolo per ampliare la coscienza e infiammare il cuore, che diviene invulnerabile se è capace di auto-sacrificio.

 

Un cuore ardente può essere turbato dalle invocazioni che vibrano nello spazio; esso con slancio e compassione vi risponde, perché sa che la sua energia magnetica viene assorbita dal richiedente che cerca sollievo e conforto; ma bisogna anche considerare che la sofferenza porta ad una espansione di coscienza data dall’esperienza per l’evoluzione dell’individuo e che questa sofferenza potrebbe essere emersa per causa karmica. La sofferenza e un senso di pena sono inevitabili quando si affina la coscienza e il corpo sottile, che devono adattarsi al fisico; specialmente quando il mondo sottile diviene la naturale condizione di quello terreno.

 

Il cuore deve ridestare l’umanità e trasmutare la sua separatività in unione armonica. Il cuore è il sole dell’organismo: cuore e luce sono sinonimi. Quando è necessario esso riscalda e arde all’istante, incitando al coraggio, così la sua irradiazione si oppone alle forze del male. Il cuore è la dimora della Divinità e ha la capacità, col suo magnetismo e le vibrazioni sottili, di unificare i mondi, perché è il fuoco stesso dello spazio. È bene usare la fortezza del cuore e la volontà cerebrale, perché non richiede sprechi di energia, e ha la capacità di inviare il pensiero a distanza senza limiti e senza recare danni a nessuno perché pone l’immagine del ricevente nel cuore. Il potere del cuore è invincibile. Solo mediante il cuore si comprende quanto siano necessarie per il futuro le acquisizioni e la conoscenza diretta.

 

Il discepolo deve agire “COME SE” fosse un iniziato, ed è così che   scopre che “come un uomo pensa nei suo cuore, tale egli è”, perché il cuore è il custode dei potere dell’immaginazione. La mente isola e rende più complesso il processo evolutivo. Il punto focale del cuore equilibra le energie sottili, trasmuta la sostanza e moltiplica le energie.

 

Il   cuore ha dei presentimenti ed é un fatto fisico, basta poca osservazione per predire un evento, essendo nella sua potenzialità. Cerchiamo di emettere pensieri impersonali e sani nello spazio! Non per noi stessi ma per il mondo, e il cuore ci richiamerà al pensiero universale che rispecchia in semplicità la rinuncia di se stessi. Il      cuore è un ricettacolo di tesori, ma bisogna saperlo ascoltare e accostarsi ad esso con “mani pulite” e con la coscienza unificata; così le manifestazioni di energie sfoceranno in ‘‘miracoli’’.

 

 La radiosità del cuore é capace di unificare i cuori anche a grande distanza. Il primo a discernere è il cuore, perché esso freme, trassale, pensa, afferma e unifica molto prima del giudizio del cervello. Nella battaglia ci mette in guardia, e come una spada ci difende dal male oscuro. Il cuore è la chiave per aprire la vita del futuro e per passare i confini dei mondi. Quando inaridisce la compassione e la comprensione del cuore, anche la vita spirituale si spegne.

 

Il cuore, quantunque sia l’organo più individuale, è collegato al cuore infinito e solenne del Supremo. Noi non dobbiamo mai violarlo con atti deteriori, ma usarlo per additare la via agli altri con infinita compassione amorevole. Un precetto del cuore è la pazienza che supera qualsiasi irritazione, neutralizzandola nel tempo. Essa non e indifferenza, ma una tensione cosciente che si oppone alle tenebre.

 

Il successo affiora quando le opere cominciano a suscitare imitazione cosciente o inconscia e qualcuno prende a fare le stesse cose, perché il fuoco invisibile pervade i cuori umani. Non si possono contare i viandanti riscaldati dal fuoco di un discepolo o di un iniziato. Gli occhi e le orecchie possono essere ingannati, ma nulla può illudere il cuore, se si ascolta e si vede con esso; nulla d'impuro può toccarlo.

 

La fiducia crea il ritmo, evoca il successo e risveglia l’energia psichica; così il cuore risplende di luce e di vittoria. È molto importante vigilare sul cuore e carpirne la vita, affinché nei preliminari del sentiero non indurisca. Esso deve essere sempre pieno di gioia, per poter alimentare a dovere il corpo sottile. Persino un cuore incallito rimane scosso a un grido di soccorso, anche se non tenderà la mano.

 

La tenerezza del cuore non deve annullare l’austerità, e questa non deve interferire quando il cuore ci segnala di soccorrere il prossimo. Le leggi del cuore sanno giudicare il conseguimento, misurare il dovere e usare la conoscenza senza alcuna contraddizione. Il cuore percepisce sempre la realtà spirituale e l’atteggiamento nei confronti della vita, perché ha una coscienza più vasta di quella che noi possiamo immaginare, quindi per comprenderlo dobbiamo penetrare nella nostra coscienza.

 

Il cuore è compassionevole, e la coscienza sa trovare il punto d’equilibrio se si sopprime una vita vegetale, animale o creatura invisibile. Per creare una scala di valori si deve sapere quale tipo di pensiero è più creativo e giudicarne nel cuore la validità, perché il pensiero si trasmuta in fuoco puro ed è dal fuoco che sgorga energia o pensiero creativo che, a sua volta, tramite la fornace terrena, torna a riunirsi al fuoco.

 

La ragione non è equilibrata, l’elemento equilibratore è la coscienza, ma il giudice è il cuore. Ciò che nega la ragione è affermato dal fuoco presente nel profondo del cuore. Se la ragione nega la fratellanza, il cuore lafferma e palpita alla bellezza di quest'idea, perché è chiamato lo specchio della fratellanza, nel quale si riflette.

 

 

 

 

 

 

 

 

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