INIZIAZIONE
Carlo Setzu
Parte prima di quattro
“Solo ciò che si apprende da se stessi e si sperimenta coscientemente ha importanza ed è vero”. “L’iniziazione è la crisi in cui la coscienza si libra sull’orlo della rivelazione” Questo è un punto focale raggiunto dal discepolo in meditazione “saldo nel punto di mezzo” rispondendo coscientemente all’attrazione superiore da un livello di coscienza mentale, che gli permette di includere una realtà maggiore, comprendere meglio il piano gerarchico e la propria parte da realizzare concretamente. Questa esperienza gli conferisce nuovi poteri, nuove capacità, nuovi modi e campi di servizio, nuovi contatti gerarchici e anche nuove responsabilità.
Quando giunge l’appello del discepolo per essere preparato all’iniziazione, il Maestro conosce la sua sincerità e l’opportunità guadagnati con la qualità della vita, con il servizio altruista e con il contatto della mente illuminata con l’anima. La preparazione all’iniziazione comporta:
· Un controllo dell’energia.
· Un uso saggio della personalità integrata.
· Un facile rapporto con la Gerarchia.
· Un orientamento interiore.
· La pratica costante dell’umiltà, senza complessi d’inferiorità.
Questo porta a scoprire da sé, se si è pronti per l’iniziazione.
La coscienza iniziatica delle prime tre iniziazioni è assunta nel mondo fisico mediante la mente ed il cervello. Per entrare sul sentiero dell’iniziazione bisogna aver conseguito con gradualità molte vittorie, aver conseguito il distacco, stabilizzato la mente e semplificato la vita: iniziazione è semplificazione.
Il Maestro sa discernere come riunire coloro che sono pronti per essere preparati all’iniziazione. Egli guarda i processi d’integrazione nel Suo gruppo e nella Gerarchia, il decentramento, l’amore e il servizio. La scelta dei discepoli è determinante per l’esito del suo lavoro. Per auto iniziarsi l’espansione di coscienza si ottiene soprattutto per mezzo dei riconoscimenti stabilizzati che arricchiscono la vita. La sintonia è la chiave dell’iniziazione e rivela al Maestro se il discepolo di grado minore può essere ammesso ai gradi superiori.
I riconoscimenti portano all’espansione di coscienza, ai contatti con gli iniziati e i Maestri, ma hanno anche effetti invocativi sia benefici che malefici, che il discepolo deve affrontare con coraggio e determinazione.
Quando l’espansione di coscienza è stabilizzata si ha l’iniziazione. Naturalmente si intende espansione di coscienza di gruppo, perché si opera in gruppo conseguendo una relativa perfezione auto – iniziata: ogni singolo discepolo ha subordinato la personalità al bene comune: cosa molto importante perché l’iniziazione di gruppo, inerente all’Età dell’Acquario, altrimenti verrebbe ritardata.
ll processo iniziatico di gruppo necessita subordinazione, ritmo e giusto accordo per adattarsi all’integrazione e alle impressioni provenienti dall’anima e dalla Gerarchia; inoltre bisogna coltivare e praticare il discernimento, la saggezza e l’impersonalità negli scambi in seno al gruppo. È incoraggiante sapere che lo sviluppo può essere perseguito con tranquillità maggiore anche al di là del velo perché non condizionati dalla coscienza cerebrale.
Il discepolo accettato, più che la ricerca di un contatto col Maestro, deve avere un profondo amore per l’umanità; sviluppare l’intuizione per una progressiva identificazione con l’anima, con quella del gruppo, dell’umanità intera e con l’anima di tutte le forme; svolgere il servizio, come conseguenza pratica di questa identificazione, riscontrando le necessità della vita quotidiana per il bene dell’umanità.
Giunto alla soglia dell’iniziazione, il discepolo di primo raggio deve imparare il giusto attaccamento spirituale, mediante i giusti valori e l’interessamento alle relazioni, attenuando l’isolamento che impedisce la sensibilità telepatica. Non deve limitarsi alla “volontà d’amare” ma amare semplicemente. In altre parole integrare testa e cuore (amore e ragione) identificandosi coi propri fratelli.
È il gruppo che viene preparato all’iniziazione e la raggiungerà se avrà la capacità di fissare energie superiori necessarie all’umanità; se svilupperà i sei poteri supernormali; se i suoi membri avranno rapporti sintetici; se entreranno in contatto con certi aspetti del piano ora sconosciuti. L’iniziazione di gruppo dipende da ogni singolo membro che deve subordinarsi al ritmo di gruppo adattandosi all’integrazione e reagendo alle impressioni provenienti dall’anima e dalla Gerarchia.
L’iniziato è colui che ha preso la terza iniziazione, la prima per la Gerarchia. Le due precedenti designano i discepoli accettati. Perciò è detto che l’Ashram rappresenta tutti gli stadi di sviluppo dai più avanzati agli esordienti. Sono questi ultimi che, per non ostacolare il gruppo, devono elevare le proprie coscienze. Nell’iniziazione di gruppo i componenti subiscono iniziazioni diverse.
La meditazione di un iniziato è focalizzata, concentrata e profonda ed è rivolta non verso l’Ashram ma verso il tutto. Nelle prime quattro iniziazioni egli si indirizza verso il Cristo, capo della Gerarchia; dopo la terza la sua attenzione è diretta al primo aspetto della divinità e opera nella Sua Volontà e attraverso di Essa.
L’energia ricevuta dal Grande Iniziatore diventa un’eredità di gruppo che galvanizza, integra e fonde rinnovandolo nell’espressione attiva e unendolo sempre più a livello soggettivo.
Ricordiamoci sempre però che l’approccio è mentale perché “il lavoro dell’iniziato procede entro l’anello invalicabile della Mente universale”. Ciò riguarda il pensiero di Sanat Kumara che si manifesta come volontà di bene. Volontà di bene che anche il discepolo esprime mediante la rivelazione del proposito divino e la realizzazione del Piano gerarchico con la qualità dell’amore e il conferimento di calore e attrazione magnetica.
L’iniziazione viene presa quando l’iniziando è una unità isolata. Dopo averla presa egli può liberare l’energia verso gli uomini che chiedono e aspettano. L’iniziazione vela un segreto racchiuso in una particolare forma di luminosissima energia, visto come un evento raro, repentino e reale nei riguardi di chi ha oltrepassato lo stadio umano di coscienza. Nell’iniziazione il concetto di luce e i punti di rivelazione devono essere stabiliti mentalmente:
1. Sul piano fisico – prima iniziazione – centro ajna: l’energia segue il pensiero e l’occhio interiore.
2. Sul piano astrale – seconda iniziazione – centro del cuore: la volontà è una espressione della Legge di Sacrificio.
3. Sul piano mentale – terza iniziazione – centro della testa: la Monade è per il Logos planetario ciò che l’occhio interiore è per l’uomo.
4. Sul piano buddhico – quarta iniziazione – centro della gola: il proposito che prende forma nella Camera del Consiglio.
5. Sul piano atmico – quinta e sesta iniziazione – centro alta mayor.
Quando la luce dei sette raggi è fusa con quella del settimo raggio, allora la Luce Suprema può essere conosciuta.
Continua...
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