LA MENTE E IL CUORE, IL CUORE E LA MENTE (Quarta parte di quattro) Carlo Setzu
In seno al gruppo l’azione perseguita in comune, deve manifestarsi amando tutti gli esseri e comprendendone il significato. La potenza dell’amore, fra individuo e gruppo, aumenta vigilando con cura i pensieri reciproci, sopprimendo i sospetti, le critiche e sostenendosi a vicenda. L’amore reciproco avvicina ai grandi Esseri e alla Porta che si apre sulla Via illuminata. L’amore del Logos – poiché agisce sul regno umano - si focalizza tramite il gruppo soggettivo e interiore se questi sono centri d’amore divino, magnetici, costruttivi e puri.
Il fatto che i rapporti sono interamente di natura astrale e mentale, e perciò vi mancano le limitazioni del corpo di forza eterica e del cervello fisico, facilita la comprensione e la mutua collaborazione purché si domini il desiderio e le emozioni.
Il discepolo deve elevare nella luce i propri compagni e vedere tutto il gruppo come un’unità, tenuto insieme dall’amore, dalla comprensione reciproca, dalla visione collettiva e dal servizio prestato in comune.
La massima forza liberatrice della vita è l’amore. Quando ci si consacra all’anima, l’amore fluisce e scorre attraverso il sé inferiore inondando chi ha bisogno d’amore. L’uomo coraggioso, saggezza e amorevole può fare qualsiasi cosa e gli effetti saranno innocui e benefici.
Una semplice regola potrebbe essere questa: “Pensiamoci scambievolmente con amore”. In questo modo il corpo eterico del gruppo sarà animato dall’energia dorata e dalla luce dell’amore, e così si formerà una rete di luce, un punto focale di energia nel corpo eterico dell’umanità stessa e col tempo anche in quello planetario.
In difesa del giusto che combatte c’è l’amore del Maestro e l’aura dell’ashram che lo protegge, perché sono una sola cosa con tutti gli uomini e identificate con l’umanità; però, la Gerarchia ha bisogno del saldo appoggio di tutti i discepoli, del loro amore costante, della lealtà, della risposta incondizionata alle necessità umane per portare più agevolmente il pesante fardello del karma umano che Essa porta volontariamente.
Tutti hanno bisogno d’amore e di comprensione, più che di verità occulte enunciate con esattezza, per quanto mirabili. Bisogna dimostrare loro che stiamo “nell’essere spirituale” e accostarci dolcemente a chi c’è vicino. Si avvicineranno se saremo capaci di mostrare amore e pazienza.
Irradiando più luce nel mondo con l’amore e la meditazione molti verranno a noi come verso “un faro nella notte oscura”. Amiamo più di quanto sia possibile, si che molti – agghiacciati e tremanti per le circostanze della vita e per l’orrore dell’esistenza umana, si volgeranno a noi per ricevere calore e conforto.
Occorrono oggi discepoli capaci di vedere gli uomini nelle loro realtà quali sono, e tuttavia capaci di amarli e servirli ugualmente; i discepoli i cui cuori sono sensibili all’utilità di gruppo e al ruolo che una mente individuale può svolgere a favore dell’umanità, e che irradino amore, ma la cui testa sappia ciò nonostante valutare gli individui quali sono al loro particolare livello evolutivo.
Radiazione amorevole e stima intelligente di chi si vuole aiutare, rendono efficienti più di qualsiasi altra qualità nel servizio al prossimo.
Lal Lgge di Amore.
Corrispondenze: 6^ Legge di Amore.
6° Raggi Idealismo.
6° Piani Emotivo.
6° Sottopiano Liquido.
6° Ronda Amore e attività in perfetto equilibrio.
6° Razza la prossima: amore fraterno e fratellanza.
6° Regno Vegetale.
Il Maestro nel Trattato del Fuoco Cosmico, dice che: “Molta luce può venire riflettendo profondamente sulle tre espressioni dell’amore - l’amore nella personalità, nell’ego e nella Monade”.
Il piano emotivo è il riflesso dell’amore nel suo aspetto più grossolano: il desiderio; quindi, è necessario sostituirlo con l’aspirazione verso l’unità o la via dell’amore.
È naturale che il primo amore sia della personalità, seguito poi quello dell’anima e più avanti ancora della Monade.
Alcuni di noi conoscono l’amore dell’anima, perché riscontrabile nella manifestazione della gioia costante qualsiasi cosa succeda. La beatitudine verrà quando realizzeremo l’amore della Monade.
L’amore sul piano fisico è una forza che ha bisogno del corpo fisico per rivelarsi, è chiamato comunemente sesso e comprende tutto il piano fisico e i sottopiani più bassi del piano emotivo.
Un altro aspetto dell’amore si manifesta invece sui sottopiani più alti del piano emotivo ed è fatto di sentimenti molto raffinati, che assumono la forza della carità, della comprensione amorevole, della simpatia e della condivisione di se stessi, dei propri beni e della vita in generale per il bene dell’altro.
Un altro tipo di amore è quel profondo legame che nasce “dall’amicizia” o accordo armonico da costruire insieme. È un’energia che circola prevalentemente sul piano mentale: “Una persona da amare, di là dei vincoli familiari, è semplicemente perché si è formata un’affinità di carattere, d’interessi e di conoscenze”.
Abbiamo quindi: 1) l’amore cosmico, 2) l’amore della Monade, 3) l’amore dell’anima, 4) l’amore della personalità, 5) l’amore mentale, 6) l’amore emotivo, 7) l’amore fisico.
L’energia scende sempre dall’alto verso il basso. La realizzazione dell’amore si compie elevando, a poco a poco, la nostra vibrazione e la nostra coscienza finchè un giorno, giungeremo al vero Amore Cosmico, quale manifestato dall’Entità cristica.
La Legge di Evoluzione, a un certo momento, ci spinge inesorabilmente verso la conoscenza dell’anima, però la conoscenza non basta, occorre realizzare la coscienza tramite la conoscenza sperimentale applicata alla pratica della vita quotidiana, se vogliamo che scaturisca l’amore.
Questa pratica consiste nell’”accettazione”, nel rispetto degli altri e del loro punto di vista, nella comprensione amorevole, nella cooperazione, nella condivisione, nell’inclusività, nella gentilezza, nella simpatia, ecc.
Il sinonimo per eccellenza dell’anima è “Coscienza dell’Unità”: unità nella diversità, universalità, fratellanza, inclusività e comprensione, (quest’ultima significa prendere/con), abbracciare invece di respingere, riunire invece di allontanare e separare, mettersi di sopra delle parti, eliminare il nostro atteggiamento sia “contro” che “a favore” che impediscono il raggiungimento dell’unità.
Ogni opinione legata a un’idea fissa impedisce l’evoluzione, perché ogni coppia di opposti è un’indissolubile unità: io – l’altro; prendere – dare; separatività – unità, inspirazione – espirazione.
Un altro sinonimo dell’amore è “identificazione con”, cioè mettersi al posto dell’altro in profonda comunione, partecipazione e comprensione, uniti e solidali specialmente quando si dà aiuto spirituale.
Quello che noi chiamiamo “cuore” è l’espressione dei sottopiani più elevati del piano emotivo, ma il vero amore, con le sue caratteristiche di universalità e mancanza di egoismo, risiede sul piano dell’anima e oltre. Infatti, usiamo la frase “cuore nella testa” per mostrare che il vero amore è espresso tramite un’attività intelligente che risiede nella mente superiore.
Per raggiungere la vera comprensione dobbiamo sviluppare l’intuizione (amore in modo saggio) e superare gli attaccamenti. Amore significa affermare gli altri! L’amore è lasciare gli altri liberi di scegliere.
L’amore ha come meta e scopo il bene e il meglio per l’organismo maggiore tramite l’identificazione, unione, inclusione, fusione e comprensione di tutti in una Vita Sola.
L’amore è la risposta spontanea a ogni contatto, questo vuol dire comprensione, inclusione e identificazione. La saggezza è l’abilità di applicare l’amore in modo intelligente in un’azione. Il servizio è il modo scientifico di esprimere l’amore e la saggezza secondo il raggio dell’anima.
La saggezza è quella luce che ci rivela i significati che stanno dietro alle cose che succedono. È quell’energia che proviene dal piano uddhico e che ci rivela i propositi del Piano divino e le leggi dell'evoluzione.
La materia è statica e tende a cadere nell’inerzia, che possiamo superare mediante l’uso della volontà. La volontà è uno strumento indispensabile, però il solo uso della volontà non permetterà mai all’uomo di raggiungere la meta senza unire alla volontà anche la comprensione amorevole verso ogni creatura.
Sul tema del servizio e specificamente sull’educazione: chi educa e chi sono quelli che devono essere educati? E' una domanda che serve su tutti i piani e in tutti i settori della vita sociale, dagli insegnanti agli allievi, dai genitori ai figli, dai governanti alle masse popolari, dai guru ai devoti, dagli istruttori agli allievi.
Educatore è chi, innanzitutto, si pone la domanda: chi sono io e perché voglio educare, guarire, aiutare, ecc. gli altri? Egli deve sapere su quale livello evolutivo si trova; sapere con precisione qual è il suo compito nella società e, infine, essere ben cosciente delle sue qualità e dei suoi limiti, in modo da sapere esattamente verso quale meta, e fin dove può condurre i suoi allievi; deve accettare il doppio ruolo d’istruttore (dal punto di vista dell’anzianità) e allievo e non di padre o Maestro.
L’uomo è un essere che tende alla creatività. Il servizio può esprimersi con attività svolte in ogni campo dello scibile sociale; un lavoro può trasformarsi da coercizione a contributo per il funzionamento dell’organismo in cui tutti viviamo. È necessario però farlo con amore in modo da portare con sé unione, inclusività e saggezza, nel senso di avere piena consapevolezza delle esigenze altrui e l'abilità nell'azione adatta e soddisfacente.
L’azione non dev’essere affrettata, per non disperdere energia, ma serena. “La vita procede a piccoli passi, ma ognuno di essi, compiuto nell’istante opportuno e ogni momento saggiamente utilizzato, fa percorrere grandi distanze e determinare una vita ben spesa”.
Per svolgere un qualsiasi servizio occorre attuare una presa di coscienza fondamentale che riguarda la responsabilità.
Ognuno di noi, in questa vita, ha le condizioni ottimali per apprendere e svolgere ciò che deve fare per amore del nostro prossimo: dare agli altri la certezza della nostra presenza, della nostra attenzione e della nostra consapevolezza; esserci ogniqualvolta le persone hanno bisogno di qualcosa, di ascoltare e condividere quello di cui necessitano.
Noi sappiamo di essere degli esseri spirituali e che tutto ciò che non attiene a questa natura non ci appartiene.
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