LA MENTE E IL CUORE, IL CUORE E LA MENTE (Seconda parte di quattro) Carlo Setzu
L’amore è un principio difficile da applicare. La mente è una facoltà della personalità, per cui arrivando all’integrazione di questa si può poi, con relativa facilità, controllarla. L’energia dell’amore è diversa, non appartiene e non è un’espressione della personalità, ma anzi il suo esatto contrario, perché è sostanzialmente dare e non ricevere, mentre la personalità è caratterizzata dall’egoismo. L’amore è un’energia che non chiede nulla in cambio della sua dispensazione. È un’energia che non stringe in un legame le altre persone, ma le lascia libere, aiutandole ad affermare se stesse secondo il loro livello evolutivo. È una forza che unisce senza invadere, apprezza senza giudicare e consiglia senza pretendere.
Quando si riesce a vedere il vero volto di questo grande principio cosmico, allora scompaiono tutte le differenziazioni e le separatività. Non ci sono più due, tre, quattro persone, non esistono più l’io e l’altro ma un essere solo pervaso dalla coscienza del Dio dell’Amore. L’Amore è:
· Cercare l’unione senza possedere. 1° Raggio.
· Donare il meglio di sé, senza pensare di ricevere. 2° Raggio.
· Accettare ciò che si ha per migliorare ciò che si è. 3° Raggio.
· Essere legati, pur essendo liberi. 4° Raggio.
· Rispettare senza la pretesa di essere rispettati. 5° Raggio.
· Aiutare e farsi aiutare senza dipendenza. 6° Raggio.
· Perdere la propria identità, pur essendo se stessi. 7° Raggio.
Occorre anche tener presente che la conquista e lo sviluppo dell’intelletto rappresentano la peculiarità del regno umano. Dall’altra parte l’esperienza ci insegna che l’uomo dominato solo dalla mente può raggiungere livelli di separatività, orgoglio, egoismo, arroganza e crudeltà indicibili, tali da farci vergognare di appartenere al genere umano. È il motivo perché la mente deve essere equilibrata dal cuore e dall’amore, ossia dallo sviluppo di quelle qualità che allontanano l’uomo dal proprio egoismo e lo portano a unirsi e a fondersi con gli altri in modo intelligente.
Quello che abbiamo detto della mente vale naturalmente anche per il cuore: l’uomo portato solo da esso manca completamente di discernimento, ossia tende ad accettare tutto quello che gli vien detto e a credere che tutto sia bello e buono; quindi può cadere in spaventose illusioni e in situazioni di dipendenza dalle quali, spesso, non è più in grado di uscire.
È solo l’unione fra il cuore e la mente, l’amore e l’intelligenza che possono donare all’uomo quel potere spirituale che è proprio e che farà di lui un essere capace di costruire unione. Il potere spirituale, in conclusione, è una conseguenza del lungo lavoro che individui e gruppi devono operare su di sé, imparando a unire i tre punti del triangolo fino a farlo diventare un’unità vivente indissolubile.
Molti pensano che al potere non si debba permettere di esprimersi, ma se si facesse ogni aspetto dinamico dell’uomo, verrebbe meno, la vita entrerebbe in uno stato di stasi e l’evoluzione si fermerebbe. Il potere, inteso come capacità di realizzare un obiettivo, è una forza molto importante che però debba essere motivata dall’amore, rivestita di gentilezza e qualificata dalla comprensione.
L'amore è l'energia che deve raggiungere i cuori degli uomini e fecondare l'umanità con la qualità della compassione amorevole che è ciò che esprime quando amore e intelligenza s’incontrano. Bisogna sentire il vero amore scorrere in noi, con la ferma intenzione di esprimere amore a tutti coloro con cui si entra in contatto. Liberando il presso solare dalla forza emotiva indesiderabile, il vero amore occuperà il posto dell'emozione e la compassione sostituirà la pietà, occupando il posto dell'apprensione per la sofferenza.
Dove l'amore esiste, non c'è alcun pericolo di asprezza, crudeltà incomprensione e scappatoie di fronte ai fatti o nocumento alcuno. Non c'è amore quando gli ideali ai quali normalmente siamo aggrappati, alimentano l'orgoglio, conducono all'ostinazione e generano una superiorità separativa; essi producono atteggiamenti poco pratici e attività negative. Chi possiede, quindi, questi ideali, spesso, serve solamente in un campo limitato, condizionato dal suo lavoro scelto e colorato dal proprio idealismo. Esclude il tutto e pensa in termini del passato. L'accento posto sui propri ideali impedisce la comprensione ed egli è talmente preoccupato di difenderli (spesso anche con se stesso) e tanto condizionato da essi, che i più importanti problemi umani sfuggono alla sua attenzione. Col passare del tempo avviene una cristallizzazione. Una "barriera di cristallo" si crea tra la personalità e l'anima; essa è visibile ma la sua influenza è isolata. Solo una cosa impedirà che questo avvenga e cioè la comprensione amorevole e il conseguente sacrificio per l'umanità. Il maggior bene per il maggiore numero di persone diviene il tema centrale della sua vita e tutto l'uomo vi si subordina.
Spesso non occorre dire sempre cose cortesi o piacevoli, ma bisogna dire le cose spiacevoli con amore inalterabile. Amore non vuol dire confortare superficialmente l’oggetto dell’amore, l’amore è saggezza lungimirante che cerca di mantenere vive nell’oggetto amato quelle sottigliezze che garantiranno un sicuro progresso. L’Amore quindi vigila, stimola e protegge. Non è una questione personale, è una protezione positiva e non conduce a un atteggiamento negativo di sentirsi amato da chi riceve amore e protezione.
L’Amore è la forza dominante dell’Anima; con essa e per essa questa si pone in rapporto con tutte le anime e mediante il corpo emotivo può comunicare con tutte le anime subumane; però, troppo si è insistito su ciò che si chiama Amore e poco sulla Saggezza la quale è Amore che si esprime nel servizio.
L’Amore non è sentimento, né emozione, né desiderio o movente egoistico di retta condotta quotidiana. L’Amore è la forza che guida i mondi e li conduce all’integrazione, all’unità, all’inclusività, costringendo la Divinità stessa all’azione. È difficile da coltivare, e da applicare alle condizioni di vita e per esprimerlo occorre dare il massimo delle proprie capacità e ripudiare le attività egoistiche personali.
L’Amore rappresenta la comprensione e l’atteggiamento inclusivi, non critici ma magnetici che (nel lavoro in comune) mantiene l’integrità del gruppo, ne alimenta il ritmo e non permette che avvenimenti secondari o atteggiamenti personali ne turbino l’azione. L’Amore è l’incentivo dell’aspirazione sul sentiero, la sostanza dell’esistenza del mondo, la luce di libertà per tutte le creature, la coscienza di Dio, e pulsa nell’universo con ritmo divino.
Quando manca l’Amore, è perché l’uomo si vede isolato e non identificato col prossimo, che invece lo irrita; critica i fratelli perché si sente superiore, oppure li osserva e pensa: qui hanno torto ed io ho ragione, qui non comprendono ed io si; io li conosco ma loro non mi conoscono; devo avere pazienza con loro, etc. Quest’atteggiamento è una forma di egocentrismo. La vera via dell’Amore sta nel riflettere e meditare profondamente sul significato, sull’intento, sull’origine, sulle qualità, mete e obiettivi dell’Amore espressi dall’Anima. Quando la persona s’identifica con se stesso ed è focalizzato nella personalità, non c’è vero amore.
L’uomo evoluto deve elevare nella Luce i propri compagni e vedere tutto il gruppo come un’unità, tenuto insieme dall’amore, dalla comprensione reciproca, dalla visione collettiva e dal servizio prestato in comune. La massima forza liberatrice della vita è l’Amore. Quando ci si consacra all’anima, l’amore scorre e fluisce attraverso il Sè interiore, inondando quelli che hanno bisogno d’amore.
Una semplice regola potrebbe essere questa: pensiamoci scambievolmente con amore. Tutti hanno bisogno d’amore e comprensione più che di verità occulte enunciate con esattezza per quanto mirabili. Bisogna dimostrare agli altri che siamo "nell’essere spirituale” e accostarci dolcemente a chi c’è vicino; si avvicineranno se saremo capaci di mostrare amorevole pazienza, irradiamo più luce nel mondo con amore e molti verranno a noi come verso “un faro nella notte oscura”. Amiamoci più di quanto sia possibile, così che molti, agghiacciati e tremanti per le circostanze della vita e per l'orrore dell'esistenza umana, si volgeranno a noi per ricevere conforto e calore.
Occorrono oggi servitori capaci di vedere gli uomini nella loro realtà e tuttavia amarli e servirli ugualmente. Quelli i cui cuori sono sensibili all'utilità del servizio e al ruolo che una mente individuale può svolgere a favore dell'umanità, che irradiano amore, ma la cui testa sa comunque valutare gli individui quali essi sono al loro particolare livello evolutivo, saranno dei salvatori!
....Segue nella terza parte...
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