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KARMA E IMPEGNO DEL DISCEPOLO
Carlo Setzu 

Il terreno ardente nell’evoluzione dell’uomo compie la sua opera annientando tutti gli ostacoli, infatti, il fuoco consuma, purifica e distrugge. Si passa da un terreno ardente a un altro lungo il sentiero fino al Roveto ardente o Albero della vita che consuma ogni cosa terrena, però l’iniziato usa la fiamma, il calore, la luce e l’energia. Ciò che conduce sul terreno ardente, che separa l’Angelo della Presenza dal Guardiano della Soglia, è la lenta avanzata della coscienza verso un maggior dominio e uno sviluppo dell’aspirazione ardente, fintanto che non si consegue la terza iniziazioni

Entrare sul terreno ardente è un atto volontario del discepolo, che è investito potentemente dalla qualità del fuoco che consuma tutte le scorie della sua personalità, facendo emergere l’anima come “l’araba fenice” e potendo così inoltrarsi sulla via del fuoco. Egli, stimolato dal Maestro, deve avere la volontà di infiammare con l’intento amorevole gli altri, con lo spirito di relazione. 

La Legge del Karma costringe l’uomo a “attraversare” il terreno ardente, perché quello che ha seminato dovrà essere raccolto, sia nell’attuale incarnazione sia nelle successive. 

Un discepolo deve saper discriminare fra l’effetto di una causa e il tipo di karma che l’ha messo sul terreno ardente, ricordando che, al suo livello, gli effetti sono repentini e riscontrabili immediatamente, nel senso che quando pensa o fa qualcosa, le conseguenze arrivano all’istante, comunque si può intuire che la Legge del Karma non va interpretata in modo semplicistico perché è un argomento molto complesso. 

Possiamo dire che l’intervallo, o ciclo, dell’uomo molto evoluto, fra un’incarnazione e l’altra, è molto breve, perché il suo proposito è di lavorare alla liberazione della forma; perciò lo sospinge nuovamente in incarnazione nei tre mondi, senza passare dal Devachan.

I principali Cicli dell’uomo sono il monadico, l’egoico e quello della personalità. I cicli minori della personalità si manifestano in gruppi di quattro e di sette, procedendo con la differenziazione (l’uno che diventa i molti), con l’equilibrio (adattamento karmico), con la sintesi (i molti che ridiventano l’uno), l’oscuramento (liberazione dello Spirito dalle limitazioni della natura). I cicli egoici procedono a gruppi di sette e di tre. I cicli monadici procedono a gruppi di uno e di tre. 

L’uomo entra sul sentiero dell’iniziazione, quando comincia a lavorare dai livelli superiori, quando il corpo causale è completamente costruito e comincia a distruggersi perché è ritenuto una limitazione e perciò cessa di creare karma nei tre mondi. Egli tende a divenire un perfetto figlio della mente divina e quindi una sorgente monadica. 

È da ricordare che, “ogni ciclo deriva da un altro di relativa compiutezza, e conduce sempre a una voluta più alta della spirale” con la ripetizione dell’azione ciclica.

La Legge di Attrazione e Repulsione produce l’effetto ciclico e per conseguenza la Legge di Periodicità: 

·         Il periodo in cui domina la nota della forma è quello dell’involuzione.

·         Il periodo della repulsione della forma da parte dello Spirito è quello del campo di battaglia nei tre mondi.

·         Il periodo dell’attrazione tra Spirito e Spirito, col conseguente ritiro dalla forma è quello del sentiero.

·         Il periodo in cui domina la nota dello Spirito, è quello dei piani superiori dell’evoluzione. 

Il minore segue sempre il suo ciclo in seno al maggiore. L’ego, con la sua forza magnetica, raccoglie a ogni rinascita materia dalla sfera o ciclo maggiore, in cui si trova. Tutto è governato dalla Legge di Periodicità, alla quale sono collegate molte altre leggi, come le tre Leggi Cosmiche, le Sette Leggi Sistemiche, che si manifestano o non sull’uno o l’altro dei sette piani del Sistema solare. 

Ogni vita soggiace a tre grandi cicli: Nascita - Vita - Morte. Solo l’adepto perfetto conosce il mistero dei cicli per mezzo del numero, suono e colore. Esistono quattro tipi di karma: passato, presente, negativo e positivo. 

1.      Il karma passato è noto dalle esperienze già vissute e ne rappresenta la memoria storica che ci apporta grandi prove, opportunità e aiuto dalla vita.

2.      Il karma presente ci fa reagire alle situazioni ed è ciò che può rendere nella vita quotidiana i nostri rapporti facili o difficili, armonici o disarmonici.

3.      Il karma negativo è ciò che dobbiamo ancora correggere.

4.      Il karma positivo è il risultato di azioni altruistiche che ci aiutano e ci danno possibilità di servizio sempre più grande. 

Il karma non è né un premio né un castigo. Non esiste un essere che maneggia le cose secondo la sua volontà come un giustiziere, ma siamo noi che ricompensiamo o premiamo noi stessi, secondo il nostro modo di porci verso la Legge, applicandola o infrangendola. È semplicemente l’adempimento della legge di giustizia ed equilibrio e dell’assestamento delle forze turbate dall’uomo dall’infrazione alla Legge d’Armonia. 

Ogni effetto è preceduto da una causa che mette l’uomo di fronte alle sue responsabilità. A ogni individuo sarà resa una perfetta giustizia, perché a ogni esperienza felice o dolorosa corrisponderà un apprendimento che lo aiuterà a realizzare progressivamente il suo vero Essere. 

Bisogna costruire giusti rapporti ed emettere energie positive, armoniche e costruttive con l’amore, l’armonia, la gentilezza, la simpatia e il rispetto ecc., che ben conosciamo e che hanno rappresentato i valori spirituali portanti per millenni, in realtà essi sono i contenitori di queste energie positive e benefiche che possono trasformare, se attuate, tutta l’essenza della nostra vita. 

Il karma non è prestabilito perché si compie in rapporto all’atteggiamento e alla risposta della forma e della persona rispetto allo stimolo della vita e della Legge d’Evoluzione. Non bisogna però perdere di vista il fatto che i 9/10 delle sofferenze che proviamo, non sono il risultato delle vite precedenti, ma semplicemente gli effetti degli errori fatti nella vita presente. Solo le grandi crisi e tutto ciò che segna profondamente la nostra personalità, sono l’effetto del karma precedente. 

A mano a mano che un discepolo evolve, ogni suo errore è velocemente seguito dalle conseguenze sul piano fisico, in modo che possa immediatamente riconoscere l’errore e correggerlo. La sofferenza è solo la conseguenza della resistenza che facciamo al progresso spirituale. Ogni dolore o patimento è solo l’agente della Legge di Giustizia ed Equilibrio, per farci riconoscere e accettate la legge di Progresso. 

La Legge però, quando è giustamente intesa e applicata, produce condizioni felici e la liberazione dal dolore, in più riceveremo maggiori opportunità di lavoro e di servizio

Il discepolo, quando s’incammina e si limita, entrando nella legge dei cicli o apparenza periodica, contemporaneamente si libera anche della forma, per mezzo del susseguirsi di stati di coscienza che lo portano all’espansione della stessa e alla realizzazione del Limitazione, Manifestazione periodica ed Espansione nel tempo e nello spazio. 

Gli Agenti del Bene Universale realizzano un lavoro nell’anello invalicabile dell’Universo. Essi sono entità che si realizzano sul Piano Mentale Cosmico, portando avanti il loro lavoro attraverso i Deva, che esercitano il loro potere sui livelli afformali e formali, seguendo quattro obiettivi specifici: 

1.    La distruzione di tutte le forme cristallizzate nella vita dell’universo.

2.   L’espressione costante e ferma del Proposito di perfezione solare.

3.    Il “registro” ciclico di tutti gli avvenimenti temporali ed eterni dell’universo.

4.    La creazione di forme nuove, per il processo di rinnovamento degli impulsi ciclici vitali della natura. 

I Signori del Karma svolgono quattro attività fondamentali e caratteristiche, come: 

•      Angelo della Morte, distruttore delle forme.

•      Angelo della Giustizia stabilità ed equilibro.

•      Angelo degli Archivi akasici, registro della memoria.

•      Angelo della Liberazione, movimento di rinnovamento e creazione. 

Niente muore e niente si estingue senza che intervenga direttamente la volontà esecutrice dell’Angelo della Morte, che distrugge incessantemente le forme consumate in un qualsiasi piano o livello universale o planetario, affinché sulle loro ceneri possano comporsi in forme nuove, che, dal punto di vista esoterico, sono eminentemente costruttive e positive. Persino la morte delle idee cristallizzate dall’uso delle illusioni emotive e di tutti gli stati di coscienza provenienti dal passato, permette una maggiore effusione di vita e d’ispirazione nelle menti e nei cuori degli uomini, offrendo loro l’opportunità di redenzione spirituale. 

Per l’Angelo della Giustizia, ieratico e sereno, tutto è buono nella vita della natura, non premia e non castiga, ma si limita al compimento esatto della Legge. 

La Memoria cosmica dell’Angelo dei “Registri” akasici mantiene in sé il vivo ricordo di tutti i fatti e avvenimenti che accaddero nel passato, e che avverranno nel futuro dei pianeti che costituiscono il nostro Sistema Solare, partecipando così con cognizione di causa al destino della vita del Creatore, perché conosca i Propositi logoici, per ogni ciclo di tempo. 

Rinnovazione e Creazione sintetizzano l’attività dell’Angelo della Liberazione, perché introduce le energie del compimento universale in modo che gli altri tre Signori, i suoi Fratelli, possano stabilire la legge, l’ordine e la legalità in tutto il Sistema Solare. Nella vita dell’uomo l’intervento dei Signori del Karma avviene in questi termini: 

1.    Sono mostrati all’anima che s’incarna, da parte dell’Angelo Solare, le condizioni che dovranno affrontare nella sua nuova esistenza fisica.

2.   Gli sono confidati i tre segreti, uno per ciascuno dei corpi della personalità. Questi tre “input” agiscono sugli eteri dello spazio e fanno sorgere i tre deva o elementali costruttori che dovranno formare i tre corpi o veicoli di manifestazione dell’anima.

3.    Il Signore della Liberazione emette una VOCE che si proietta nel corpo causale dell’anima, quest’invocazione è presa dall’Angelo Solare, né emette un’altra particolare per l’anima in processo d’incarnazione.

4.    L’anima, giacché acconsente, raduna attorno ai tre atomi permanenti la “materia”, iniziando il processo di sostanziazione dell’etere corrispondente a ciascun veicolo, e così avviene il concepimento. 

Gli influssi karmici, generati in un ciclo dell’esistenza umana nelle sue quattro fasi e attraverso le quali l’anima passa per completare il suo ciclo d’esistenza, si ripercuoteranno nelle incarnazioni a venire. 

Le forme/pensiero 

L’immagine mentale, o forma pensiero non ancora resa concreta dell’uomo, rimane attaccata al suo creatore, facente parte della propria coscienza. Egli non può più separarsene, la porta con sé per tutte le vite e oltre come matrice mentale, la quale può rimanere assopita per lunghi periodi, ma può anche essere risvegliata a causa di fatti diversi. 

La creazione mentale, sia essa elevata o no, intellettuale o passionale, benevola o malevola, divina o bestiale, è pur sempre un’immagine mentale prodotta dall’anima creativa e da questa dipende l’esistenza del karma individuale che collega un periodo all’altro. 

La manifestazione della forma-pensiero, è prodotta dalla parola/pensiero divenuta parlata, “popolando la sua corrente nello spazio con un mondo proprio”, divenendo un’entità attiva che può agire anche sull’immagine mentale altrui. Essa genera anche nello stesso tempo una forma più sottile che s’imprime “sull’akasha”, dove sono conservate le infinite ricchezze della mente universale, dove si accumulano i pensieri di tutte le intelligenze, dei desideri di tutte le entità kamiche, da tutte le azioni compiute su tutti i piani della natura di ogni forma che costituiscono il “Libro dei Lipika”. 

       Per tornare all’uomo, è nell’attività dell’anima che si forma il karma inteso come causa, considerato nei principi anziché nei particolari.

       Il risultato di tutte le creazioni formerà le tendenze, le capacità, le attività, le opportunità, le circostanze, ecc, specialmente nei futuri periodi di vita, elaborati in conformità a leggi precise. I principi della Legge karmica, che operano con le immagini mentali come cause, determinano:  

  • “Aspirazioni e desideri divengono Capacità”.
  • “Pensieri ripetuti divengono Tendenze”.
  • “Volontà d’azione diventa Azione”.
  • “Esperienze divengono Saggezza”.
  • “Esperienze dolorose divengono Coscienza”.

       L’anima, dopo aver assimilato in Devachan tutto il “raccolto” dell’ultima incarnazione, è attratta nuovamente verso la Terra in virtù del desiderio, portando con sé i risultati grandi o piccoli elaborati. 

       Il karma si esaurisce mediante il distacco dalle cose terrene. L’anima si libera, quando tutti i vincoli del cuore cessano e il karma non può più legarla. La Bhagavad Gita afferma che: … “Senza attaccamento, costantemente eseguendo l’azione che è dovere, poiché eseguendo l’azione senza attaccamento, l’uomo in verità raggiunge il Supremo”. In questo modo, tutte le azioni hanno la natura del sacrificio, che è offerta alla ruota della Legge senza l’attesa di un risultato, ma donato con gioia in aiuto all’umanità. 

 

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