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IL NUOVO ORDINE MONDIALE
Carlo Setzu 

            Per realizzare i giusti rapporti occorre basarli su precisi nuovi valori. Per creare una nuova civiltà è necessario che vi siano nuovi uomini che, attraverso un processo di trasformazione globale del loro essere, possano donare il loro contributo innovativo all’interno di ogni settore e dipartimento sociale. Sarà questa trasformazione di se stessi che potrà dare l’avvio alla formazione di nuovi valori che possano produrre luce e illuminazione

            Che i valori non siano semplicemente enunciati a parole, ma realizzati concretamente e in pratica nella vita quotidiana individuale e sociale! 

            Tutto ciò deve creare una grande forma - pensiero che indichi concretamente la possibilità di soluzione dei vari problemi umani e definire il migliore rapporto raggiungibile in questo momento storico. 

            Nessun nuovo ordine globale potrà mai esistere senza nuovi valori per una nuova civiltà, perciò esprimiamo le seguenti convinzioni: 

·         Tutti noi abbiamo una responsabilità nei confronti del raggiungimento di un migliore ordine globale.

·         Il nostro impegno a favore dei diritti umani, della libertà, della giustizia, della pace e della conservazione della Terra è assolutamente necessario.

·         Le nostre diverse tradizioni culturali non devono impedire la crescita del nostro comune impegno a opporci a tutte le forme di trattamento disumano e a lavorare per una più grande comprensione.

·         Come persone che calcano il Sentiero del conseguimento basiamo le nostre vite su una Realtà Ultima e da questa ricaviamo conforto spirituale e speranza attraverso le invocazioni, la meditazione, la parola e il “silenzio”.

·         Sentiamo di avere una speciale responsabilità nei confronti del benessere (fisico e spirituale) di tutta l’umanità e dell’attenzione rivolta al pianeta Terra. Noi non ci consideriamo migliori di altre donne o di altri uomini, ma confidiamo nell’antica saggezza e degli insegnamenti dei grandi Esseri.          

            Un mondo nuovo fondato sui nuovi valori e sulle giuste relazioni umane potrà istituire (certo lentamente ma inevitabilmente) la nuova civiltà che gli uomini di buona volontà chiedono per l’insieme dell’umanità. 

            Il risveglio, in tutte le nazioni, degli uomini di buona volontà, che vedono l’umanità nel suo insieme e tutti gli uomini come fratelli, è l’unico modo per arrestare il male. L’umanità stessa deve essere lo scopo dell’interesse e dello sforzo, e non una nazione o un impero particolare. Tutto deve essere realizzato in modo pratico e realistico, staccato da sogni chimerici, mistici, e non pratici, e tutto quello che si fa, deve essere basato su un unico riconoscimento pratico: la fratellanza umana senza distinzioni di razza, religione, casta, colore ecc., che si esprime nelle giuste relazioni umane. 

            L’”uguaglianza” è basata sul giusto senso della proporzione, sul giusto rispetto di sé, e sulla comprensione delle leggi spirituali, e tuttavia naturali, di rinascita e di causa ed effetto, e che nei prossimi secoli si baserà sul riconoscimento dell’età, dell’esperienza dell’anima e dello sviluppo raggiunto, e per nulla sull’altisonante affermazione che “tutti gli uomini sono uguali”. Ogni gruppo sul Sentiero deve tenere presente che il suo compito consiste di: 

  1. Educare il più arretrato dei tre gruppi che compongono l’umanità.
  2. Educare il secondo gruppo in modo che possa essere stimolato dall’afflusso della luce della saggezza e costituisca così un gruppo di collegamento tra gli altri due, essendo strettamente umano e autocosciente.
  3. Educare i pensatori più avanzati, gli aspiranti e i discepoli alla conoscenza applicata alla saggezza espressa e alla comprensione occulta. Questo gruppo sintetizza tutto ciò che è disponibile negli altri due, formando così il nucleo del quinto regno delle anime in terra, che sta nascendo.

            Il cambiamento fondamentale sulla Terra non giungerà dall’“alto”, dai leader eletti o nominati nella società contemporanea, ma deve venire dal “basso”, dalla gente, perché a livello di base c’è l’intensificazione della volontà di cambiare. Poiché sta già avvenendo, è nostro compito sostenerlo e guidarlo in modo che ci conduca alla soglia di un mondo pacifico nel quale tutti possano non vivere ai margini, ma convivere nella non violenza e senza distruggere l’ambiente. 

            La domanda è, che cosa posso fare io per sostenere e guidare il cambiamento in atto? Il senso comune richiede a chi vive in un mondo complesso di decidere se adattarsi o no alle circostanze date, o se cercare invece di cambiarle. Dobbiamo occuparci delle questioni essenziali, capire che i problemi globali non ci sono estranei. Sono i nostri problemi. Siamo tutti toccati da essi non meno che dalle cose ordinarie, di ogni giorno, perciò dobbiamo fare qualcosa d’efficace per risolverli. Non dobbiamo aspettare fino a quando la crisi della società raggiungerà il livello di pericolo. Dobbiamo agire! Se ognuno di noi fa la sua parte, insieme potremo ottenere ciò che è necessario. Noi dal basso possiamo avere un impatto su quelli che decidono la politica e il destino della società, e motivarli affinché attuino i cambiamenti necessari, che ci conducano sulla strada della sopravivenza, della pace, dello sviluppo sano per la gente, per la natura e di una migliore qualità di vita per tutti. 

            Una dichiarazione firmata da 1670 scienziati provenienti da settanta paesi ha sostenuto la seguente tesi: “Se vogliamo fare in modo che la nostra casa globale non sia mutilata in modo irreparabile, è necessario un grande cambiamento nella nostra amministrazione della Terra e della vita su di essa”. Gli scienziati, tra i quali centodue premi Nobel, concludevano che un’etica globale deve motivare un grande movimento per convincere i leader, governi riluttanti e popoli dubbiosi a compiere i cambiamenti necessari. Un’etica globale o planetaria, non partigiana al servizio di un paese o di una sola cultura: il principio fondamentale è trattare gli altri come ti aspetti che gli altri trattino te

            Ognuno di noi deve chiedere al proprio governo di agire in uno spirito di pace e di cooperazione con altre nazioni e con altre culture, riconoscendo le aspirazioni legittime verso una vita migliore e verso un ambiente che sostenga la vita di tutti i popoli, culture e paesi del mondo. Dobbiamo sollecitare il governo affinché:

  • Si rapporti con altri governi in uno spirito di equità e di collaborazione, facendo pieno uso delle istituzioni e dei canali disponibili per la cooperazione intergovernativa e internazionale nell’interesse della pace e della sostenibilità.
  • Prenda in considerazione i differenti stili di vita, i modelli di consumo, i valori e le attese nelle varie culture e sottoculture della nostra società.
  • Adotti tecnologie più sicure e più efficienti nei servizi pubblici, specialmente nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni.
  • Ricerchi e proponga dei progetti per attuare uno stile di vita più sano e più naturale nelle città e nei paesi.
  • Offra una scelta di metodi aggiornati e alternativi di cura nell’ambito del sistema sanitario pubblico.
  • Metta a disposizione gli strumenti che permettano alla gente di godere dell’ambiente naturale senza distruggere gli equilibri ecologici né saccheggiare o ridurre le aree incontaminate.

            Le responsabilità di un governo includono anche l’educazione pubblica. Il sistema educativo deve svolgere un ruolo importante: può sfruttare i cambiamenti in atto nei valori e nelle credenze della società, inserire una dimensione planetaria nelle discussioni sull’etica, sui diritti e sulla responsabilità, e può consentire ai bambini e ai giovani di fare delle scelte sagge e responsabili su questioni che decidono il loro futuro. Avendo a disposizione informazioni più adeguate, le nuove generazioni cresceranno con valori più appropriati ai loro tempi, avranno solo i figli che veramente desiderano e li faranno crescere affinché divengano dei cittadini responsabili del loro paese e dell’intera comunità globale. 

            Scegliere la via giusta richiede nuovi modi di pensare e di vivere; richiede un riesame delle nostre credenze, un rispetto dei diritti basilari, e un aggiornamento della nostra etica; richiede un comportamento informato come individui privati, come operatori del mondo degli affari e come cittadini del nostro paese. 

             Né la ricchezza e il potere, né il controllo del territorio e della tecnologia, crea la differenza. È il modo di pensare e quello di vivere che decidono il nostro destino. Richiede di coltivare una risorsa preziosa - la nostra coscienza. “Senza una rivoluzione globale nella sfera della coscienza umana, nulla cambierà in meglio”.  

 

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