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IL POTERE CREATIVO DELLA DISILLUSIONE
Carlo Setzu  

            Il discepolo, che, per esempio, si trova alle soglie dell’iniziazione, subisce uno “strappo” che precede la luce e l’iniziazione; ciò distrugge il velo dell’illusione, concedendogli il potere creativo. Per non deformare l’ideale è necessaria la disillusione tramite la polarizzazione nella Volontà divina, per apprezzare la bellezza della vita di gruppo e del Proposito, subordinando la volontà minore alla superiore. Senza di questo il potere dell’illusione deforma le attività e agisce anche quando la volontà è imposta facendo nascere il potere d’imposizione, cioè la mente è schiavizzata e la libertà mutilata. 

            Elevandoci quanto più in alto possibile, comprendiamo che dentro la Grande Illusione, alle illusorie apparenze delle cose, al destino del nostro pianeta, ai regni di natura e all’umanità intera, ci sono le relazioni universali e gli scambi energetici che la Grande Illusione nasconde; questo pensiero costruttivo mette l’illusione al suo giusto posto. È utile ricordare anche che pensando sui livelli astrali, le idee si “ribaltano”, divenendo soggetti d’illusione, ma non è così per il discepolo che percorre lo Zodiaco nel senso inverso, perché questa è la via delle Realtà

            Il ritorno del discepolo sulla Terra, non è l’illusione di un’intenzione personale, in termini dei tre mondi dell’evoluzione umana; “non è il desiderio che provoca il ritorno, ma la volontà e la conoscenza del Piano; non è l’esigenza di conquistare la perfezione finale, ma l’incentivo (primo) è il sacrificio (rendere sacre le cose), il servizio da rendere alle vite minori che dipendono dall’ispirazione superiore dell’anima e la decisione che anch’esse pervengano a uno stato planetario equivalente a quello dell’anima che si sacrifica”.  

Perciò dobbiamo imparare a procedere nel mondo dell’illusione per salvare ed elevare i nostri fratelli; dobbiamo vedere le cose con più vastità o più portata planetaria, svelando così l’illusione. 

            Quand’è che l’illusione svanisce? Quando il mondo si rivela totalmente puro, distaccato, libero dal pensiero egoistico e perciò diviene sede della pace e della felicità. Vedere la parte della realtà nei tre mondi ci porta a capire che non vi è modo di sottrarsi alla schiavitù dell’ignoranza, dell’illusione e della sofferenza; solo l’illuminazione (creativa) ci porta a comprendere questa dicotomia.  La Vita del Padre, la Volontà della Monade e il Proposito dello Spirito – manifestazione personale del logos – ci porta a interpretare le energie dei raggi, in termini di Volontà e non più di coscienza; infatti, il primo raggio distrugge la morte, nel senso che questa non esiste, perché fa parte della Grande Illusione. 

            Quando abbandoniamo il nostro punto di vista, costruito dualisticamente, ed entriamo nella vita interiore, ci sembra di comprendere l’aspetto relativo dell’esistenza e quindi illusorio. La vita spirituale, però, è da vivere e l’esperienza non è un concetto su cui soffermarsi, eppure la mente umana è costruita in modo che non può evitare di dare espressione alla vita.  

L’importante è capire che questo tipo d’illusione, anche se è necessario, appartiene all’impermanenza delle cose, e se non vediamo l’altra parte della vera Realtà, non vi è modo di sottrarsi alla schiavitù dei tre mondi. Cerchiamo di vivere anche dall’altra parte di questo mondo di relatività e di maya; non deve atterrirci la frase che “tutti i cieli, compresi gli astri sono detti mere bolle nell’oceano dell’eterno Vuoto”.  

 

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