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IL COMPITO DI UNA PERSONA ELEVATA
Carlo Setzu

(Prima parte) 

       La conoscenza e l’amore intelligente portano alla saggezza se vediamo la conoscenza dal punto di vista spirituale e in rapporto alla nuova visione. Ciò porta alla comprensione. Conoscenza e comprensione aprono la porta all’unità, dove si può cogliere l’esattezza tramite l’intuizione, riconciliando la parte con il Tutto, perché il Tutto è l’insieme delle parti; il visibile si lega all’invisibile. 

       Qui non facciamo che tornare al simbolo della croce a quattro braccia, al centro delle quali si trova il vero uomo evoluto; focalizzato e in tensione affinché l’orizzontale e il verticale si concilino nella nuova visione. 

       La causa appartiene all’invisibile che vuole manifestarsi; essa risiede nella luce percepita e nella sua forza rivelatrice. Ci rivela il mondo interiore, l’anima, che è la quintessenza delle qualità divine in noi. 

       Gli uomini evoluti devono usare il potere del pensiero in tutte le sue forme, per creare, esplorare, scoprire, capire e divulgare la verità che essi stessi hanno scoperto con la mente superiore e l’intuizione, sperimentato nei tre mondi. Essi sconvolgono, inquietano, illuminano e aprono la strada a una migliore comprensione della vita.  

       Occorre uno sforzo contante che proviene da un impulso interiore; essere ricettivo al mondo delle cause; esprimere le idee percepite intuitivamente e viste con l’immaginazione creativa. 

       Poiché il settimo raggio comincia a governare, dobbiamo cercare di favorire l’energia che fonde lo Spirito con la materia e la Monade con la personalità, perché il nuovo discepolato differisce da quello del passato, quindi dimentichiamoci dell’identità individuale e dedichiamoci alla vita e al lavoro di gruppo.  

       La paura dei gruppi e dei singoli stati di perdere l’individualità si vince se si comprende a fondo la saggezza del concetto “unità nella diversità”; fondiamoci coscientemente con gli altri lasciando però la libertà del consenso e rispettando il libero arbitrio dell’uomo. 

       Per i discepoli della sapienza antica però, il problema si risolve quando è l’anima che sceglie, allora si può sacrificare la libertà personale per il bene della relazione e per il sostegno dei piani del gruppo. 

       Quando Spirito e materia o Monade e personalità si fondono, creano radiazione, liberando la luce. Questo è uno dei nostri obiettivi che può essere raggiunto soltanto entrando in contatto con il centro spirituale di noi stessi e in ogni cosa creata dove vi è la luce “prigioniera ma presente”. 

       Il discepolo acquariano, in profonda meditazione, deve comprendere il potere del pensiero unificato dalla luce di molte menti, come base per il servizio verticale di gruppo. Esso è un efficace strumento per dissipare l’illusione mondiale, per registrare il Piano sui livelli mentali dove può essere raggiunto dai pensatori intelligenti per essere attuato sui livelli eterici fisici, come campo di espressione dell’anima.  

       La funzione occulta del cuore riguarda la rivelazione di Dio immanente e non la devozione religiosa verso Dio trascendente. Lo sviluppo del centro del cuore (l’anima, il Maestro nel cuore) è un processo di allineamento e d’identificazione che attraversa tutti gli stadi del discepolato. 

       Il cuore è connesso alla Monade ed è la via per liberarci dalle limitazioni della personalità. Mediante l’intuizione il cuore rivela il Piano, essendo una parte di buddhi. Una qualità del cuore è la distruzione benefica – mediante il calore o energia del fuoco – di ciò che alimenta la separazione. 

       Quando il cuore si risveglia e s’identifica con gli altri, è capace di tolleranza e compassione amorevole; allora è possibile partecipare al salvataggio del mondo e dell’umanità, mediante il Nuovo Gruppo dei Salvatori del Mondo, irradiando le energie di luce, amore e Volontà di bene

       L’integrità del gruppo è salvaguardata dall’interrelazione soggettiva e da un obiettivo spirituale comune che da coesione e unità.

L’allineamento dei centri del cuore di tutti gli umani di buona volontà, dei membri del Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo, della Gerarchia e del Cristo, sono messi in “uno stato di contatto positivo” che crea il canale aperto e sgombro per il ritorno del capo della Gerarchia. 

       Lavorare con e in mezzo alle energie, “farsi strada” nel loro mondo e operare attivamente con esse, significa servire il piano, singolarmente e in gruppo, con la capacità di modificare e di adattare, nella vita, le qualità occorrenti per realizzare una parte del piano spettante al servitore dell’umanità. 

       Se noi ci affidiamo totalmente alla personalità, potremo sicuramente sbagliare, ma se confidiamo nell’anima, “colei che sceglie”, e quindi a movente disinteressati, potremo illuminarci sui bisogni dell’umanità e agire di conseguenza. 

       Non sappiamo perché Shamballa ha deciso di imprimere una nuova direzione al Regno umano, ma ci accorgiamo di ciò dal nuovo impeto impresso, dai cambiamenti che avvengono sotto i nostri occhi, dalle prove e dalle difficoltà del genere umano e anche di quelli che calcano il sentiero. Ciò ci deve spingere a una partecipazione più impegnata. 

       L’umanità è stimolata a partecipare coscientemente all’intento gerarchico dal Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo, badando a tutti gli aggiustamenti necessari per un servizio mondiale efficiente. Il discepolo, in particolare, deve sviluppare il “senso di sintesi” e la coscienza di gruppo e perciò dare la precedenza al Piano e alla visione del servizio ashramico

       Nell’esperienza di gruppo la materia del piano mentale mette in pratica la verità, rivestendola di forme che altri possono conoscere. È nel pensiero, nelle parole e nelle azioni che si manifesta la Volontà divina. Ciò è dimostrato dalle innumerevoli iniziative di servizio in ogni parte del mondo.

Noi dobbiamo fare tutto il possibile per creare quest’allineamento come servizio esoterico, di conoscere il nostro “posto” in questo gruppo, di sapersi focalizzare nel “Sacro Spazio” dell’ashram, di essere sensibili alla luce dell’intuizione, all’essperienza diretta della Realtà, per poi far diventare pratica la verità.  

       “Per il servitore esoterico questa nota di sintesi e unità indica il giusto posto su quale vivere, amare e servire: Da quel luogo, da quel punto di vista, non vi è altra soluzione al dilemma dell’esperienza umana, se non quell’offerta dalla via del servizio, amando tutti indistintamente”. 

       Quest’amore richiede tanta compassione amorevole per l’umanità, essere data con generosità, saggezza e di tutto cuore, se vogliamo veramente diventare intuitivi, è il solo strumento per comprendere il Piano; perciò amiamo e serviamo in seno al Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo! 

L’intuizione è accessibile a chi usa correttamente la parola ed è capace di “ascoltare” il suono che proviene dalla Coscienza divina. Dopo la voce della coscienza ne arriva una all’orecchio interiore che ci incita ad amare. L’amore è una qualità che trasmuta la conoscenza in saggezza. 

       La “voce del silenzio” è la parola o suono del Sé superiore che ci “parla” in meditazione, ci attira verso di lei, ci mostra il cammino e ci da la forza per percorrerlo. Questa voce può essere udita solo dopo aver fatto tacere tutte le voci inferiori e la sensibilità interiore si sia affinata e purificata; così la dualità scompare nell’Unità e la voce lascia il posto al suono. 

       Per unità di gruppo (nella diversità dei suoi membri) s’intende soprattutto il modo in cui comunichiamo intimamente durante la meditazione, che non viene incrinata dal linguaggio esteriore, quando disquisiamo su argomenti esoterici e spirituali. 

       È nella meditazione che si presenta l’opportunità di servire verticalmente, in cui dobbiamo impegnare il nostro sforzo più elevato e offrirlo con intento puro, senza riferimento a noi stessi, ma come arricchimento dell’insieme. Il risultato è lo scambio di trasmissione di pensieri o comunicazioni fra menti e fra anime, che creano una mente di gruppo ricettiva alla luce e all’amore, che affluendo irradiano la coscienza umana, portando la vita. 

       Per facilitare questo scambio bisogna creare i mezzi per trascendere la parola, permettendo così la comunicazione fra i servitori di tutti i campi di servizio, generando una potentissima unione. Questo metodo ha bisogno di discepoli con personalità integrata, con la qualità di saper usare l’energia e la forza per redimere la materia, in aderenza al Piano divino. 

       Per ottenere dei risultati apprezzabili è necessario purificare la sostanza, affinché non sia di ostacolo alla telepatia di gruppo, al riconoscimento del mondo dei significati e alla percezione della Realtà, che non impedisca al cervello fisico di percepire la visione e riconoscere le idee. 

       Ciò che fa cadere i veli della cecità è “l’amore unito alla riflessione” quale massimo requisito di un gruppo che lavori con l’intercomunicazione telepatica. Esso è il mezzo per l’attrazione e coesione reciproca che porta a unificare, a fondere e a legare il gruppo. 

       Le dualità Spirito/materia, interiore/esteriore, teoria/pratica non devono essere più vissute come una dolorosa separazione o un costante conflitto da parte della personalità, ma come due opposti complementari in collegamento costruttivo fra loro (il verticale deve risolversi con l’orizzontale). 

       “Sintesi di percezione attiva” significa che la mente, organo di visione dell’anima, percepisce una continuità di’impressione che traduce e interpreta sotto forma di simboli, forme pensiero, impressioni mentali e parole che giungono alla coscienza

       Tutta la complessità della visione dipende dalla sua dinamicità, perché ha bisogno di aggiustamenti, perfezionamenti e maggiore inclusività. Non è sufficiente avere impressioni solo dal mondo del significato, ma anche impressioni provenienti dal mondo della vita umana. La Croce fissa è sia verticale che orizzontale. L’uno non può fare a meno dell’altro. Il discepolo deve vivere con “ la testa in cielo e i piedi per terra”. Il segreto sta nel sapersi mantenere al centro della croce e reagire con amore altruistico, prendendo in considerazione i bisogni dell’umanità, pensando in termini di energie e vitalizzando i progetti formulati. 

       I simboli sono molto versatili quando si esplorano le cause o i significati e quindi dobbiamo considerarli in modi diversi: teoricamente, visivamente, praticamente, intuitivamente e realmente; tutti questi accostamenti appartengono appunto alla “continuità d’impressione mentale”. 

       Non dobbiamo commettere l’errore di pensare che tutto ciò che facciamo è diretto dall’anima e che siamo sempre in qualche modo guidati dalle Forze superiori, ciò può anche essere vero, ma c’è il pericolo che l’immaginazione ci porti fuori dalla realtà e diminuisca il nostro potere di realizzazione sul piano fisico, cioè la parte del piano che ci spetta realizzare. 

       La visione del piano non può essere percepita se prima non subentra il disinteresse personale; solo allora il discepolo da tutta la sua attenzione al piano, da esserne totalmente assorbito e così comprende di essere un umile strumento al servizio del suo ashram e della Gerarchia. Se diamo tutto incondizionatamente, si aprirà il Portale dell’iniziazione

       Questo strumento o canale è costruito da tutto il gruppo, perciò esistono le responsabilità di gruppo e una coscienza collettiva che richiede un impegno sia soggettivo sia oggettivo. Questa coscienza è qualificata dalle idee e dai pensieri di tutti i membri; naturalmente ciò scaturisce dalla visione spirituale, dalla scienza della redenzione e dalla consapevolezza di gruppo. 

       Il discepolo, in  particolar modo, deve visualizzare, conoscere e realizzare specialmente anche i progetti del Centro spirituale (ashram)al quale appartiene; quindi esiste un duplice comportamento che causa un effetto collettivo e uno individuale, il primo si ripercuote nella psicologia dei grandi movimenti umani, come servizio soggettivo di formazione delle idee dirette verso il Nuovo gruppo dei servitori del Mondo, gli intellettuali e le masse, il secondo come realizzazione a livello fisico con i propri compagni del gruppo exoterico. 

       Il pericolo consiste nella poca discriminazione fra la coscienza collettiva e la forza della vita economica, politica e sociale umana (che ci porta verso l’esterno) e il Regno dell’anima (l’opera organizzata dalla Gerarchia che ci porta verso l’interno), creando così una separatività che deve essere neutralizzata, studiando queste energie dai loro punti di vista e stabilendo un giusto rapporto fra il problema e la soluzione; ciò è possibile quando favoriamo l’evoluzione dell’insieme e portiamo in manifestazione nel tempo e nello spazio la visione, fino a determinare l’incontro dell’alto con il basso. 

       La frequenza vibratoria del gruppo deve essere elevata il più possibile, mediante la qualità della luce, affinché si tenga nel fuoco della mente, purché quest’ultima sia illuminata e guidata dalla ragione pura che mette in attività la qualità dell’amore puro; qualità con la quale agisce la Gerarchia con pura visione del Piano, giusta azione e giuste relazioni umane. 

       Il gruppo lavora nella sostanza con la forza, maneggiando le energie positive, nell’interesse superiore del piano evolutivo. Esso ha il potere di cooperare con l’aspetto positivo di tutte le forme, di trasformare gli aspetti negativi e di realizzare il piano, perché la sua mente illuminata dalla ragione pura può percepire e comprendere. 

       E’ ovvio che anche il singolo discepolo debba armonizzare la sua frequenza con quella del Maestro e rispondervi mediante la via del servizio all’umanità, lasciando che le energie divine si servano di lui per raggiungere e irradiare gli altri.  

       L’integrità del gruppo è salvaguardata dall’impersonalità, dalla neutralità, da una perfetta indifferenza divina e dall’accettazione totale di quel che il gruppo è in effetti, se non vogliamo che si sfaldi; deve essere autentico, avere una visione del giusto punto di mezzo e la capacità di elevare il punto debole e aggiustare il punto più forte per equilibrare l’insieme.

Continua...

 

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