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LA COSCIENZA

 

Carlo Setzu

 

Prima parte di sette

           

Chi veramente evolve non è la forma ma la coscienza che si ispira intelligentemente ad un modello già esistente in Alto Loco e che l’anima ben conosce.

La coscienza o Anima tende all’unificazione ed alla sintesi dello Spirito con la materia e si estende a tutti i regni e a tutti i sistemi cosmici.

L’unificazione della coscienza comincia col riorientamento, continua con l’integrazione, la fusione personalità/Anima, il servizio al Piano e l’unificazione della personalità infusa d’anima con la Monade, lungo il cammino dell’individualizzazione, dell’iniziazione e dell’identificazione. Questo processo della coscienza dell’anima porta al vivere libero nel quinto regno, il Regno di Dio.

La Legge di Sintesi riconosce la realizzazione dell’uno nei molti. Dal punto di vista umano l’evoluzione completa o unificazione si ottiene adottando e utilizzando la personalità e perfezionando l’interrelazione fra il e il non-sé.

L’anima è un centro d’esperienza nella coscienza, perciò quando è evoluta usa i centri minori sempre meno per sperimentare e sempre più per servire. Essa perviene al rapporto intelligente con tutte le espressioni della personalità.

Quando si è coscienti dell’emergere del proprio raggio, ci si identifica col proprio gruppo, col quale si procede e si vive come parte cosciente del Tutto maggiore, l’anima si appropria del “corpo di luce e di splendore, espressione della gloria dell’Uno” e così constatiamo che iniziamo e terminiamo con l’espansione di coscienza.

Un altro elemento importantissimo per l’espansione di coscienza è l’intuizione che risiede nella sfera del superconscio o Sé Superiore. Essa non affiora finchè la parte intellettuale dell’uomo non cada sotto la soglia della coscienza.

La coscienza agisce mediante energie differenziate e quando l’uomo sposta il centro dell’attenzione nell’ambito delle energie superiori, l’anima diviene più attiva e preminente, capace di produrre la sintesi fra l’uomo e lo spirituale.

Le espansioni di coscienza si susseguono tramite l’istinto, l’intelletto, l’intuizione e l’illuminazione; ciascuno porta alla visione interiore, che è l’espressione del principio di continuità o comunemente detto perseveranza.

Identificare la coscienza della personalità con la coscienza dell’anima, rendendosi conto che sono una cosa sola, ricordando però che l’anima è un centro di coscienza e i tre corpi un centro d’esperienza, è un compito del discepolo in prova.

La coscienza dell’uomo spirituale ignora la separazione, la divisione e l’illusione del tempo psicologico perché è immortale. Essa possiede la continuità ed è un aspetto dell’esistenza.

Con la meditazione si governano le espansioni di coscienza, si registra il Piano e quindi l’intero processo di sviluppo evolutivo.

Tramite un flusso d’intuizione il discepolo può subire una serie di espansioni di coscienza (da non identificare come iniziazioni) anche se il suo cervello fisico non le registra, come invece fa la mente astratta. Il Proposito della Monade però non è l’espansione di coscienza ma ciò che tale espansione rivelerà.

 

 

Il discepolo procede:

 

1   di stadio in stadio.

2     Da luce a luce.

3     Da percezione a percezione.

4     Da forza a energia.

5    Dalla polarizzazione nella personalità all’integrazione egoica.

6     Dall’anima allo Spirito.

7     Dalla forma alla Vita.

8     Ha esplorato tutte le vie della conoscenza.

9     È disceso nella profondità delle valli.

10  Ha scalato il monte dell’iniziazione e da quella vetta si è lanciato oltre lo spazio e il tempo.

11  Ha perduto l’interesse di se.

12  È centro di pensiero nella mente di Dio.

 

La luce della coscienza rivela:

 

1     Il cammino dall’individuo al gruppo.

2     Illumina i problemi.

3     Aumenta la conoscenza tramite l’intuizione.

4     Evoca la saggezza dell’anima.

5     Alimenta la comunicazione telepatica.

6     Fa registrare fenomeni di natura mistica e spirituale.

 

La coscienza in continua espansione e decentramento si manifesta nell’aiuto comprensivo, compassionevole e inclusivo offerto agli altri e nella realizzazione crescente della natura del Tutto.

La conoscenza quando è presente, illumina e permette, a chi sa stare saldo nella luce, di essere un vero osservatore, che d'altronde è una qualità essenziale di gruppo.

Bisogna sviluppare e collegare, nella vita quotidiana, la comprensione intuitiva, l’amore saggezza e la conoscenza concreta, che devono essere viste in relazione a coloro con cui entriamo in contatto e senza perdere di vista le esigenze del Piano.

 

Il discepolo è responsabile nei riguardi del Maestro:

 

1  Della radiazione di Manas, che evoca una risposta della sua mente astratta,     quando l’antahkarana  è in fase di costruzione.

2     Della radiazione proveniente dal piano buddhico, che esprime l’amore del Maestro.

3     Dell'elevatissima radiazione che proviene dal livello atmico, che esprime la facoltà del Maestro di penetrare nel Consiglio di Shamballa, registrare il Proposito ed elaborare il Piano.

 

L’energia della conoscenza, tramutata in saggezza ed espressa con intelligenza mediante l’amore, dev’essere trasmessa, previa la costruzione dell’antahkarana di gruppo, con il compito di collegare la mente superiore, l’anima e la mente inferiore.

 

Bisogna imparare ad usare dinamicamente, nel regno del pensiero:

 

1.    La conoscenza della propria anima come una realtà nella propria vita.

2.    La conoscenza diretta dei propri simili, per comprenderli e prepararli al servizio.

3.    La conoscenza diretta del proprio gruppo interiore, creando con amore il contatto mediante la meditazione.

 

La conoscenza.

Il pensiero, la volontà, il godimento, la ragione e lo sforzo sono ostacoli sul sentiero e contemporaneamente però gli indispensabili strumenti per servire ed evolvere.

            Il nostro sistema educativo è basato su cosa pensare e non come pensare, perciò il pensiero è un ostacolo. Per raggiungere una vera conoscenza occorre invece una trascendente spontaneità di vita, una realtà creativa, uno stato di “passività desta”, una consapevolezza acritica che porti al non-dualismo e ad una totale comprensione e amore.

            Il segreto sta nella libertà e nella capacità di essere “soli” con se stessi e, nello stesso tempo, vivere in armonia con tutto ciò che ci circonda, con profondo rispetto per tutto ciò che esiste, liberandoci una volta per tutte dagli assurdi giochi dell’ego. Abbandonare l’illusione e, attraverso la percezione, giungere alla libertà.

            La verità è distorta e offuscata perché è alla mercè del pensiero, perché mantiene in vita un mondo illusorio che, pur tuttavia, noi consideriamo valido e reale.

            Viviamo nel tempo creato dal pensiero e in esso finisce che il passato diventa opera della fantasia quanto il futuro. Vi è invece una qualità eterna della vita, un silenzioso e perenne “regno della verità”, proprio qui dentro di noi. È soltanto in quel nostro segreto laboratorio che può essere fatta la straordinaria scoperta.

            Per conseguire la sapienza non bisogna dare nulla per scontato ma cercare di conoscere proprio Colui che pretende di essere l’attore ed il pensatore. Esiste un pensatore o questi altro non è che una costruzione del pensiero? Cosa accadrebbe se la processione dei pensieri si fermasse subentrando il silenzio mentale? subentrerebbe la forza dell’anima, l’intuizione, la sapienza, la beatitudine e il potere.

            Il pensiero non è inutile nella vita oggettiva, anzi indispensabile, ma è nell’area “psicologica” che lo si è indebitamente introdotto, creando un mare di guai. Esso si aggira formando un groviglio che è nello stesso tempo contenente e contenuto, creando la coscienza dell’io. In parole più semplici si potrebbe dire che ogni concetto è sempre un preconcetto, perché esiste “prima” dei fatti che deve affrontare.

            Vi è un altro modo di essere, insito nel puro scorrere dei fatti, dove il pensiero viene accantonato e subentra un semplice stato di osservazione di quel che sta accadendo. Ciò non significa essere abulici o passivi; ci deve concernere solo l’azione e non il risultato di essa. Ecco perché non vi può essere alcuna libertà “di” pensiero, ma solo libertà “dal” pensiero.

            La vita è nuova ad ogni istante. La verità non può essere spiegata, ma si può avere una percezione immediata e profonda dell’intero movimento del pensiero, purché resti tranquillo, confinato nell’area che gli compete, e non crei più immagine e illusione alcuna.

            La perfezione non si realizza nella moltiplicazione delle esperienze, ma nel totale esaurimento di esse. La saggezza non è il risultato di un’accumulazione nel tempo, essendo cosa vivente, immediata, spontanea e bruciante. Non ha ne retroterra ne domani. È soltanto nella comprensione e nel totale esaurimento dell’esperienza presente che vi è immortalità.

            Davanti all’ignoto ci si deve presentare nudi, senza certezze, in completa umiltà ed innocenza: “Beati i poveri in Spirito perché di essi è il Regno dei Cieli”.

            Per migliorarsi è necessario possedere una capacità intuitiva, comprendere in modo immediato, liberando la mente dall’asservimento alla memoria e al tempo, offrendole una base di stabilità tramite l’intuito, per scoprire in se stesso le fonti della saggezza e della compassione.

            L’intuito è la comprensione del fatto che l’uomo è l’artefice dei suoi problemi e che l’origine di questo meccanismo creatore di problemi è la mente ed è qui che bisogna creare la futura liberazione. Occorrerebbe una vita quotidiana libera da attaccamenti e da qualsiasi attività egocentrica.

            L’intuizione nasce da un’indagine intensa e può liberare dalla dualità e dall’asservimento al tempo e al passato. Si potrebbe dire che esiste soltanto l’intuizione e nient’altro. Tutto il resto è movimento nel tempo. L’intuizione è senza tempo perché esiste un impulso che è infinito.

            Sentir mettere in dubbio tutto quello su cui abbiamo costruito le nostre certezze, la nostra sicurezza, il nostro benessere è cosa spiacevole; ecco perché la nostra mente conosce ogni genere di trucchi per schermarsi, proteggersi e difendersi. Noi possediamo ogni cosa, tutto è davanti a noi e dentro di noi se sapessimo guardare, leggere e ascoltare. Continua…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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