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COLORI

 

Carlo Setzu

 

Vibrazione reciproca” significa l’adattarsi della Personalità, o sé inferiore all’Ego o Sé superiore, il dominio da parte del Raggio egoico su quello personale e il combinarsi delle loro tonalità. S’intende il fondersi del colore primario del Sé superiore con la colorazione secondaria di quello inferiore sin tanto che ne risulti bellezza.

 

            I colori in senso exoterico, sono della forma. Le forze, o la qualità che essi celano, sono della vita che evolve nelle forme. La meditazione compone un ponte che li collega. La meditazione è espressione dell’intelligenza che unisce la vita e la forma, il sé e in non - sé, e nel tempo, nei tre mondi, il processo di questo collegamento si verifica sul piano mentale, che connette ciò che è alto a ciò che è basso. La corrispondenza sarà sempre verificata come perfetta, quindi mediante la meditazione si acquisisce quella conoscenza che compie tre cose:

 

  1. Conferisce il senso interiore dei colori exoterici.
  2. Costruisce in noi le qualità che essi velano.
  3. Fa la necessaria trasmutazione dei colori dalla personalità alla Triade, e poi da questa alla monade.

 

Tutti i colori emanano da una sola sorgente, o da un solo colore primario – che per questo sistema solare è il raggio cosmico indaco, che vela l’amore cosmico o saggezza – quindi suddiviso nei tre colori principali e poi nei quattro minori, formando i sette colori dello spettro. Possiamo scorgere la stessa cosa nella vita dell’individuo, poiché sempre il microcosmo è influenzato dal macrocosmo. Il suo colore primario è il raggio monadico, che si manifesta nei tre colori della triade e nei quattro del quaternario. Sul sentiero del ritorno, questi si fondono nei tre e poi ancora nell’uno.

 

      Lo studente d’occultismo, quindi, per quanto concerne il colore ha due cose da compiere in meditazione:

 

1.    Scoprire i suoi tre colori principali, manifestati nella personalità, nell’Ego e nella Monade.

2.    Risolvere quindi il quaternario inferiore nei tre, e il primo stadio di questo processo è l’inconscio ritrarsi nell’Ego, con conseguente atrofia del sé inferiore. Lo studente comincia con l’eliminare i colori non desiderabili, escludendo ogni vibrazione bassa o grossolana e con il tempo affinando i suoi veicoli al punto che i suoi tre colori principali – di cui egli è espressione – splendano con perfetta chiarezza, ciò lo eleva fino alla terza iniziazione. Dopo di che egli cerca di risolvere i tre nell’uno finché non abbia ritratto ogni sua coscienza, dai veicoli inferiori, nell’involucro monadico. Il colore è inteso come un velo che alla fine deve essere rimosso.

 

La frequente meditazione e riflessione sui colori, e lo sforzo per pervenire alla loro significanza esoterica, e la loro applicazione microcosmica, farà emergere gradualmente la traccia che condurrà lo studioso nella luce chiara della conoscenza perfetta. Solo nell’Aula della Saggezza l’interpretazione esoterica dei colori può essere veramente conosciuta.

 

            Il colore è la forma assunta da forza di un certo tipo, quando questa muove in una certa misura, e la sua azione e il suo moto sono impediti o no dalla materia attraverso cui agisce. In questa frase sta la soluzione del problema delle differenze che si riscontrano nei colori sui piani superiori o inferiori. La resistenza offerta dalla materia all’afflusso di forza, o di vita, dall’alto, e la sua densità o rarefazione relativa, ha gran parte nel determinare le differenze fra i colori.

 

            Via via che lo studente costruisce un corpo fisico puro e un eterico raffinato, e sviluppa virtù emotive, e coordina ed estende il proprio corpo mentale, altera continuamente la frequenza della sua vibrazione, e muta il suo ritmo, il che appare all’occhio del chiaroveggente come un cambiamento di colore. I colori che appaiono nell’aura di un uomo di medio sviluppo vibrano con più rapidità di un uomo comune. Quest’ultimo ha un ritmo lento, pigro e torbido, l’altro pulsa e muove con tremenda velocità, e permette così un rapido gioco del materiale di cui sono composti i suoi corpi.

 

            La parola “colore” implica l’idea di nascondere. Il colore è ciò che nasconde; è semplicemente il medium oggettivo per cui la forza interiore si trasmette; è il riflesso della materia. Noi lo conosciamo come colore, l’Adepto come “forza differenziata” e l’iniziato del più alto ordine come luce ultima, indifferenziata e indivisa. Dobbiamo ricordare che alcuni colori muovono con frequenza vibratoria maggiore di altri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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