EFFETTO INTREGRATIVO DEL PIANO SUI GRUPPI DI SERVIZIO
Carlo Setzu
TERZA PARTE DI QUATTRO
E’ degna di nota la scoperta della curiosa relazione fra la coscienza e i campi energetici della materia, quindi la Realtà non è di per sé una proprietà del mondo esteriore, poiché è intimamente legata alla nostra percezione del mondo quali osservatori consapevoli.
Un’altra scoperta chiarificatrice in campo ecologico è la straordinaria complessità delle interazioni che tengono insieme tutte le unità di vita in una rete di relazioni.
Ci sono delle Leggi che governano il modo in cui le diverse parti della natura sono accomunate e integrate nel loro funzionamento.
La vita organizza se stessa con la creatività in accordo con un Piano, o “Matrice cosmica”.
La mente dell’umanità comincia a reagire a questa immagine di unità; essa però sarà efficace solo se sarà fusa con “l’etica della totalità”.
Queste scoperte sono in perfetta armonia con gli insegnamenti della Saggezza Eterna.
Coloro che stanno unendo Religione e Scienza, per dimostrare che lo Spirito e la materia non sono antagonisti e che nell’universo vi è una sola sostanza spirituale che produce e agisce sulle forme tangibili, sono già una numerosissima schiera.
La Scienza comincia ad avere un gran numero di aspetti in comune con gli insegnamenti esoterici. Per esempio, l’idea che scopo e coscienza sono fattori causali, agenti nell’ambito di sistemi più concreti; che la materia possiede la capacità innata di organizzare se stessa; che vi è una gerarchia di livelli, ognuno dei quali possiede qualità distinte; che esiste un disegno evolutivo e un principio di vita immanente nella materia.
“Soltanto quando gli scienziati saranno pronti ad ammettere il fatto che vi è un Corpo di vitalità che agisce quale punto focale in ogni forma organizzata, e soltanto quando essi saranno disposti a considerare ogni elemento e forma di ogni grado quali parti costituenti di un Corpo vitale ancora più grande, i veri metodi della Dea Natura diverranno i loro metodi” . (Trattato del Fuoco Cosmico)
Auspichiamo che questo impatto della Scienza sulla società sia fatto con grande senso di responsabilità, affinché l’applicazione della conoscenza tecnica e scientifica sia diretta verso il miglioramento umano, con l’uso della Volontà e della Saggezza, quale servizio al bene comune.
Molti gruppi di scienziati cercano di stabilire una base di responsabilità sociale e morale nell’ambito delle loro particolari discipline, aderendo al Giuramento Ippocratico per gli Scienziati, gli Ingegneri e i Tecnici formulato da l’Institute for Social Incentions di Londra, in questi termini:
“Mi impegno solennemente a consacrare la mia vita al servizio dell’umanità;
darò ai miei insegnanti il rispetto e la gratitudine che è loro dovuta;
praticherò la mia professione con coscienza e dignità;
il benessere dell’umanità sarà la mia prima considerazione;
manterrò con tutti i mezzi in mio possesso l’onore e le nobili tradizioni della mia professione;
considererò i miei colleghi come la mia famiglia;
non permetterò che considerazioni di religione, nazionalità, razza, politica o stato sociale si frappongano tra il mio lavoro e il mio dovere all’umanità;
manterrò il più alto rispetto per la vita umana fin dal suo principio, anche sotto minaccia;
mi asterrò da tutto ciò che è deleterio e nocivo;
non userò la mia conoscenza in contrasto con le leggi dell’umanità;
faccio queste promesse solennemente, liberamente e sul mio cuore”.
La nostra interdipendenza globale è ormai nella visione di molti scienziati che sfidano gli stessi governi e le corporazioni multinazionali ad assumersi le loro responsabilità di preservare l’ecosistema globale da cui tutti dipendiamo.
L’opinione pubblica ha un ruolo determinante da svolgere nell’assicurare che il sentiero su cui la scienza si incammina rispetti i principi del proposto giuramento, al fin che la Scienza si rivolga verso le reali necessità dell’umanità con saggezza e intelligenza.
Gli scienziati di tutte le discipline, in un convegno tenutosi in Spagna, hanno affermato, con dati scientifici, che non è esatto affermare:
1. Che noi abbiamo ereditato una tendenza al bellicismo dai nostri progenitori animali.
2. Che la guerra o qualunque altro comportamento violento, sia programmato geneticamente nella nostra natura umana.
3. Che nel corso dell’evoluzione umana vi sia stata una selezione per il comportamento aggressivo più che per altri tipi di comportamento.
4. Che gli umani hanno una “mente violenta”.
5. Che la guerra sia causata “dall’istinto” o da alcuna altra singola motivazione.
La biologia non deve condannare l’umanità alla guerra, ma che possa essere liberata dai legami del pessimismo biologico e rafforzata dalla fiducia di intraprendere compiti di trasformazione necessari.
Integrazione nel lavoro del Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo, con la pratica della vita invocativa, lungo la linea dell’insegnamento, volto a preparare i fratelli al discepolato.
La Gerarchia, sotto la direzione dell'Entità cristica, sta creando una grande forma pensiero sulla quale si sviluppa la Nuova Era. Gli iniziati, i discepoli e gli aspiranti, che rappresentano il Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo, forniscono la sostanza per questa forma pensiero e contemporaneamente col loro servizio al Piano, invocando il Cristo affinché con la sua Parola di Potere gli dia forma ed essi così possono metterla in attività.
Il Maestro ci dice: “Così dall’Essere più elevato del nostro Pianeta, attraverso tutti i gradi di gruppi spirituali di uomini illuminati e perfetti che operano dal lato interiore della vita, la corrente di vita nuova si espande, fino al mondo esteriore della vita quotidiana, dove servono uomini che pensano e amano. Il Piano è pronto per essere immediatamente applicato e realizzato con intelligenza, i lavoratori ci sono e il potere di operare è adeguato al bisogno.
Noi personalmente ed in gruppo dobbiamo essere l’energia dell’amore altruistico (la forza che guida tutti i mondi) e la compassione quale risposta alla sofferenza, fino a quando ci saranno esseri che continueranno a soffrire.
Teilhard de Chardin afferma: “un giorno, dopo aver attraversato i venti, le maree, la gravità, noi padroneggeremo in nome di Dio le energie d’amore ed allora per la seconda volta nella storia del mondo, l’uomo avrà scoperto il fuoco”
A questo punto del sentiero si deve sentire la grande responsabilità di condividere la propria conoscenza con altri, modellandola e applicandola al modo di vivere, cercando di diffonderla con costanza e per lungo tempo, riunendo e servendo le persone e cercando la qualità e non la quantità.
Insegnare significa risvegliare le anime all’azione impersonale di donne e uomini progrediti ma ancora ciechi alla verità, riorientarli e condurli pian piano alla soglia del discepolato, affinché si distinguano per sapienza, visione e potere mentale
La preparazione dei fratelli al discepolato dovrebbe contenere soltanto delle direzioni sui seguenti argomenti: il Raja Yoga, la nuova Psicologia, la Meditazione occulta, il dominio sulla personalità, il contatto con l'Anima, i Misteri del Regno di Dio, il nuovo Discepolato (in senso pratico), il riconoscimento del Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo, la costruzione del Quinto Regno e la sua attività prestabilita e l’esternazione dei nuovi gruppi di discepoli.
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