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IL FUOCO DELLO SPIRITO

 

Carlo Setzu

 

 

       Per non creare malintesi diciamo subito che lo stato abituale del Fuoco si manifesta come Luce e che nessun essere è avvolto da lingue di fuoco.

 

       Il Fuoco è il nome che diamo al sacrificio di sé; questo elemento, che si manifesta ovunque e che tutto collega, consente di realizzare energie più sottili sia planetarie sia cosmiche.

       La fiamma è foriera di pericoli, evitabili con la capacità di maneggiarla; essa contiene in sé la facoltà di affinare: il fuoco è datore di vita e artefice di volontà.

 

       La via del fuoco comporta una totale consacrazione, dedizione e anelito infuocato di tutto se stesso per la trasformazione e l'unificazione di tutta la vita. Esige inoltre l'impegno di costruire tutta la propria vita secondo una disciplina (che all'esterno non appare) con gioiosa responsabilità, così si apre la prima porta; cooperando con i piani sottili si apre la seconda porta;  con la comprensione dei fondamenti dell'evoluzione si schiude la terza porta; con la realizzazione del "corpo astrale densificato"(piano buddhico) si spalanca la quarta porta; con la conoscenza e le energie sottili si sviluppa ciò che Patanjali  chiama la conoscenza diretta.

 

       Il fuoco della mente (il pensiero) influenza il proprio ambiente, trascinando con sé il prossimo; chi evolve se stesso non può che portare soccorso anche agli altri; chi è capace di pensare, coopera inconsciamente o coscientemente secondo la propria aura e la Legge di Causa ed Effetto.

 

       "Il fuoco è l'elemento che tutto comprende", per suo mezzo la coscienza pian piano si affina, cresce la cooperazione fra i piani sottili e si riempie la vita di una comprensione superiore, facendo penetrare così la verità nell'esistenza quotidiana.

 

       Le forze per crescere e il fuoco dello spirito si ricavano dal servizio; lo yoga del fuoco si accende nel momento stesso in cui s’inizia il lavoro, che deve essere incessante, continuo e creativo (l'ozio ucciderebbe il servitore), sopportabile solo se è "una festa dello spirito". "Uno scambio energetico ed un mutuo rapporto di energie alimentano il fuoco che sale sino alle sfere dei piani sottili. Tutti gli esperti di esoterismo consigliano ti tenere sempre la schiena dritta, perché il fuoco (la fiamma) è verticale nella sua struttura.

 

       L'onnipervadente fuoco è una forza pura rinnovabile ogniqualvolta riusciamo a realizzarlo; esso ci rende inespugnabili quando ci trinceriamo dietro alla coscienza che crea ogni condizione nei tre mondi; bisogna però comprendere che il fuoco appare ad intermittenza perché sale a spirale, come tutto ciò che esiste d'altronde, con un suo particolare ritmo sempre diverso, anche perché varia in ciascun individuo.

 

       Comprendere il moto del fuoco interiore significa avere la capacità di praticare questo tipo di yoga; perciò occorre sviluppare una autentica capacità di osservazione e una quantità di condizioni che sarebbe opportuno annotare. Lo yoga del fuoco o fuoco dello spazio, per ottenere l'illuminazione, può essere avvicinato più facilmente ed in piena coscienza in questo periodo che chiamiamo nuova era.

 

 

       La via del fuoco è quella della semplicità; essa raffredda i centri, orienta dinamicamente nella giusta direzione fino alla sintesi, distruggendo i vecchi modelli ed esaltando i nuovi. Bisogna accendere il Fuoco dell'impegno con semplicità senza soffermarsi sui dettagli, che rallentano l'avanzata, naturalmente dopo uno studio profondo e messo in opera nella vita quotidiana.

 

       Lavorare col Fuoco comporta una dedizione totale alla causa dell'evoluzione; si deve procedere senza alcun dubbio e dimenticare sia le diffidenze sia le irriconoscenze che le soddisfazioni personali.

 

       L'uso del fuoco da parte del discepolo richiede per prima cosa l'osservazione accurata di se stesso, poi di liberarsi da tutto ciò che è inutile senza rammaricarsene, accedere alla "conoscenza diretta" e realizzarla praticamente nei tre mondi; allora raggiungerà il successo, comprenderà che il conseguimento è luce sul sentiero, constaterà che i suoi centri sono divenuti magnetismo ed attrattivi, vedrà se stesso crescere impercettibilmente ma costantemente, comprendendo così che il  Fuoco brucia il passato e rischiara l'avvenire.

 

       "Lo yoga del fuoco è come una luce sul sentiero" che attira chi è pronto a percorrere la Via; questi è guidato dalla propria libera coscienza e motivato dalla veniente battaglia. Costui non può fallire.

 

       Si comprende che il Fuoco crea l'essenza dello Spirito quando si realizza ed è presente l'energia psichica. Esso trasforma la vita interiore e non si manifesta esteriormente, però semina la sostanza dello Spirito per tutto il mondo, perciò cerchiamo di diventare come il fuoco che tutto pervade.

 

Lo yoga del Fuoco raffina anche l’organismo dello yogi, perciò il suo servizio si deve svolgere sui piani sottili, deve aspettarsi di non essere né notato né riconosciuto dagli altri; egli osserva ma non suscita l’attenzione della folla, anche perché deve proteggersi senza isolarsi dalle energie negative stimolandole per quelle che sono, vede l’evoluto e l’involuto con infinita comprensione amorevole, perché ognuno è sotto l’egida della legge di causa ed effetto, ed è immerso nella fornace e nel crogiolo della vita. La folla non capisce il suo movente, lo giudica severo e magari freddo, mentre lui compie “un atto inatteso di vero amore e compassione”. Egli si esalta con le difficoltà, il suo passo è saldo, perché sa che le forze contrarie sono benefiche e che una volta vinte portano alla realizzazione. Chi conosce la strada non può che essere audace perché sa cosa l’aspetta.

           

Lo yogi è a suo agio sui piani sottili, perché la coscienza glielo permette, infatti egli ritiene insignificanti le conoscenze, le distinzioni, le dispute religiose, le riconoscenze terrene, le incomprensioni delle sue fatiche, i traditori del vero, ecc. perché è difeso dal Fuoco dello Spirito che è il Fuoco essenziale del primo Signore della Volontà, più il Fuoco del secondo di Amore-Saggezza.

 

Il Fuoco dell'amore quando si accende in modo naturale, è benefico, magnetico e in rapporto con il cuore. Esso arde più intensamente quando siamo impersonali ed evitiamo ogni piccolo contrasto con il nostro prossimo.

 

Attenzione a non voler costringere un essere umano a evolvere spiritualmente - non si può forzare al bene un cuore in letargo - ma si può additare la Via senza infrangere la sua coscienza. L'insegnamento può solo accendere i fuochi e illuminare il Sentiero. Chi deve stimolare la sua volontà è il suo Spirito.

 

L'insoddisfazione ci sprona verso la gioia del lavoro compiuto.

La sollecitudine è l'anima del servizio.

La responsabilità è una caratteristica distintiva dell'uomo.

La premura fa sprizzare faville luminose dal cuore.

Il sorriso e la gioia si accompagnano alla divinità.

Il moto continuo è il motore per percorrere il sentiero.

Il giusto equipaggiamento usato in ogni circostanza porta alla meta.

Tutto questo accende i fuochi dello spirito.

 

 

 

 

 

 

 

 

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