LE VIE DELLO YOGA
Carlo Setzu
YOGA. È La scienza “regale” della mente. Unione con l’anima o Sé superiore mediante l’uso corretto della mente. Il Sé superiore è il primo Maestro, la cosciente Identità pensante. Il contatto è raggiunto con la tecnica della meditazione regolare.
La meditazione ci dà la possibilità d’imparare ad essere felici in ogni momento, in ogni situazione, anche in quelle difficili e dolorose, possiamo liberarci da problemi come l’insoddisfazione, la collera e l’ansietà. Eliminando completamente l’origine stessa di tutti gli stati mentali che governano l’inquietudine in modo che non si producano più.
Quando l’abitudine alla meditazione diverrà permanente e decisivo, l’idea di direzione e unione assumerà un significato divino. Bisogna sapere qual è il momento opportuno sia a proposito della propria vita spirituale e sperimentale, sia nei riguardi del lavoro che si sta realizzando nel mondo degli affari quotidiani (servizio) sotto l’impressione gerarchica.
La via dell’yoga necessita anche della conoscenza che è il giusto apprendimento delle leggi dell’energia, della conservazione della forza, delle sorgenti dell’energia e delle sue qualità, tipi e vibrazioni e implica l’apprendimento:
- Nei purana sono menzionati sette rami di conoscenza. S. D. I. 192.
- La Gnosi, la conoscenza celata, è il settimo principio.
- Le sei scuole della filosofia indiana sono i sei principi. S. D. I. 299. Queste sei scuole sono:
- La scuola della logica. Dimostrazione della giusta percezione.
- La scuola atomica. Sistema dei particolari. Gli elementi. Alchimia e chimica.
- La scuola sankhya. Sistema di numeri. La scuola materialista.
La teoria dei sette stati di materia o prakriti.
- La scuola dell’Yoga. L’unione. La regola della vita quotidiana.
- La scuola della religione. Misticismo cerimoniale. Il rituale. L’adorazione dei deva.
- La scuola vedanta. Riguarda la non dualità. Tratta del rapporto dell’anima umana con il Logos.
Vi sono quattro rami della conoscenza in cui H.P.B. si riferisce particolarmente. S. D. I 192. Questi quattro sono probabilmente quelli dei quali l’uomo si è occupato maggiormente in questa quarta ronda e quarta catena.
- Yajna Vidya. L’adempimento di riti religiosi al fine di produrre certi risultati. La magia cerimoniale. Si occupa del suono, e pertanto dell’Akasha o etere dello spazio. Il “yajna” è la divinità invisibile che pervade lo spazio.
- Mahavidya. La grande conoscenza magica è degenerata nel culto tantriko. Riguarda l’aspetto femminile o aspetto materia base della magia nera. Il vero mahayoga riguarda la forma (secondo aspetto) e il suo adattamento allo spirito e alle sue necessità.
- Guyha Vidya. La scienza del mantram. La conoscenza segreta dei mantram mistici. Il potere occulto del suono, della Parola.
- Atma Vidya. La vera saggezza spirituale
La conoscenza della verità è un retaggio comune. S. D. II. 47, 3. La conoscenza è un soggetto relativo, che varia secondo il grado raggiunto.
- Campi di nuova conoscenza si aprono dinanzi a un Logos planetario. S. D. II. 740.
- Alle quattro verità può arrivare l’uomo senza aiuto. S. D. III. 420.
Infine, la conoscenza è un’arma pericolosa. Non offre pericoli solo quando:
- Ci si dedica ad essa corpo, anima e spirito. S. D. III 62, 63.
- Si ha la fede incrollabile nella propria divinità. S. D. III. 62, 63.
- Si ammette il proprio principio immortale.
- Ci si conosce. S. D. III. 435, 436.
- Tutte le virtù sono praticate. S. D. III. 262.
- Si ha esperienza. S. D. III. 481.
- Ci si rende conto che la conoscenza è frutto del solo spirito. S. D. III. 453.
- La conoscenza è acquisita per mezzo della ragione della mente superiore. S. D. III. 453.
AGNI YOGA. L’yoga del futuro sarà l’Agni Yoga, il Signore del Fuoco e della mente: in quest’epoca, prevalentemente mentale, il fuoco è presente in ogni meccanismo della vita. Agni governa perciò il piano mentale e il terzo sottopiano dei livelli eterici. È il Signore di quel piano, che è il quinto a partire dall’alto. Per questo ciclo del mondo, Agni è l’influsso predominante, anche se Indra, Signore dell’intuizione, esercita un potere sottile e crescente. Col tempo, Indra assumerà il governo, e inaugurerà l’epoca dell’aria. L’Agni Yoga a poco a poco sostituirà il raja e il bhakti yoga (della devozione). L’insegnamento sarà aperto solo a chi ha imparato a controllare la mente e le emozioni; sarà adatto solo per chi è intelligente e dalla personalità coordinata. La sua nota fondamentale sarà la sintesi, la sua meta è lo sviluppo cosciente dell’intuizione. Si tratta dell’unione ottenuta identificandosi con il tutto – non con un processo di realizzazione o perseguendo una visione.
Il Sentiero dell’Agni Yogi.
Le possibilità umane saranno migliori, quando la vita planetaria sarà coordinata con le sfere superiori. Il ritmo delle forze sarà triplicato e accettato, e così il patto dei saggi sarà adempiuto. La mescolanza di queste sfere è indissolubile, per conseguenza anche le nostre vite sono indivisibili. Chi nega ogni legame tra lo spirito e le sfere cosmiche non sono sulla via della conoscenza. Dell’esistenza totale si percepisce un solo punto essenziale, ma non si pretenda d’isolare una parte dal grande Intero. Solo chi non sa cosa sia la Bellezza dice: “Ciò che so mi basta”. Per non ostruire il Sentiero basta impegnarsi a fondo e il nostro essere sarà inondato dalla radianza dell’infinito.
Le influenze cosmiche fanno rinascere un paese, perché l’agglomerato dei pensieri lanciati nello spazio, dove fluttuano modelli di grandi scoperte, attira ciò che occorre. Chi riesce a intensificare la propria energia psichica con il ritmo di quelle cosmiche, assimila tesori nella coscienza. Questi tesori dilatano la consapevolezza e sospingono lungo la catena che connette fra loro tutte le forze creative del Cosmo. Un paese che non riconosce l’accumulo di questi tesori e nega l’azione cosmica è preda dell’orgoglio umano e così, trascinando la coscienza al punto d’inversione, e facendo dell’Ego un idolo, i cancelli si chiudono. Quando invece la personalità “sorride” all’azione cosmica e si considera parte inseparabile del Cosmo manifesto, la Via è aperta.
L’uomo è la suprema espressione del cosmo. È l’eletto predestinato a costruire e raccogliere tutti i tesori dell’universo. È un essere creativo. A lui fu affidata la “chiave” e la rivelazione lo illuminò, ma purtroppo apparvero quelli che spensero i fuochi.
Quando i sentieri convergeranno nel Sole, si capirà l’intera grandiosità del Cosmo. I Grandi Esseri ci spronano a concepire il Sole come garanzia di una nuova scienza, d’accettare il Fuoco dell’infinito come illuminazione e come espressione della Loro presenza reale, e d’accettare ciò che Loro hanno predisposto per l’umanità. L’organismo si rigenera e gli elementi estranei sono eliminati dalla fiamma dei Fuochi cosmici. Chi risana è il Fuoco onnipervadente.
La ricerca della Via superiore non ha bisogno dell’intervento esterno, ma solo di opere, volontà, sforzo e lavoro di propria mano, solo così lo spirito può farsi collaboratore cosciente dell’infinito. La leva delle azioni di tutta una vita, intesa come unione con la sfera superiore, scenderà come Fuoco che rigenera. La formula migliore come principio dell’essere è di esprimere l’unità indivisibile e realizzare il nucleo dello spirito come creatore.
Chiunque potrebbe guadagnarsi l’immortalità, se solo ammettesse nella coscienza l’Infinito, e scoprire così la direzione verso le sfere dell’immensità cosmica. Riconosciamoci immortali, instilliamo in tutte le nostre azioni e una favilla di facoltà creativa del Fuoco cosmico, e inesorabilmente, questo fatto, si trasformerà in un solo, continuo appello alla vita cosmica. La grande e giusta legge ci ha eletto a partecipare alle manifestazioni universali, e ci invita a prendere coscienza dell’immortalità e della giustizia cosmica. Impariamo a pensarci immortali!
Il Cuore, quando chiede di creare forme più elevate, attrae tutte le opportunità e possibilità, se il principio, come altissimo concetto di un iniziato, non ispira il Cuore, la comprensione si offusca e non ne è una costruzione vivente, ma un pensiero mediocre. Quando si usa di proposito il principio di riflessione, si genera un flusso di operatività cosciente, quando i raggi emessi dalla Gerarchia si riflettono in tutte le azioni del discepolo, allora egli rispecchia la verità, e quando egli emette raggi suoi propri, i Maestri manifestano la piena radiosità della luce a chi afferma il Loro raggio in tutta la sua espressione. Siamo stati noi ad accettare una missione che nessun altro avrebbe saputo eseguire, per le sue insolite condizioni, solo che non comprendiamo i disegni di certi eventi passati, e le testimonianze delle nostre imprese ardenti e perché ci è stata offerta quest’opportunità. La capacità creativa dipende da un incremento di tensione del volere, se vogliamo espandere più luce sul sentiero terreno. Ogni centro assorbe un suo fuoco, e tutti questi possono agire a distanza, poiché le funzioni dei centri sono Psico – creative, e ciascuno di essi, come un creatore, può dissolvere o integrare.
L’Agni Yogi s’immerge nel ritmo della corrente universale, per dirigere le tendenze di pensiero del mondo, e permeando lo spazio con la propria essenza, attrae gli spiriti alle nuove e predestinate affermazioni. È il principio del Fuoco che imprime direzione e tutti i nuovi flussi, e le correnti inserite alla base della vita ne dispongono il nuovo corso. Il risultato insito in qualsiasi gesto si afferma quando il fuoco prende a irradiare il colore, allora la forza sintetizzata splende intensamente. L’energia dell’Agni Yogi s’immette in vari canali creativi, come forza che trasmuta, integra, penetra e sblocca il sentiero, dove tutti i passi sono chiusi.
Chi porta l’Yoga del fuoco e lo vuole introdurre nella vita, non deve esteriormente estraniarsi da esso. L’Agni Yoga passa senza essere notato, poiché non ha bisogno di distinzioni umane. L’yogi osserva, ma non suscita l’attenzione della folla, perché non è questa che guida all’evoluzione. L’Yogi non si cura di ciò che sembra una disgrazia, poiché ne vede la causa e l’effetto, gli uomini di solito scambiano per incidente ciò che invece è effetto di atti continui e ripetuti per epoche intere. Egli scopre una bella occasione, dove gli altri passano arroganti, e il suo cuore risponde al più misero degli uomini, e potrebbe anche eleggere il più umile ragazzo a futuro collaboratore. Non appena la gente lo giudica severo e freddo, egli compie un atto inatteso di vero amore e compassione, e il suo movente saranno mal compresi dagli astanti. L’accusa di essere un ingannatore diviene titolo d’onore per lui, giacché l’evoluzione non è compresa dalla folla, che è ben lontana dal Costruttore spirituale.
L’Agni Yoga pervade la vita terrena, e per suo mezzo la coscienza gradualmente si affina, e così emergono i veri valori, cresce la cooperazione fra i mondi, segni di una comprensione superiore riempiono la vita e la verità come concetto reale penetra nell’esistenza quotidiana. L’yogi è un esploratore coraggioso, ed è accompagnato non solo dai pericoli propri dei fuochi dei centri, ma anche da una penosa sensibilità all’ingiustizia (imperil), e si chiede, che sono quei rischi di fronte alla scoperta del vero sentiero liberatore?
Quando l’offerta è fatta, deve essere accolta, ma tante sono le cose davanti agli occhi che il dono passa inosservato, ma se le circostanze lo sommergono, non vuol dire che ciò che è già nato nello spazio si dissolva, può assumere nuove forme senza essere annientato; l’energia psichica può essere valida anche in ciò.
Che cos’è infine l’Agni Yoga? “È percepire e applicare alla vita, l’elemento del fuoco, che tutto abbraccia e nutre il seme dello spirito”. Come ci si prepara a questa conoscenza? Con la purificazione dei pensieri e individuando i difetti principali, sacrificandoli sul fuoco dello sforzo ardente. Scegli un maestro terreno per comprendere l’insegnamento e rafforza il corpo e così vedrai le stelle dello spirito, le fiamme che ti purificano i centri, udrai la voce del Maestro invisibile e avrai quelle percezioni sottilissime che trasformano la vita. Hai cominciato e perciò sei aiutato e ti è affidata una missione, hai compreso che la gioia è la saggezza speciale, non tornerai più ala vecchia sponda, hai realizzato la tua battaglia e l’evidenza non ti acceca più. Ora sei un fratello, un compagno avviato alla vittoria.
I Maestri insistono molto nel mettere in guardia dall’irritazione o imperil, perché arreca del male, non solo alla persona, ma anche allo spazio. Molti lo celano con un sorriso cortese, ma questo non cessa di rodere l’aura, d’insinuarsi in tutte le azioni e di sprofondare il malcapitato nell’oscurità. Per irritazione s’intende quell’attitudine negativa per tutti gli errori o sbagli commessi dagli uomini sui tre mondi.
Dalla vanità nasce stupidità e ignoranza e dal sospetto menzogna e tradimento, perciò il discepolo deve discernere con acume i moventi. Lo scudo protegge solo chi, con la fiducia nell’illuminazione, tiene a bada l’oscurità. Per discepolo s’intende il guerriero vigile e oculato.
Il Maestro afferma: “L’yogi dovrebbe comprendere le condizioni atmosferiche e tenerne conto nell’azione”. “Persino un osservatore ignorante vede chiaramente che le onde elettriche possono mutare radicalmente un certo ordine d’effetti”. “Così, anche le tempeste magnetiche e i depositi dell’umidità hanno effetti psichici”. “Le perturbazioni magnetiche e tutte le manifestazioni elettriche sono Nostre alleate, ma le precipitazioni atmosferiche disturbano le correnti del fuoco”. “Noi usiamo un’atmosfera carica d’elettricità per trasmettere anche a un uomo non preparato i benefici di certi concetti di cui è ancora all’oscuro”. “Le onde magnetiche favoriscono l’uscita del corpo astrale dal fisico, quindi l’Yogi deve essere sensibile a tutte le attività intangibili della natura”. “A tal fine gli necessita, soprattutto, il contatto con il prana”. “Un ritmo veloce non spezza l’unità con l’atmosfera, ma i movimenti convulsi feriscono l’aura come aghi”. “Eppure l’uomo pensa che, perché si sente il re della natura, abbia diritto di non sapere nulla”.
L’uomo deve capire che la scontentezza trasforma e storce la realtà, la pena umilia e la collera flette la lama della vita. Per una coscienza non ancora liberata, è difficile vedere al buio; gli uomini si trastullano come pazzi, sull’orlo dell’abisso, e nella loro follia considerano il pianeta solo come un corpo solido. Essi cercano sempre di dimenticare gli esempi penosi, bisogna capirli. Dalle antiche scritture si depennano meticolosamente le distruzioni d’interi continenti, con eguale premura si nascondono gli indizi di eventi che fisseranno il destino del mondo. “Non torturiamoci”, dicono i custodi del genere umano, sono lesti a nascondere a se stessi il loro fallimento e la sconfitta. I governanti dicono: ”Tutto è calmo nel nostro regno”. Perché la quiete statica assicura loro la poltrona, ammirano di norma il tramonto, ma dormono quando sorge il sole, ma il Governo Invisibile dichiara: “È assurdo nascondere ciò che esiste, gli esempi del passato insegnano la prudenza, cercate quindi l’energia che cambierà la vostra esistenza, se evocata di proposito”. “Noi avvertiamo, come un qualsiasi medico che è il momento di vaccinare; ma ci sono stolti pieni di boria che fan festa durante la peste”. L’essere umano deve essere visto da noi con spirito di fratellanza. La più bella cosa del mondo, quella che ogni essere umano desidera di più è l’amore. Immaginare una vita senza amore riesce insopportabile, perché vivere, è amare e, dove non c’è amore, non c’è vita, ma solo un’apparenza di vita.
Per essere sinceri praticare l’Agni Yoga non è facile, perché induce molta tensione e comporta, anche se non si fa attenzione, molti pericoli. Nessuno si lasci sedurre dall’idea che sia tutto “latte e miele”. La maestria nel “maneggiare” i fuochi è un processo lento, ogni gesto prematuro rischia una deflagrazione, per esempio, un grado di padronanza anche molto elevato, è poca cosa se paragonato al susseguente: vedere Fohat non è facile, occorrono molte cose e molti anni affinché la sua energia appaia in evidenza, per non parlare di Para – Fohat, a sua volta alimentato da Pan – Fohat. Queste energie pervadono di gioia e d’amore solo le coscienze forti.
Possa il Sole nella testa e il Sole nel cuore
rispondere alla Vita che emana dal Sole Centrale Spirituale,
affinché il servizio d’amore possa essere reso alla perfezione.
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