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92° CONGRESSO NAZIONALE
DELLA
SOCIETA’ TEOSOFICA ITALIANA

-Carlo Setzu-

Nota:  “Il pensiero teosofico nella filosofia antica”  

            La filosofia è la presentazione di grandi idee condizionanti. Essa si interessa di uno schema di cosmologia, di filosofia e di psicologia che più tardi può essere arricchito da istruzioni più dettagliate, man mano che fluirà la grande onda dell’insegnamento evolutivo.

            La filosofia tenta di:

·        Esprimere in termini comprensivi quello che è soggettivo, e indicare il passo ulteriore nella comprensione della vera psicologia.

·        Dimostrare il coerente sviluppo di tutto ciò che si trova in un sistema solare.

·        Provare che tutto ciò che esiste (dalla forma più bassa e più densa di vita, fino alla manifestazione più elevata e sottile) si evolve, e che tutte le forme non sono altro che l’espressione di una prodigiosa esistenza divina.

·        Dare delle cognizioni pratiche circa quei punti focali d’energia che si trovano nel corpo corpo  eterico    del Logos  solare, planetario ed in quello dell’uomo.

·        Dare talune cognizioni, finora non impartite exotericamente, circa il luogo ed il lavoro delle miriadi di vite senzienti che formano l’essenza dell’ oggettività.

·        Indicare la natura delle Gerarchie di Esistenze che formano con la propria sostanza tutto ciò che si vede e si conosce, e sono esse stesse Fuoco e la causa del calore, della vita e del moto nell’universo.

            Al teosofo di mente aperta, e a chi sa che la verità è rivelata progressivamente, apparirà chiaro che l’espressione più alta della verità possibile in qualsiasi tempo, si riconoscerà più tardi non essere altro che un frammento di un tutto e più tardi ancora si troverà che è soltanto parte di un fatto e quindi, in se stessa, una distorsione del reale.

            Tutto ciò che si chiede a chi studia gli insegnamenti teosofici è di accostarvisi con simpatia, disposto a prendere in considerazione i punti di vista esposti, con quell’onestà e sincerità di pensiero che tendono allo sviluppo dell’intuizione , della diagnosi spirituale e alla discernimento   che insegna a respingere il falso e ad apprezzare il Vero. Il Buddha ha detto: “vi ho insegnato a non credere semplicemente perché avete udito, ma quando credete per coscienza propria, allora agite in conformità e senza riserve”.

            Però, alla filosofia antica e ai suoi concetti bisogna aggiungere i nuovi metodi e le nuove tecniche, in particolar modo nell’accostamento al discepolato  e all’ iniziazione , a causa del sorprendente sviluppo della coscienza umana. Ora sta sorgendo una struttura di verità e la corrispondente ricettività del meccanismo umano, che garantisce la perpetuazione ed il rapido sviluppo del prossimo stadio di insegnamento della Saggezza eterna. Il genere umano è quasi pronto a  “partecipare al grande compito gerarchico di illuminazione, precipitazione ed elevazione”.

            Non facciamo l’errore di ancorarci nel porto: navighiamo con il vecchio scafo sapendo però che le strutture sono completamente nuove. L’ideale al giorno d’oggi presenta  alcuni punti in comune con le posizioni millenaristiche (Greca, Romana, Orientale, Alessandrina), ma dobbiamo renderci conto che siamo nell’era della globalizzazione, della comunicazione planetaria del Villaggio globale, della multiculturalità, della scienza olistica;  un’ era che non crede più ai dogmi, alle ideologie e ad un’unica verità, ma si evolve in direzione di una visione sempre più pluralista e relativista della realtà.

            La speranza principale del Teosofo dovrebbe essere di sviluppare le capacità latenti per poter aiutare altri a fare lo stesso. Questo è per la verità un pensiero encomiabile, ma si può fare di più;  quando egli raggiungerà l’illuminazione, precipiterà intelligentemente alla quota karmica del  tempo ed eleverà i regni sub-umani, allora potrà partecipare, e lo farà, assieme a tutto il gruppo, al lavoro della Gerarchia.

            Quando Il teosofo  entra sul Sentiero , deve educarsi ad usare la conoscenza in relazione all’Identità consapevole di sé, all’individuo ch’è contenuto in sé e che si autoinizia. Quando è in grado di fare questo, trasmuta  la conoscenza in saggezza secondo la filosofia antica.  “La conoscenza usata è forza che si esprime; la saggezza usata è energia in azione”. La conoscenza-forza riguarda la personalità  e il mondo dei valori materiali, la saggezza-energia si esprime attraverso il filo della coscienza e il filo creativo. che insieme al filo della vita  costituiscono una corda intrecciata che insieme formano quello che, sul Sentiero del Ritorno, viene comunemente chiamato l’antahkarana . La costruzione dell’antahkarana è innanzi tutto un’attività della personalità, coadiuvata dal Sè Superiore  .

            Il Teosofo dovrebbe anche liberarsi del consueto concetto di sacrificio  visto come un processo di abbandono o rinuncia a tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Tecnicamente, il sacrificio è il conseguimento di uno stato di beatitudine e si estasi, perché è la realizzazione del Primo  Aspetto divino (Volontà o Potere) che finora era celato dall’anima  e dalla personalità. E’ la comprensione e il riconoscimento della volontà-di-bene che rese possibile e inevitabile la creazione e che fu la vera causa della manifestazione. La qualità della spiritualità è l’Amore, la qualità della divinità è la Volontà: Fra i due vi è una precisa distinzione, e il principio mediatore (ossia quello che mette in rapporto o unisce le due qualità) è la Saggezza.

            “La Luce  deve entrare verticalmente ed essere diffusa o irradiata orizzontalmente”. Questo crea la croce del servizio sulla quale il teosofo è crocifisso, fino a quando non abbia trasmutato la conoscenza in saggezza.

            Ci sono due modi di vivere il profondo cambiamento epocale che stiamo attraversando: voltarsi indietro e rimpiangere i valori e le certezze del passato o guardare avanti e scoprire, in mezzo al caos, anche la bellezza e la ricchezza delle nuove idee, dei nuovi stili di vita, dei nuovi percorsi esistenziali e spirituali che ci stanno affacciando sulla scena. Cresce l’esigenza di vivere una vita di qualità, in armonia con se stessi, con gli altri e col pianeta.

            Sta nascendo un nuovo Rinascimento planetario e grazie al processo di planetizzazione e globalizzazione vi sono le condizioni per un fenomeno che investe l’intero pianeta. Il nuovo rinascimento planetario dovrà quindi essere anche un rinascimento dell’essere, volto a riequilibrare anche la conoscenza interiore.

            In questo modo di vedere le cose nasce un forte senso di relativismo socioculturale, cioè la consapevolezza che niente è vero in assoluto e che sono possibili  (e legittimi) molteplici punti di vista e modalità di approccio, che sono una grande ricchezza per l’umanità. Ne deriva un eclettismo su molteplici piani , che alcuni criticano, ma che rappresenta invece uno dei punti qualificanti del pensiero e dei metodi della nuovo modo di pensare, sia per la visione olistica e interdisciplinare che ne consegue, sia per la grande libertà che implica, facendole convergere verso l’obiettivo di un uomo migliore per un mondo migliore, all’insegna dell’unità nella diversità, che può essere applicato  anche in altri campi, come ad esempio quello della scienza, dove vari ricercatori stanno in effetti lavorando ad una visione unificante dei diversi paradigmi .

            L’emergere di una coscienza planetaria e della possibilità di una coesistenza e convergenza di sistemi filosofici diversi si fa strada in un numero sempre maggiore di persone. Se siamo all’inizio di una Nuova Era, sarà l’era del risveglio interiore, del pieno fiorire dell’essere umano, della spiritualità libera, della coscienza planetaria, della interculturalità, dell’armonia di corpo, mente e spirito.

            La piena espressione dell’energia ashramica  è indirizzata agli affari pratici del mondo e all’educazione del pubblico in genere ed inizialmente non alle questioni esoteriche. Questo processo d’educazione conduce a un’espansione della percezione e alla trasformazione del sapere accademico acquisito, in saggezza adombrante e condizionante. Il perfezionamento per produrre questo sviluppo della coscienza è nella mani di discepoli o Teosofi che sottostanno al processo stesso, e non nelle mani dei Maestri , la cui coscienza è pienamente ampliata, una coscienza che entra in una fase superiore e grandemente diversa , connessa all’Essere, alla Vita Una   e agli scopi di Shamballa .

            La saggezza è la sublimazione dell’intelletto, ma questo implica la sublimazione tanto degli aspetti superiori della mente, quanto di quelli inferiori. E’ una fusione d’intuizione, di percezione spirituale, di cooperazione con il Piano divino e di apprezzamento intellettuale spontaneo di ciò con cui si entra in contatto e tutto questo viene fuso e unito con l’amore.

            La saggezza è l’applicazione illuminata della conoscenza, mediante l’amore, agli affari degli uomini. E’ comprensione che si riversa dappertutto come risultato dell’esperienza. E’ un preciso compito del Teosofo chiedere illuminazione e percezione illuminata per coloro che devono guidare il destino di razze, nazioni, e gruppi mondiali. Sulle loro spalle grava la responsabilità di prendere decisioni sagge, basate sulla conoscenza del mondo, nell’interesse della cooperazione internazionale e per instaurare giuste relazioni umane.

            L’intelletto non è saggezza ma la Conoscenza diretta si. L’intelletto è raziocinio, la saggezza decide, in quanto la scelta è gia matura. L’intelletto è la soglia della saggezza e quando è acuto penetra nella sfera della sintesi.

            Che cos’è l’Agni yoga? E’ percepire e applicare alla vita l’elemento Fuoco  che tutto abbraccia e che nutre il seme dello Spirito . Come ci si prepara a questa conoscenza? purificando i pensieri e individuando  i  difetti principali sacrificandoli  sul fuoco dello sforzo ardente. Scegli poi un Maestro terreno e comprendendo l’insegnamento, rafforza il corpo con la meditazione  e il pranayama prescritto, allora vedrai le stelle dello Spirito, le fiamme che ti purificano i centri, udrai la voce del Maestro Invisibile ed avrai quelle percezioni sottilissime che trasformano la vita. Hai cominciato e sei aiutato, così ti viene affidata una missione; hai compreso che la gioia è una saggezza speciale  e non tornerai più alla vecchia sponda.  Hai vinto le battaglie, l’evidenza non ti acceca più, sei un fratello, sei un compagno avviato alla vittoria. Il Teosofo deve conoscere la saggezza della gioia e la beatitudine dello Spirito.

            Il saggio insegnamento è il decreto della vita applicato ad ogni necessità, deve soddisfare ciascuno e risolvere i problemi della vita quotidiana. Bere il veleno del mondo per rinascere con pieni poteri! Ecco un simbolo tramandato da antiche leggende. Tutti i Redentori trasformano il calice del veleno in “Amrita".

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