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La tolleranza.

       La tolleranza è la prima espressione della comprensione buddhica. Dobbiamo fare ricorso a tutta la nostra tolleranza e magnanimità per non restare schiacciati sotto il peso di ogni sorta di rifiuti come l'invidia, i dubbi, la critica malevola, il rifiuto, il disprezzo, etc.

       Quante volte si sente affermare con orgoglio che l'unico insegnamento corretto è quello che si conosce! E' bene ricordare a quei vanitosi la grandezza dell'infinito, i milioni di anni vissuti sulla terra, i miliardi di mondi, affinchè pensino alla vastità del vero.

       È importante per un discepolo  mettere l'accento sulla qualità della tolleranza che porta nel regno della mente e del cuore, degli atteggiamenti e dei valori. Bisogna sensibilizzare l'opinione pubblica e dare un'enorme spinta all'educazione su questa importante qualità, promuovendo la solidarietà intellettuale e morale del genere umano che è sempre più interdipendente.

       La tolleranza, come spesso è stato fatto notare è necessaria proprio dove è estremamente difficile da raggiungere. La tolleranza non è da confondere con l'indifferenza. Dove non abbiamo un forte attaccamento per qualcosa, non abbiamo neppure una grande necessità di tollerare. La tolleranza presuppone l'esistenza di valori o opinioni contrapposte. Implica la tensione tra l'impegno sul proprio punto di vista e l'accettazione di quello dell'altro.

       Con il coinvolgimento degli scambi intellettuali, la cooperazione allo sviluppo o la conservazione dell'eredità culturale e sociale, nel campo dell'educazione, della scienza, della cultura e della comunicazione contribuiscono alla promozione della tolleranza e a quella "solidarietà intellettuale e morale del genere umano" sulla quale la pace deve essere fondata se non vogliamo che fallisca.

       Cos'è la tolleranza? La tolleranza non è una concessione; è la conoscenza dell'altro, il rispetto reciproco raggiunto attraverso la comprensione reciproca.

       Gettiamo via i vecchi miti e guardiamo ai risultati della ricerca attuale! L'uomo per natura non è violento. L'intolleranza non si trova "nei nostri geni". Le fonti dell'intolleranza sono la paura e l'ignoranza, e i loro modelli possono essere impressi nella psiche umana sin dall'infanzia.

       Ci sono molte persone nel mondo pronte a insegnarci a odiare. Ci sono persino dei movimenti politici opportunisti che si nutrono di odio, che seminano e raccolgono odio per i propri fini. Ogni volta che odi ti manipolano. Esamina i tuoi manipolatori. Cerca la verità nascosta nella menzogna del pregiudizio.

       Il futuro appartiene a chi lo creerà di nuovo. Continuare coi nostri vecchi modi a proiettare il passato nel futuro, significa rivivere gli incubi del XX° secolo. La tolleranza a livello governativo richiede leggi giuste e imparziali, ed altrettanto dicasi per il mantenimento della legge e le procedure giudiziarie. Richiede l'impegno di ogni persona in opportunità economiche e sociali attuabili. L'esclusione genera frustrazione, ostilità e fanatismo. Una cultura della tolleranza comprende i diritti umani, la prevenzione di conflitti, amministrazione delle crisi, i valori democratici e infine, la sicurezza nazionale.

       Non c'è bisogno di dirvi che l'intolleranza, quando viene incoraggiata e sfruttata, può portare a un violento auto annientamento di un intero stato o regione. Può dividere le persone e spingerle a dei crimini incredibili.

       Accettare la diversità significa accettare la realtà. La lotta per un'uniformità illusoria è una lotta fino alla morte. Perché nessuna ecatombe potrà mai cancellare le diversità fra gli uomini. Sembriamo diversi, parliamo in modo diverso, e pensiamo e sognano un'infinità di meraviglie. Questa varietà infinita è la gloria della nostra specie. Per mezzo di questo sconfiggiamo il tempo e la morte.

       Possiamo essere ambasciatori della tolleranza offrendola agli altri membri della nostra famiglia, della nostra comunità o dei luoghi di lavoro. Solo il rispetto di sé e la valorizzazione di ogni individuo, può servire come base per una solidarietà giusta.

       Quando riconosceremo e considereremo il potenziale che ha ogni persona di ricevere e dare amore, potremo capire che le nostre differenze vengono superate dalla nostra comune matrice spirituale. Quando esamineremo attentamente l'eredità culturale e religiosa dell'umanità, potremo scoprire che le nostre grandi fedi, invece che dividerci ci uniscono. Quando guarderemo al  nostro pianeta, delicato e abbondante, potremo renderci conto che siamo tutti sulla stessa barca. Dobbiamo scegliere se farla affondare o lasciarla navigare.

 

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