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LA LUCE È ENERGIA ATTIVA
Carlo Setzu

             La luce, l’attività intelligente, le qualità del terzo Raggio, l’energia radiante che agisce sulla vista e sul livello mentale è il terzo aspetto della Divinità, ed è la via della conoscenza. 

Lo scopo della vita dell’essere manifesto che prende forma, è lo sviluppo della coscienza o la rivelazione dell’anima. Potrebbe chiamar­si Teoria dell’Evoluzione della luce. Se si pensa che anche la scienza moderna riconosca che luce e materia sono sinonimi, in accordo con gli insegnamenti orientali, sarà evidente che dalla reciproca azione dei due poli e dalla frizione degli opposti, scaturisce la luce. Scopo dell’evoluzione è una serie graduale di manifestazioni di luce. Velata e nascosta in ogni forma è la luce. Con l’evoluzione la materia diviene la migliore conduttrice della luce. 

            Quando si cammina letteralmente nella luce dell’anima e quella del sole ci attraversa, mostrando il sentiero, appare nello stesso tempo il Piano. Ci si accorge allora a un tratto che il grande Disegno è ancora ben lungi dall’essere realizzato. L’oscurità acquista evidenza, caos, miserie e fallimenti e alla società umana appaiono distinti; si scorgono la polvere e il sudiciume sollevati dalle forze in contrasto, si percepisce con sgomento tutto il dolore del mondo. Come resistere a tanta pressione? Come sostenere quella sofferenza e gioire della coscienza divina? Come affrontare ciò che la luce rivela eppure seguitare con serenità, certi del trionfo finale? Non riusciranno a sopraffarci i mali superficiali, a farci dimenticare il cuore d’amore che pulsa in tutte le apparenze esteriori? Il discepolo deve sempre tenere presente questa situazione se non vuole finire distrutto da ciò che ha scoperto; ma con l’avvento della luce egli si accorge di un’energia per lui nuova. Impara a lavorare in un campo diverso. Il regno della mente gli si para dinanzi, ed egli scopre di saper distinguere fra emozione e pensiero. Si accorge inoltre che può costringere la mente a dirigere e che le forze senzienti obbediscono agli stimoli. Ciò è ottenuto dalla luce della ragione, sempre presente nell’uomo ma chiara e potente solo quando si conosce e percepisce in senso sia fenomenico sia intuitivo.          

           La luce a volte è esperimentata letteralmente come shock, con effetti per la coscienza sia dolorosi che potenzialmente espansivi. Un esempio di ciò è la risposta dell’umanità agli eventi dell’11 settembre 2001, che hanno prodotto un riconoscimento immediato e mondiale del fatto che l’umanità ha raggiunto un punto di grave pericolo se l’ignoranza e i valori sbagliati sono fatti prevalere, e, al tempo stesso una rivelazione quasi universale della capacità degli esseri umani di rispondere all’unisono di fronte ai grandi dolori. 

           Il compito cui l’umanità è destinata, divenire una “stazione” di luce per il nostro pianeta, è certamente soggetto a un procedimento forzato dalle crisi e dalle prove dell’ultimo centinaio d’anni. Il secolo scorso (persino a livello fisico) ha portato sulla terra un afflusso di luce che per certi aspetti è stato quasi accecante nella sua luminosità. Pochi luoghi sul nostro pianeta sono privi di luce e le grandi aree urbane permangono in una luce perpetua. In aggiunta alla disponibilità quasi universale d’elettricità vi è la luce della conoscenza, che ora va rapidamente espandendosi tramite la crescita e l’alfabetizzazione e lo sviluppo delle comunicazioni. L’individuo medio ha a sua disposizione più informazione quanta ne possa assimilare e usare, tuttavia, la bramosia della luce di saggezza permane, per molti, inappagata e la capacità di “prendere la luce” non è ancora universalmente sviluppata. 

Il Gruppo esoterico mantiene una stretta integrazione ashramica — quantunque lavori sul piano fisico — perché anch’esso è un campo di servizio. Il dinamismo esercitato da questo gruppo, dai discepoli e dagli iniziati trasforma la risposta istintiva di massa in esperienza reale, determinando una nuova realtà. Il nostro gruppo rappresenta la formazione della rete di luce come canale di comunicazione tra la Gerarchia e l’umanità, e la simultanea formazione della rete di buona volontà, che è l’espressione oggettiva dell’influenza soggettiva della luce. L’espressione della buona volontà deve essere attuata con l’attività parallela dell’energia d’amore della Gerarchia. Il nostro compito è di far penetrare la luce e dissipare l’illusione, l’annebbiamento e maya. Affinché l’umanità stessa, operi coscientemente sul piano eterico, è necessario il lavoro dei gruppi esoterici, che devono: 

·  Focalizzare l’energia proprio nel centro dell’essere del gruppo.

·  Portare l’energia da un punto all’altro e da un “velo” all’altro.

·  Proiettare l’energia distruttrice e divenire unitamente consapevole di ciò che ogni velo nasconde.

·  Esercitare le attività di purificazione.

·  Trovare, accettare e distribuire l’energia spirituale discendente, che alla fine porterà a compimento il lavoro fatto.

·  Respingerà le forze del male anche sul piano astrale. 

        Il compito di tutti i gruppi operanti sotto la direzione dei Maestri di Saggezza è fare entrare la luce utilizzando gli strappi esistenti nei veli di maya. I veli sono alcune forze che si oppongono, che agiscono da fattori inibitori per l’intera famiglia umana e che avanza sul sentiero dell’evoluzione.  

Lo sforzo concentrato dei gruppi oggi esistenti (che costituiscono soggettivamente un solo gruppo) può far sprigionare una tale ondata di luce, d’ispirazione e di rivelazione spirituale da produrre mutamenti definiti nella coscienza umana e condizioni migliori in questo mondo travagliato. Aprirà gli occhi degli uomini alle realtà fondamentali che, finora, sono percepite solo confusamente da quelli che pensano. Sarà l’umanità stessa ad apportare le necessarie correzioni, convinta di poterlo fare per la saggezza e la forza che ha scorto in se stessa; ma dietro le scene staranno sempre gli aspiranti, congregati, operanti silenziosamente all’unisono fra loro e con la Gerarchia, per mantenere aperti, i canali d’afflusso della saggezza, della forza e dell’amore necessari. 

Requisiti per chi lavora in gruppi soggettivi.

            L’umanità attraversa oggi un periodo di preparazione, in un interludio di adattamento al nuovo mondo e all’ordine che affiora. Queste sono vere e proprie creazioni, e i maestri vi sono impegnati tramite i loro discepoli, tra l’altro li preparano al servizio costruttivo e all’iniziazione; quindi compongono nuovi gruppi di discepoli da integrare gradualmente in quelli esistenti, per preparare il servizio al mondo. È un progetto assai vasto, a causa delle esigenze di oggi ed è la buona disposizione degli aspiranti ad assumersi i rischi personali inerenti. Esistono regole semplicissime che sono requisiti riconosciuti che si ritrovano in tutti quelli che i Maestri dirigono e inseriscono nei loro gruppi di servizio:  

1.      È necessario essere sensibili, nella misura possibile e al bisogno del mondo, a mano a mano che questo si afferma. Ricordiamoci bene che i requisiti per contribuire all’avvento del mondo nuovo, saranno per molti aspetti diversi da quelli del passato. Alle necessità del mondo ci si deve accostare in modo mentale e spirituale e non emotivo. Tanti aspiranti e discepoli sono emotivi, rifuggono dall’affrontare i fatti, aggrediscono i problemi secondo le loro idee preconcette di servizio e con ideali precostituiti.

2.      Conseguire un più sottile senso dei valori. Riposo, ozio, dispute e critica non avranno posto nella vita del discepolo. Sarà opportuno curare debitamente il fisico e guardare con divina indifferenza i sentimenti e la salute personale. Completa dedizione a soccorrere l’umanità, perfetta consacrazione al piano, cooperazione intelligente con chi si riconosce come discepolo anziano, saper scegliere la giusta azione nelle varie circostanze, senza indebolire l’efficienza, conservare l’energia mediante il silenzio e quella radianza continua che nasce dall’oblio di se. Ecco cosa si richiede al discepolo, quanto la Gerarchia si attende. Ciò aprirà un giorno la porta dell’iniziazione, che i discepoli accettati devono oggi spalancare per ammettervi sempre più numerosi gli esseri umani. Essa non si apre se l’interesse è riposto in se stessi.

3.      Fluidità di mente e di atteggiamento, tali da riconoscere – sebbene il Piano rimanga immutato – che le tecniche, le prestazioni, gli ideali e i metodi devono necessariamente cambiare. Non è cosa facile. 

Per sopperire alle esigenze del mondo, e lavorare per la Gerarchia nel servizio mondiale, occorre: 

  1. Risposta intuitiva alle idee.
  2. Sensibilità a quanto un Maestro voglia imprimere nella mente del discepolo.
  3. Pronta risposta alle necessità reali. Non si riferisce a una reazione del plesso solare, ma alla conoscenza del cuore.
  4. Osservazione accurata della realtà al livello egoico. Ne derivano esatta percezione mentale, libertà dall’illusione, dalle nebbie astrali e illuminazione del cervello.
  5. Uso corretto della forza, il che implica la comprensione dei tipi e delle qualità dell’energia e la loro giusta tessitura creativa, nel servizio esteriore.
  6. Giusta comprensione del tempo, con il suo ciclo di flusso e riflusso e i periodi favorevoli all’azione: Questa può essere acquisita con l’attesa paziente e l’eliminazione della fretta.

Nella Nuova Era la nota fondamentale dell’aspirante sarà l’amore per l’umanità: indizio in lui del risveglio del cuore. In passato e fino a pochi anni fa, era il servizio, perché (se scevro d’egoismo) automaticamente risvegliava il centro del cuore. L’amore per l’umanità è oggi la maggiore lacuna nel carattere di molti discepoli: essi amano quelli cui sono associati, o il lavoro in comune, o la propria nazione; amano un ideale o un assunto teorico, ma non l’umanità nel suo insieme. La loro capacità d’amare è limitata, e trascendere questi limiti è ora il loro problema principale; devono imparare che l’umanità fa appello alla loro solidarietà, lealtà e servizio. 

      L’educazione esoterica è di natura del tutto impersonale; concerne lo sviluppo e l’espansione della coscienza egoica sino a includere (non escludere) tutte le forme di vita in cui pulsano la vita e l’amore divino. Il vero discepolo è sempre inclusivo mai il contrario. Questo è appunto il contrassegno del vero esoterista, se esso difetta, si ha forse un aspirante, ma non ancora un discepolo vero e proprio. Fra gli esoteristi e le scuole d’occultismo odierne è troppo diffusa la tendenza a escludere, vi è troppa separatività teologica. È richiesta, perciò:

  • Pace nel trambusto.
  • Potenza nella fatica.
  • Persistenza nonostante la cattiva salute.
  • Comprensione nonostante il frastuono della vita.

“La Volontà divina porta chiarezza interiore”. “Dalle ineffabili sfere del mondo divino scende e ora avanza, anche nel mondo fisico, la volontà di bene”. “Già si odono i battiti dei tamburi e la gioiosa fanfara dei portatori di luce!” Mizar. 

 

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