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CAMBIAMENTO EVOLUTIVO DELL’UMANITÁ

 

Carlo Setzu

 

 

Dobbiamo mettere ordine nelle nostre conoscenze e ricavarne di conseguenza una corretta immagine del nostro posto nell'universo e nel tempo perché stiamo vivendo in un sistema planetario interdipendente, molto complesso e fragile; ma anche l'umanità è un tutto unico e interdipendente che se compreso a fondo ci fa capire che sta attraversando un periodo di profondo cambiamento evolutivo, teso a nuove armoniose relazioni sul pianeta e fra gli individui.

 

            Noi comprendiamo che l'umanità finalmente si è assunta la responsabilità collettiva per il suo successo sia in terra sia in cielo. Dobbiamo sentirci parte della grandezza e delle meraviglie di quest’universo. Dobbiamo amare la nostra dimora ed essere riverenti dinanzi alla bellezza e al "miracolo" della creazione; sollevare il nostro spirito e il nostro cuore al mistero dell'universo ed elevarci come esseri cosmici; vederci come cellule di un tutto che diviene sempre più conscio di se stesso in noi.

 

            Pochi si rendono conto che si sta avverando il sogno dei più illuminati esseri che profetizzarono la futura universalità; finalmente il Piano divino, lentamente, si concreta in terra. In tutto questo c'è una logica, un senso, un ordine e persino una necessità. Ci sono dei fari da seguire che ci guidano che chiamiamo pace, amore, bellezza, bontà, felicità, fiducia ecc… e che ci aiutano nel nostro cammino planetario e universale.

 

            Vedere l'insieme non ci esime dal considerare anche l’individuo e il suo mondo circostante dal punto di vista fisico, intellettuale, morale e spirituale e quindi l'importanza anche dei diritti umani individuali: nutrimento, salute, riparo, istruzione, pace, non violenza, comprensione, aiuto, cooperazione, nel campo fisico, emotivo, mentale, etico e spirituale. Quest'ultimo costituisce la più alta e definitiva realizzazione della persona e l'armonia tra la vita interiore e quella esteriore.

 

            L'umanità progredisce mediante il corretto comportamento individuale e di gruppo poiché il solo progresso materiale e mentale limita le aspirazioni umane. La verità deve essere vista col cuore, con una visione interiore, con un’intuizione dritta all'essenza, senza perdersi in complicazioni mentali. Dobbiamo ascoltare attentamente ciò che accade con tutto il nostro cuore, mente e anima e cercare di dare agli avvenimenti un’interpretazione mediante la legge di causa ed effetto.

 

 Noi dobbiamo essere sempre ottimisti e profondamente amanti dell'umanità, avendo il privilegio di essere i primi testimoni e operatori in marcia verso la trascendenza universale. Siamo noi che dobbiamo alimentarla, farla progredire in forza e bellezza, così da dare compimento alle profezie dei grandi Leaders spirituali.

       Ora viviamo in un’epoca interamente nuova di un centinaio d’anni fa, che richiede la cooperazione e le buone relazioni di tutti, e il sostegno dell’unica istituzione veramente planetaria, le Nazioni Unite. Perciò dobbiamo impegnarci con conoscenza, abilità e determinazione per qualsiasi cosa buona per l’umanità.

 

       Tutti noi sappiamo che le idee creative affiorano quando la mente è quieta e allora sorge qualcosa di fuggevole, ma che acquista consistenza e importanza man mano che si prendono in considerazione. È allora che dobbiamo costruire la forma pensiero di volontà, amore e intelligenza e mettere “nero sul bianco” per fissarla nella coscienza e nel cervello fisico, e proiettarla verso quelli che hanno l’equipaggiamento e la capacità di renderla concreta.

 

       Dobbiamo incoraggiare i nostri fratelli ad aver fiducia, a dispensare ottimismo, pace e contentezza senza lagnarsi, altrimenti il prossimo si perderà di coraggio; amare, difendere e incoraggiare sia il nostro motto! Questo è il preambolo per iniziare a risolvere i molti problemi umani.


       Per creare un mondo armonico dobbiamo crederci, darci da fare e insistere sulla pace, la giustizia, la bellezza e la serenità; spronarci l’un l’altro, nazione con nazione, cultura con cultura, continente con continente, con la forza del nostro cuore e della ragione, ricordando però che il prossimo riconoscimento non deve essere il massimo benessere economico di alcuni e la povertà per gli altri, ma equa distribuzione delle risorse.

 

 

 

  

  

  

 

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