(seconda parte)
Intuizione
Il gruppo, che è identificato con l’anima, trova sostentamento e vitalità nell’afflusso d’intuizione e di volontà spirituale che emana dalla Triade spirituale.
L’intuizione non dà importanza al dettaglio, perché lo assimila e lo collega rapidamente, se è necessario, al tutto manifesto.
L’energia dell’intuizione, la parola che usiamo per esprimere un contatto con la mente universale, ad un livello di esperienza relativamente alto, ha un effetto sulla personalità pervasa dall’anima, e dà alla mente (già ricettiva all’energia delle idee) qualche debole barlume e una breve rivelazione del proposito delle idee che sottostanno ad ogni attività gerarchica a favore dell’umanità.
L’intuizione concerne interamente l’attività di un gruppo. Non si interessa ne indirizza mai alla rivelazione di cose riguardanti la vita della personalità.
Non dimentichiamo che il piano buddhico è strettamente connesso al piano astrale cosmico e che tutte le intuizioni richiedono l’uso regolato dell’immaginazione creativa per la loro elaborazione o per essere presentate al pensiero degli uomini. Da un punto di vista generale, i Maestri intuiscono quelle fasi dell’intenzione divina che sono immediate; queste costituiscono “la nube adombrante delle cose conoscibili”.
L’anima è l’unione di tre energie, di cui le tre inferiori sono il riflesso. E’ una sintesi dell’energia della Vita stessa (1° aspetto divino che si manifesta nel mondo della forma come principio di vita), dell’energia dell’intuizione o amore-saggezza (che si manifesta come sensibilità e sentimento nel corpo astrale) e della mente spirituale, il cui riflesso nella manifestazione è la mente o il principio dell’intelligenza nel mondo della forma. Su queste tre energie, come tutti sappiamo, abbiamo l’àtma-buddhi-manas o triplicità superiore che si riflette nei tre inferiori e che si focalizza tramite il corpo dell’anima (causale) sui livelli superiori del piano mentale, “prima di essere precipitato in incarnazione”. Diciamolo con le parole del Maestro :
“Le energie che animano il corpo fisico e la vita intelligente dell’atomo, gli stati emozionali sensibili e la mente intelligente, devono infine essere fuse e trasmutate nelle energie che animano l’anima, e che sono : la mente spirituale che trasmette l’illuminazione ; la natura intuitiva che conferisce la percezione spirituale e l’essenza di vita divina.”
I tre mondi dell’anima e i tre mondi della personalità diventano un mondo unico in cui l’iniziato opera ed agisce senza vedere distinzioni; considerando l’uno come il mondo dell’aspirazione e l’altro come il campo di servizio, e tuttavia considerandoli entrambi un unico mondo di attività.
Appare evidente la necessità di cercare di esprimere le idee che tenderanno fino al limite della nostra percezione mentale, che evocheranno la nostra intuizione e instituiranno quel processo di riconoscimento e di registrazione che condurrà infine alla coscienza d’iniziato.
E’ consigliabile considerare anche delle verità attualmente inaccessibili, perché servono ad ispirare le nostre menti, ad evocare la nostra intuizione, a darsi una visione e un’accresciuta percezione spirituale.
A coloro che possiedono visione interiore e comprensione intuitiva, si offre l’occasione di aiutare e avvicinare di un passo verso la luce un mondo disperato, immerso nell’oscurità e nel dolore. Dobbiamo attingere alla conoscenza a nostra disposizione e adattarne l’applicazione al bisogno del mondo, affinché il riconoscimento della verità possa essere rapido. Nel cuore di ogni uomo si cela il fiore dell’intuizione. Contiamo su questo potere; nessun fatto esterno o cosmico rivestito di forma appropriata mancherà di ricevere il riconoscimento e la comprensione necessari.
Il potere rivelatore dell’intuizione, per la sua stessa rarità, costituisce talvolta un grande “eccitamento spirituale”. Produce effetti e stimolazioni; indica una futura ricettività alle verità debolmente percepite ed è legato a tutti i fenomeni di previsione. La registrazione di un qualche aspetto di comprensione intuitiva è un evento di grande importanza nella vita del discepolo che comincia a percorrere il sentiero verso la Gerarchia, gli fornisce una testimonianza, ch’egli può riconoscere, dell’esistenza di conoscenze, saggezza e significati di cui l’”intellighenzia” dell’umanità non è ancora consapevole. Gli garantisce inoltre la possibilità di sviluppare la sua natura superiore, la comprensione delle relazioni divine e la possibilità per lui di arrivare finalmente alla più alta realizzazione spirituale. Ciò sostituisce certamente la conoscenza dell’anima e l’energia che affluisce nella sua coscienza dalla Triade spirituale e la particolare energia specifica che alla fine produce la distruzione del corpo causale, l’annientamento del Tempio di Salomone e la liberazione dai tre mondi. Tutto ciò richiede grande umiltà e modestia.
La vera costruzione dell’antahkarana ha inizio soltanto quando si comincia ad essere focalizzati in modo definitivo sui livelli mentali e si consegue un certo grado di dominio della mente; allora si può volgere il riflettore della mente in due direzioni, verso il mondo dello sforzo umano, verso il mondo dell’attività dell’anima e verso i mondi superiori. La sua energia, per mezzo della mente controllata e individualizzata, avanza nel mondo della mente spirituale superiore e nel regno dell’intuizione. Si stabilisce cosi un’attività reciproca. Della risposta tra la mente superiore e quella inferiore, si parla simbolicamente in termini di luce , e tra la personalità e la Triade spirituale, attraverso il corpo dell’anima appare la “via illuminata”, proprio come l’anima venne in preciso contatto col cervello attraverso la mente. Questa “via illuminata” è il ponte illuminato. Si costruisce con la meditazione; si costruisce con lo sforzo costante di suscitare l’intuizione, con la sottomissione e l’obbedienza al Piano (che comincia ad essere riconosciuto non appena l’intuizione e la mente sono in rapporto) e con l’incorporazione cosciente entro il gruppo, per mezzo del servizio e con lo scopo di venire assimilato nel tutto.
Lo sforzo di suscitare l’intuizione richiede la meditazione indirizzata (non aspirazionale), richiede un’intelligenza addestrata in modo da poter distinguere con chiarezza la linea di demarcazione tra comprensione intuitiva e le forme dello psichismo superiore, richiede una continua disciplina della mente, in modo che possa mantenersi ferma nella luce, nonché lo sviluppo di una colta e corretta interpretazione, in modo che la conoscenza intuitiva conseguita possa rivestirsi delle forme-pensiero adeguate: occorre una grande capacità d’interpretazione e molto potere di visualizzazione.
Questa visualizzazione non riguarda necessariamente la forma, ma la sensibilità pittorica e simbolica che esprime e interpreta la comprensione spirituale trasmessa dall’intuizione che si risveglia come agente della Triade spirituale. E’ in rapporto a questo sforzo che si scopre il valore, l’uso e lo scopo dell’immaginazione creativa ; questa è tutto ciò che rimane della vita astrale attiva e intensamente potente, vissuta per cosi tante vite. Col procedere dell’evoluzione, il corpo astrale diviene un meccanismo di trasformazione, il desiderio essendo trasmutato in aspirazione e l’aspirazione stessa in una crescente facoltà di espressione intuitiva. Questa facoltà invoca infine le energie della mente, e la mente arricchita dall’immaginazione col tempo diventa un grande agente d’invocazione e di creazione. E’ cosi che la Triade spirituale è messa in rapporto con la triplice personalità.
La terza e ultima parte verrà presentata prossimamente |