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Conoscenza

                   L’energia della conoscenza concreta è preminentemente la SOSTANZA del piano mentale sul suo terzo sottopiano ed è perciò di natura gassosa e volatile; è facilmente soggetta a dispersione, è l’agente che riceve l’illuminazione; può avere anche degli effetti velenosi, perché esistono indubbiamente delle condizioni in cui “la mente uccide il Reale”.

                   Questa energia è caratterizzata da tre qualità :

  1. La qualità della mente astratta, risultato del rapporto con la Triade spirituale (volontà spirituale).
  2. La qualità dell’amore saggezza; è quella dell’Ego o anima.
  3. La qualità fondamentale connessa alle emanazioni o vibrazioni provenienti dai tre mondi (fisico, emotivo e mentale concreto) che creano le forme pensiero che si trovano sul livello inferiore del piano mentale.

        Queste tre qualità producono : il pensiero puro, il Pensatore o Figlio della Mente e la forma pensiero. Esse sono sensibili all’energia dell’amore-saggezza, perché tutta la saggezza è CONOSCENZA ottenuta con l’esperienza e completata dall’amore.

         L’energia mentale di un essere umano è la corrispondenza superiore del cervello fisico ; si può dire che il cervello fisico esiste perché esiste la mente, e questa ha bisogno di un cervello come punto focale sul piano fisico.

         L’energia della CONOSCENZA concreta è duplice : è straordinariamente espansiva alle impressioni provenienti da una sorgente o dall’altra e in risposta all’impressione prende rapidamente forma. Queste impressioni provengono dai tre mondi : impressioni provenienti dal mondo della personalità, dal mondo dell’anima e dal mondo della Triade spirituale, questa ultima agisce solo quando l’antahkarana è in via di costruzione o è già stato costruito.

         L’energia di cui parliamo è necessariamente portatrice di luce e risponde alla luce del Logos, perciò si dice che la mente è illuminata quando sono presenti i concetti superiori ed è l’illuminatrice nei confronti dei piani inferiori. Questa energia è resa attiva dall’AZIONE dei cinque sensi che sono trasmettitori dell’informazione dal piano fisico al piano mentale.

         L’energia della mente concreta, possiamo considerarla come il senso comune, perché riceve tutti questi impulsi di energie diverse, li sintetizza, produce ordine dai tanti impatti incessanti, li interpreta, creando cosi la molteplicità delle forme alla quale diamo il nome di “mondo del pensiero”.

         Questa energia trasforma le idee divine in ideali umani, mettendo in rapporto le conoscenze e le scienze dell’umanità con questi ideali, facendone così dei fattori che possono essere usati nell’evoluzione umana, nelle sue culture e civiltà.

         L’amore divino ha la capacità di dominare ogni conoscenza e di convertirla in saggezza, di animare e chiarificare il motivo che pone in azione l’attrazione magnetica amorevole da noi chiamata vera coscienza di gruppo o coesione di gruppo.

         C’è una differenza fra la conoscenza dell’aspirante e quella del discepolo; all’aspirante viene detto prima di tutto di “conoscere se stesso”, poi la relazione fra forma e anima. Al discepolo si indica di conoscere la relazione della periferia col centro, dell’Uno con i molti, e dell’unità con la diversità. Il postulante si occupa della triplicità, di lui stesso quale conoscitore, del suo campo di conoscenza e di ciò che è agente del conoscere, la mente. Il discepolo si occupa della dualità della manifestazione, della vita-energia che influenza, o è in relazione con, la materia-forza, o dello Spirito e della sostanza. La conoscenza dell’iniziato non ha niente a che fare con la cosa conosciuta, cosi come concepita dalla mente nel processo evolutivo; la sua conoscenza nasce dalla facoltà dell’intuizione e da quella percezione divina che vede tutte le cose come se fossero “dentro di sé”. Essa è consapevolezza diretta, ponendo così il tutto in termini mistici : la conoscenza dell’aspirante è connessa a quell’aspetto della Divinità che chiamiamo l’anima nella forma. In altre parole, l’aspirante si occupa della conoscenza dell’anima e della materia, mentre l’iniziato si occupa dell’anima e dello Spirito.

         Quando l’uomo entra sul Sentiero, deve educarsi ad usare la conoscenza in relazione all’identità consapevole del sé; quando è in grado di fare questo, trasmuta la conoscenza in saggezza. La conoscenza usata è forza che si esprime; la saggezza applicata è energia in azione.    

         L’uomo sul sentiero deve liberarsi dal consueto concetto di sacrificio visto come un processo di abbandono o rinuncia a tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Tecnicamente, il sacrificio è il conseguimento di uno stato di beatitudine e di estasi, perché è la realizzazione di un altro aspetto divino che finora era celato dall’anima e dalla personalità. E’ comprensione e riconoscimento della volontà-di-bene che rese possibile ed inevitabile la creazione, e che fu la vera causa della manifestazione.

         Quando il teosofo ha ottenuto il frutto dell’esperienza che è conoscenza, ed impara a trasmutarla in saggezza, il suo obiettivo è quello di vivere in senso autentico e reale e quando la volontà-di-bene rappresenta la meta che dovrà animare la sua vita quotidiana, allora egli può cominciare ad evocare la Volontà (primo aspetto divino). Ciò farà da legame fra la mente inferiore e quella superiore, fra spirito e materia e fra monade e personalità infusa d’anima, una realtà precisa ed esistente. La dualità si sostituisce allora alla triplicità e la potenza del nucleo centrale del veicolo egoico distrugge le tre espressioni che lo circondano, esse scompaiono ed avviene la cosiddetta distruzione del Corpo Causale.

          Perciò, la volontà personale, il desiderio e l’attività intelligente, aventi una duplice motivazione, sono visti e riconosciuti semplicemente come espressione inferiore dei tre aspetti divini e lo sforzo consiste nell’esprimerli in termini di anima e non, come finora, in termini di personalità dedicata e correttamente orientata. Ciò è realmente possibile solo quando il punto focale della vita è nel veicolo mentale e quando la testa e il cuore diventano attivi.

         A questo punto si deve erigere qualcosa di ancora più elevato e sottile. la conoscenza. saggezza deve essere sostituita dalla comprensione intuitiva che è, in realtà, partecipazione inclusiva all’attività creativa della Divinità. L’idea divina deve diventare un ideale possibile, e questo ideale dev’essere sviluppato e manifestato nella sostanza sul piano fisico.

         Uno dei segni che indicano che un uomo non è più sul Sentiero della prova è il suo emergere dall’ambito dell’aspirazione e della devozione nel mondo della Volontà focalizzata. Un altro indizio è che egli comincia ad interpretare la vita in termini di energie e di forze, e non in termini di qualità e di desiderio. Oggi nella vita, la volontà spirituale, come risultato del giusto orientamento, viene usata troppo poco.

(PER LA COMPRENSIONE DELLE PAROLE ESOTERICHE, VEDASI GLOSSARIO).

 

  

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