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IL CERVELLO OLOGRAFICO
E LA MEDITAZIONE
Carlo Setzu

             L’informazione delle nostre esperienze di vita sono registrate nell’intero cervello in modo olografico  (anche quando ne è asportata una parte); Le memorie sono registrate come informazioni globali; in un semplice ricordo è possibile rintracciare la memoria degli odori, delle percezioni sonore, delle emozioni, degli atteggiamenti psicologici e delle posizioni corporee tutte insieme. Il cervello è anche un ologramma cibernetico dell’essere umano, nel senso che ogni informazione del corpo, delle emozioni e della mente è riflessa nel cervello stesso. 

            Quando l’uomo fa esperienza del proprio centro di coscienza, e trova l’unità, tale stato si potrebbe rilevare come maggiore integrità o coerenza dell’attività elettromagnetica del cervello. Da questa intuizione è stato creato uno strumento per quantificare la coerenza cerebrale, cioè calcolare l’analisi computerizzata del grado di coerenza (similitudine) tra le onde dei due emisferi o sincronizzazione fra i due. 

            Si è scoperto che il cervello rifletteva oggettivamente la percezione soggettiva, specialmente l’attività del cervello in meditazione, questo stato è caratterizzato da un’alta sincronizzazione fra i due emisferi. Si è visto allora sul monitor a colori del computer un’onda armonica sinusoidale che percorreva l’intero spettro delle frequenze, con la sincronizzazione intercerebrale che raggiungeva valori altissimi, vicino al cento per cento. Le onde armoniche sul grafico riportano l’immagine tridimensionale del modello Cibernetico, disegnato al computer grafico. 

            Il silenzio interiore genera un vuoto creativo, che porta all’unità dicoscienza, l’intera attività neuropsichica si sincronizza e i due emisferi, “il maschile e il femminile”, ritrovano la loro intima comunicazione: sono le nozze alchemiche interiori, la fusione dell’Yin e Yang. 

            Quando il cervello con le tecniche di meditazione, si sincronizza, l’intera massa d’informazioni e funzioni psichiche ritrova una parallela sinergia, una coerenza che dopo un certo tempo dà la capacità di ben meditare, può portare a un processo di profonda unità interna, come se le complesse attività psichiche e psicosomatiche si rimodellassero, passando da uno stato di frammentazione funzionale a uno di centratura globale. È comunque chiaro che la sincronizzazione e la meditazione sono due aspetti dello stesso fenomeno. Imparare a entrare in meditazione è come imparare a sincronizzare il proprio cervello. 

            I creatori olistici, oggi, sono in grado di rilevare, per la prima volta nella storia della ricerca scientifica, l’esistenza di un “Campo di energia/coscienza” collettiva; accade quando un gruppo è in profonda meditazione, come primo risultato si raggiunge una sincronizzazione media che aumenta nel corso della meditazione fino a superare il 60% di coerenza collettiva, aumentando i numeri dei partecipanti si raggiunge anche un senso di unità quasi totale.  

            Il processo evolutivo avviene attraverso una progressiva armonizzazione e unificazione delle energie collettive. In qualche modo dovremmo comprendere le logiche dei salti quantici evolutivi dagli atomi alle cellule e da queste al multicellulare per capire come gli esseri umani possono co/evolvere e unificare le proprie coscienze individuali formandone una planetaria, un modo di essere umani che si muova ed esista con una sua autonomia. Bisogna creare un progetto in grado di realizzare questi presupposti su scala planetaria. Si sta formando una rete di connessioni planetarie, una rivoluzione di pensiero e di coscienza che costituirà la base della cultura e della Coscienza planetaria. 

            Il Club di Budapest, che serve l’evoluzione umana, istituito dal Prof. Ervin Laszlo, uno tra i gruppi culturali più creativi del panorama internazionale, la cui dichiarata finalità è proprio la realizzazione della Coscienza planetaria, porta avanti uno studio scientifico multidisciplinare sulla Coscienza collettiva. Il suo manifesto è intitolato: “Manifesto nello spirito della Coscienza planetaria”, al quale aderiscono moltissimi Premi Nobel tra cui Diesel, Rotbtat, Gobarchev, Morin, Bèjart, Clark, Menuhin, il Dalai Lama e moltissimi altri. Per la prima volta nella storia della cultura umana un cospicuo numero di rappresentanti della più alta cultura internazionale afferma la necessità di considerare l’evoluzione della coscienza individuale verso una più vasta e comprensiva Coscienza planetaria, come lo strumento preferenziale per risolvere creativamente i molteplici problemi dell’attuale crisi e in particolar modo quella eco/sistemica mondiale.  

            Si sta costruendo un Tempio del sapere dove scienza, arte e spiritualità finalmente possono ritrovare la loro unità, dove è possibile comprendere la bellezza e il mistero dell’esistenza. Ogni colonna del Tempio rappresenta un archetipo dell’inconscio collettivo e quindi una struttura fondamentale della cultura universale. È un sistema che permette di imparare a conoscere la realtà in modo unitario, sia nei suoi lati scientifici e materiali che nelle sue dimensioni psichiche e spirituali. Un sistema fondato su principi umani e creativi che potrebbe essere insegnato in tutte le scuole del mondo come base per una cultura planetaria, olistico e sistemica. L’inizio di un sapere in cui l’essere umano è in armonia con se stesso, con gli altri e con l’intera natura vivente. 

            Questo modello può fornire gli elementi concettuali per comprendere la complessità multidimensionale dell’esistenza, senza perderne il senso di unità. Unità e complessità sono i due poli da riunire: una visione unitaria nasce dall’integrazione tra il pensiero razionale/analitico, che frammenta l’esistenza nei suoi elementi costitutivi, e il pensiero analogico/intuitivo che rivela l’unità intrinseca tra le parti. 

            Non c’è divisione tra coscienza individuale e Coscienza cosmica, e si realizza attraverso gli stati di profonda meditazione, l’identità fra il e la Coscienza del Tutto.

 

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